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da: ufficio stampa Ascom Ferrara

Parte martedì il primo dei tre appuntamenti con Cento Street Christams: il taglio del nastro ufficiale sarà l’8 dicembre alle ore 16,30 nel piazzale della Rocca, alla presenza di Ascom Confcommercio, di Autorità, Istituzioni, di Carice (sponsor dell’evento) ed ovviamente dei commercianti e delle tante associazioni di volontariato e parrocchiali che hanno contribuito a realizzare l’iniziativa.

Si scaldano i motori per Cento Street Christmas: il giorno dell’Immacolata Concezione e poi ancora ancora il 12 e 19 dicembre (a partire dalle ore 16.00) le centralissime vie Guercino, Matteotti, Provenzali, Cremonino e Malagodi si apprestano a onorare le festività natalizie nel migliore dei modi.
Cento Street Christmas – promosso da Ascom Confcommercio con il supporto del Consorzio Cento in Centro, dalla Pro Loco con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale e sponsor la Cassa di Risparmio di Cento- proporrà un suggestivo Presente Vivente, oltre a figuranti in abiti storici, cori natalizi e la riproposizione di antichi mestieri: il tutto nelle vie, negli angoli e negli scorci della città patria del Guercino. Storia, tradizioni religiose e buona cucina con le golosità tipiche del periodo di Natale ed in particolare con le affettatrici d’epoca (a cura dell’Officina Vidmer Cantelli il 19 dicembre nell’appuntamento conclusivo che prenderà il nome di Cento Calici).
Una serie di eventi che coinvolgono le Parrocchie cittadine (San Biagio, San Pietro e Penzale), il Santuario della Beata Vergine della Rocca oltre a realtà dell’associazionismo storico e sportivo locale. Tre appuntamenti per animare e valorizzare il cuore di Cento che troveranno supporto nei negozi di vicinato che rimarranno a disposizione dei visitatori, un vero e proprio centro commerciale naturale in grado di proporre uno shopping di grande qualità e convenienza insomma magico. In pratica chi si recherà nel centro storico di Cento farà un suggestivo tuffo nel passato: di fronte ai negozi verrà ricreato un mestiere vivente con abiti e materiali che ricordano l’epoca di Gesù. Gli esercizi pubblici e le gastronomie si attrezzeranno, sempre all’ esterno, proponendo vin brulè, zucca cotta e caldarroste sempre con un’ambientazione d’altri tempi.Tutto questo sarà arricchito da una sfilata in cui figureranno Maria, Giuseppe a cavallo seguiti dai Magi, dai pastori, angeli e stelle interpretati dai gruppi parrocchiali. La colonna sonora sarà fornita dai cori locali che intoneranno canti natalizi in contemporanea con altri figuranti che arricchiranno le vie del centro cittadino.

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ASCOM FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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