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Da: Ufficio Stampa Gruppo Italia Nostra Sezione di Ferrara

Italia Nostra ribadisce la convinzione che non è pensabile decidere la funzione di palazzo Prosperi Sacrati senza prefigurare una soluzione strategica e di lungo respiro sul futuro dei quattro splendidi edifici che definiscono il Quadrivio dei Diamanti e, necessariamente, del vicino palazzo Massari.

Italia Nostra, opponendosi per prima e nel silenzio generale fin dal marzo del 2017, all’idea di ampliare con una quarta ala contemporanea palazzo dei Diamanti, poneva la questione delicata della scelta delle funzioni da insediare nel palazzo, contestando la decisione di “manomettere Palazzo dei Diamanti per continuare a svolgere il più a lungo possibile le grandi mostre della città negli angusti locali del piano terra dell’edificio, la cui inadeguatezza è evidente ormai” da tempo.

La revisione del progetto di palazzo dei Diamanti, i cui contenuti sono stati di recente anticipati alla stampa da Vittorio Sgarbi, neo presidente di Ferrara Arte, sembra muoversi nella direzione, auspicata dall’Associazione, di non alterare con nuovi corpi la consistenza del palazzo e di valorizzarne il giardino, limitandosi a proporre un percorso di collegamento tra gli ambienti del piano terra rimovibile e meno brutto di quello preesistente. Si corre però il rischio di muoversi ancora una volta nel solco del mantenimento all’infinito nello stesso edificio di due funzioni, la Pinacoteca Nazionale e la sede della grandi mostre di Ferrara Arte, tra loro incompatibili per necessità di vitale di maggiori spazi per entrambe.

Italia Nostra ribadisce l’indicazione, già proposta nel 2017, che la soluzione vada “ricercata nella programmazione adeguata dell’utilizzo delle enormi potenzialità offerte dai quattro splendidi palazzi che caratterizzano il Quadrivio dei Diamanti”.

E’ all’interno di questa visione d’insieme dovrebbero muoversi le proposte di utilizzo di Palazzo Prosperi Sacrati, per il cui recupero saranno presto disponibili ingenti risorse economiche.
Non appaiono condivisibili le proposte di adibire l’edificio a funzioni universitarie. Sarebbe invece auspicabile che l’Università comunicasse alla città come intende recuperare e riutilizzare i quattro splendidi palazzi di sua proprietà, danneggiati dal sisma, in via Savonarola e partecipasse da protagonista, come di recente auspicato dall’assessore Balboni, al recupero delle ex caserme di via Cisterna del Follo, con la creazione di aule e strutture didattiche. Essenziale la presenza dell’Università nel Quadrivio con palazzo Turchi-Di Bagno, da restaurare finalmente in modo adeguato, per ospitare strutture espositive legate alle collezioni universitarie e alla cultura scientifica.
Italia Nostra ritiene che a palazzo Prosperi Sacrati dovrebbero essere collocate funzioni di supporto alle vicine importanti strutture museali, anche decentrando in esso alcuni dei troppi settori espositivi previsti a palazzo Massari.

L’Associazione già nel 2015, nel parere espresso sul progetto preliminare di recupero di palazzo Massari, esprimeva preoccupazione per il fatto che “le decisioni in merito alle funzioni da reinserire” nel palazzo avvenissero “in assenza di una riflessione complessiva e di orientamenti chiari sul ruolo e sulle funzioni che saranno insediate nei vicini importantissimi edifici che affacciano sul quadrivio dei Diamanti.” Ci si chiedeva poi se le caratteristiche distributive e tipologiche di palazzo Massari fossero “adatte ad ospitare le collezioni dell’Ottocento, il museo Boldini, il museo De Pisis, il museo Antonioni oltre agli uffici della direzione delle gallerie civiche senza dover ricorrere a forzature o amplimenti contemporanei di dimensione eccessiva”, oggi giustamente impediti dal parere del competente Ministero. Il timore che le funzioni da reinsediare nel palazzo siano troppe aumenta se si crede che i musei non siano semplici luoghi di esposizione e di deposito, ma anche di studio, di ricerca, di sollecitazione culturale: da qui la necessità di prendere in considerazione gli spazi offerti da palazzo Prosperi Sacrati.

Italia Nostra ritiene infine imprescindibile il futuro completamento del polo museale del Quadrivio dei Diamanti attraverso il recupero di palazzo Pallavicino, oggi impropriamente utilizzato come caserma di polizia. Gli spazi ampi e flessibili di palazzo Pallavicino, come già non a caso prefigurato nel progetto Mura, sembrano ideali per ospitare iniziative espositive di ampio respiro con tutti i servizi logistici necessari allo svolgimento di mostre importanti. In questa prospettiva palazzo dei Diamanti diverrebbe in futuro sede, finalmente adeguata, della sola Pinacoteca Nazionale.
La possibilità che Ferrara sia dichiarata, in un futuro non troppo remoto, capitale europea della cultura potrebbe rendere praticabile in tempi ragionevoli il completo recupero dei palazzi del Quadrivio.

Non è forse superfluo sottolineare in chiusura che le strutture per la cultura sono necessarie ma che possono vivere solo se dotate di risorse umane adeguate.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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