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Da: CSO Italy.

I nuovi trend di consumo e i valori etici legati al concetto di sostenibilità, con particolare riferimento al mercato italiano e tedesco, sono stati i temi al centro dell’incontro di giovedì 6 febbraio, organizzato da ICE all’interno dello Spazio Eventi “Italy – The Beauty of Quality”, gestito in collaborazione con CSO Italy, all’interno del pad 2.2 di Messe Berlin dove dal 5 al 7 febbraio è andata in scena la ventottesima edizione di Fruit Logistica.
Durante la sua presentazione, Federico Passarelli, relatore di CSO Italy, ha spiegato come nel nostro Paese nel 2019 la percentuale di consumatori che hanno fatto scelte alimentari veg abbia raggiunto il 7% (fonte Eurispes 2019). Di questi ben l’1,9% sono vegani, in crescita del 1% rispetto al 2018, per un giro d’affari che ha raggiunto gli 850 milioni di euro.
“La preferenza per piatti completamente vegetariani, addirittura senza prodotti di derivazione animale, è ormai talmente diffusa che lo scorso anno in Italia ben 53 mila ristoranti hanno implementato i loro menù con alternative Veggy”, ha spiegato Passarelli.
Le motivazioni alla base di questo tipo di scelta sono molteplici: sempre secondo i dati Eurispes nel 30% dei casi si tratta di motivi cosiddetti “healthy” (legati alla salute), per il 25% si tratta di ragioni etiche, seguite dall’amore per gli animali (19%) e questioni riconducibili a fattori ambientali (4%).
Anche se si eliminano le ragioni legate alla salute, il tema della sostenibilità in senso lato ha un’importanza davvero rilevante per i consumatori. Una tendenza riscontrata in Italia tanto quanto in Germania, dove mediamente l’attenzione alla sostenibilità ha via via acquisito sempre maggiore importanza. “In generale, i prodotti ortofrutticoli freschi italiani, coltivati nel rispetto delle tecniche di lotta integrata – ha sottolineato Passarelli – trovano ampia diffusione nel mercato tedesco”. Resta un plus importante la necessità di comunicare al consumatore germanico i valori intrinseci della nostra ortofrutta, risultato del totale rispetto dell’ambiente e della sostenibilità delle produzioni.

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Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

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05.12.2023 – La manovra del governo Meloni toglie un altro pezzo a una Sanità Pubblica già in emergenza, ma lo sciopero di medici e infermieri non basterà a salvare il SSN

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04.12.2023 – Alla canna del gas: l’inganno mortale del “mercato libero”

14.11.2023 – Ferrara, la città dei fantasmi

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
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