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da: Arci Ferrara

In occasione del Kappafestival che si terrà a Ferrara da venerdì 5 dicembre a lunedì 8 dicembre, il cinema Boldini ospiterà proiezioni di anime giapponesi.

Venerdì 5 dicembre alle ore 18.00 ci sarà la presentazione della serie classica di MOBILE SUIT GUNDAM, in versione rimasterizzata.
I giganti d’acciaio del Sol Levante sono stati gli apripista, quarant’anni fa, dell’immaginario nipponico animato in Italia. Ma solo uno di essi è considerato un vero e proprio simbolo del Paese: “Mobile Suit Gundam”. Per la prima volta in alta definizione e al cinema, ecco il primo episodio della saga che ha reso adulto il genere, trasformandolo da una variopinta battaglia tra esseri umani e invasori alieni a un conflitto realistico e drammatico, con ambientazioni che riecheggiano quelle della Seconda Guerra Mondiale. Un’icona moderna sotto ogni punto di vista.

A seguire ore 18.30 LA CITTÀ INCANTATA
La piccola Chihiro non sopporta l’idea di traslocare e di perdere i propri amici, ma non può far niente per impedirlo. Proprio quando la famiglia è in viaggio verso la nuova casa, il padre imbocca una strada sterrata che termina davanti a un tunnel misterioso. I genitori sceglieranno di attraversarlo nonostante le rimostranze di Chihiro, per giungere a un parco dei divertimenti abbandonato, almeno apparentemente.
Le insolite ambientazioni e le bizzarre creature del folclore nipponico raccolte tutte insieme una variopinta tavolozza di personaggi tra i quali la giovane protagonista dovrà imparare a destreggiarsi: un grande film d’animazione del regista Premio Oscar Hayao Miyazaki, tratto dall’omonimo romanzo di Sachiko Kashiwaba, pubblicato in Italia da Kappalab.

Sabato 6 dicembre ore 22.30 PRINICIPESSA MONONOKE
Vittima della maledizione del tatarigami, il Principe Ashitaka inizia un viaggio alla ricerca delle radici del male che sta corrompendo la natura, trasformando gli animali in demoni. Il suo viaggio lo porterà nel villaggio controllato dalla sovrana Eboshi, che sta provocando grandi danni alla natura, mettendosi in guerra con essa.
Ambientato nel Giappone del Periodo Muromachi (1336-1573), un colossal fantasy che infrange le regole del genere, sostituendo all’abusata “eterna guerra fra il bene e il male” una drammatica lotta tra più parti costrette a scontrarsi per l’innegabile diritto alla sopravvivenza: i contrasti tra il primissimo sviluppo industriale del Paese del Sol Levante e Madre Natura sono magistralmente raccontati in chiave epica dal regista Premio Oscar Hayao Miyazaki.

Domenica 7 dicembre ore 22.30 THERMAE ROMAE
Tratto dal manga di Yamazaki Mari. Un film che crea un triplo legame tra il Giappone e l’Italia. Il primo, attraverso la storia e i personaggi, che vedono un antico romano proiettato nel Giappone moderno. Il secondo, attraverso il film stesso, interamente di produzione nipponica, ma girato presso l’italianissima Cinecittà. Il terzo e più importante, attraverso l’autrice del manga da cui è tratto, Mari Yamazaki, per la quale l’Italia è una seconda patria, e che è ospite d’onore di Kappa Festival – Il Giappone a Ferrara. L’autrice incontra il pubblico lunedì 8 dicembre alle ore 16:00 presso gli Imbarcaderi del Castello Estense.

Ingresso alle proiezioni – 5 euro
Per informazioni e orari: www.cinemaboldini.it www.kappafestival.it
T. 0532247050 (Cinema Boldini)
T. 0532241419 (Arci Ferrara)

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Arci Ferrara


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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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