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Da: Rotary Club Copparo

La Via della Seta: Opportunità o trappola?
Al Rotary Club di Copparo un’importante serata dedicata all’attuale politica economica del “Dragone” cinese. Il diplomatico italiano presenta il suo ultimo libro sulle “Nuove Ombre Rosse” che riguardano da vicino anche l’Italia.

L’Italia, ovvero il suo precedente governo, ha firmato un importante accordo con la Cina offrendo i suoi porti come terminal della via marittima della seta, nel cuore dell’Europa. E proprio dai partner europei e soprattutto dagli Stati Uniti sono giunti controversi rilievi su questa iniziativa dell’Italia, criticata perché avrebbe sopravvalutato le opportunità per il suo export verso la Cina, sottovalutando la possibilità che dalla breccia commerciale dei porti italiani possa scaturire una soverchiante innondazione di prodotti cinesi.

In questa controversia fra opportunità per l’Italia e minacce rappresentate dall’espansionismo cinese sta il rebus geopolitico legato alle nuove Vie della Seta (c’è anche quella ferroviaria che ha da tempo il suo terminal in Germania) su cui scorrono e scorreranno sempre di più i rapporti fra Cina ed Europa, fra Oriente ed Occidente. Ed è proprio la prospettiva di questi rapporti che viene analizzata dall’ambasciatore “at large” Giulio Prigioni, nel suo saggio “Le Nuove Ombre Rosse” che presenterà Lunedì 30 Settembre al Rotary Club Copparo alle ore 20:30.

Fino ad ora l’espansionismo cinese è stato spregiudicatamente economico, ma sostanzialmente pacifico, non senza creare comunque tensioni soprattutto con l’altra superpotenza mondiale, gli Stati Uniti, con cui una “guerra latente” è già in corso, fortunatamente a colpi di dazi piuttosto che di missili.

Cine e Usa stanno sempre più spostando e perimetrando le rispettive zone di influenza nel mondo. Ed è al tenore ed alle incognite di questo confronto che sono legate le apprensioni del resto del mondo che si chiede se e come le due superpotenze potranno evitare di trascinare il pianeta in una pericolosissima trappola storica: la cosiddetta “Trappola di Tucidite”, lo storico ateniese che fin dall’antichità osservò che ogni volta che sorge una nuova potenza, prima o poi fatalmente si scontrerà militarmente con la precedente (vedi Atene e Sparta, la Grecia e Roma, Roma e Cartagine, ecc. ecc.). Negli ultimi due millenni solo in tre-quattro occasioni il teorema di Tucidite è stato smentito. Dall’ambasciatore Giulio Prigioni cercheremno di capire se lo stesso Tucidite potrà ancora essere smentito sulle Vie della Seta.

Giulio Prigioni è un diplomatico di carriera. E’ stato Primo Consigliere all’Onu di Ginevra, ambasciatore in vari paesi dell’Est Europeo, Console Generale a San Francisco, Ministro Consigliere presso l’Aiea (Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica) di Vienna, svolge attualmente attività freelance nel campo geopolitico e geoeconomico.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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