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da: ufficio stampa Camera di Commercio di Ferrara

Govoni: “Pochi paesi al mondo possono vantare una predisposizione all’imprenditorialità come la nostra. Di certo, nessuno la sa interpretare con la ricchezza di varietà, creatività e originalità di cui gli italiani sono capaci”

Chiuderà i lavori Sandro Gozi, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega agli Affari Europei

Pochi paesi al mondo possono vantare una predisposizione all’imprenditorialità come la nostra. Di certo, nessuno la sa interpretare con la ricchezza di varietà, creatività e originalità di cui gli italiani sono capaci. Sarà questa la prima considerazione del convegno “Italia, storie di passione e di impresa”, promosso dalla Camera di commercio nell’ambito della Giornata dell’economia ed in programma, il 10 giugno prossimo, a cominciare dalle ore 9.30, presso l’Aula Magna di Giurisprudenza dell’Università di Ferrara.

“La crisi mondiale si è innestata su problemi che vengono da lontano e che vanno ben oltre il pesante debito pubblico: la diseguaglianza nella distribuzione della ricchezza, la mancanza di lavoro, il peso delle mafie e di una corruzione mai contrastata adeguatamente, una burocrazia spesso soffocante, il Sud che perde contatto con il resto del Paese”. Così Paolo Govoni, presidente della Camera di commercio, che ha aggiunto: “Rimediare non è facile, ma è alla nostra portata. Serve però un’idea di futuro. E’ indispensabile acquisire la consapevolezza dei nostri punti di forza, per mobilitare i talenti e le energie migliori. Siamo immersi nella bellezza, che sappiamo portare nei nostri prodotti grazie alla forza della nostra cultura”. Grazie ai nostri saperi sappiamo fare cose che il mondo ama. E grazie alla vitalità dei territori e delle comunità sappiamo mantenere vivi questi saperi – un legame preziosissimo con la tradizione – e sappiamo rinnovarli con le nuove tecnologie, la creatività, la green economy, il web”.

Hanno già confermato la propria presenza il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega agli Affari Europei, Sandro Gozi, il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, il Rettore dell’Università di Ferrara, Giorgio Zauli, il presidente della Provincia di Ferrara, Tiziano Tagliani, il Segretario generale di Unioncamere, Giuseppe Tripoli, e i presidenti nazionali di Cia, Secondo Scanavino, Cna, Daniele Vaccarino, Confagricoltura, Mario Guidi, il vice presidente di Confartigianato, Marco Granelli, Confesercenti, Massimo Vivoli, Legacoop, Mauro Lusetti. A breve, le conferme da parte dei presidenti di Confindustria, Vincenzo Boccia, di Coldiretti, Roberto Moncalvo, e del vice presidente di Confcommercio, Renato Borghi.

Modererà la Tavola rotonda Federica de Sanctis, giornalista SkyTg24.

“Il prossimo 10 giugno – ha concluso il numero 1 della Camera di commercio – daremo voce a quell‟“Italian lifestyle” che il mondo guarda con ammirazione e desidera acquistare. Daremo voce a quel modello, tutto italiano, che fonda le sue basi sul patrimonio di imprenditorialità diffusa del nostro Paese che, dalle imprese familiari al nonprofit, ha le sue radici nel territorio ma sa guardare al mondo. Perchè è proprio nella sostenibilità e nell’economia a dimensione di comunità territoriale che c’è l‟essenza stessa della nostra italianità”.

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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