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da: Consulta Popolare San Camillo

Data la confermata confusione che regna nella Dirigenza ASL per quanto concerne la definizione delle Strutture intermedie sanitarie ed onde evitare che pure gli Organi di informazione possano amplificare tale confusione mi permetto di chiarire alcuni passaggi fondamentali. Piano strategico,Casa della salute,Ospedale di Comunità (Os.Co),Punto di Primo intervento. Orbene se si intende Ospedale di Comunità l’attivazione dei cosiddetti 20 posti-letto “tecnici” che dovrebbero essere gestiti dai MMG (ed è esattamente questo l’Os.Co) allora non è esatto divulgare che è dal 1° di giugno che sono stati attivati. Trattasi di forzatura non veritiera. Tali posti-letto sono stati attivati molto prima! Tale modulo per essere definito Os.Co necessita delle seguenti applicazioni: 1) – la nomina di un Medico responsabile (MMG ma non necessariamente) che ancora non c’è; 2) – un coordinatore infermieristico (ospedaliero) che ancora non c’è; un infermiere case-manager (ospedaliero) che ancora non c’è! Si tiene a precisare che l’Os.Co non è,come sostenuto erroneamente nel recente Comunicato ASL,una struttura socio-sanitaria. Per capirci non è una RSA,non è un Hospice,non è una Casa Protetta. L’Os.Co è una struttura prevalentemente sanitaria! ( Documento Programmatico 2013-2015. UN NUOVO APPROCCIO ALLO SVILUPPO DEI SERVIZI DI ASSISTENZA PRIMARIA E LA REALIZZAZIONE DEGLI OSPEDALI DI COMUNITA’ NELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA). Se si intende le Case della Salute allora dobbiamo parlare d’altro. Non sono gli Os.Co. Tale struttura contiene il PdA (Punto di prima accoglienza),il Nucleo di Cure primarie,la Medicina di Gruppo,i PLS (pediatri di libera scelta) ecc. In questo caso tale attivazione data dal giugno 2013! E non dal 1° di giugno 2014. Se si intende il cosiddetto quanto fumoso “Piano Strategico” (che altro non è quello approvato nel marzo 1990 aggiornato con terminologie più moderne!) allora la sua applicazione data a partire dalla primavera del 2012,ancora prima della sua ratifica avvenuta il 26 giugno 2013,con la chiusura del Day Surgery,la chiusura di Endoscopia (nuova di zecca!),la chiusura dei 5 posti-letto di chirurgia generale. Un eufemismo perchè non sono mai stati fatti funzionare! Il Punto di Primo intervento estivo. Trattasi di gentile concessione del fumoso Piano Strategico! H24. Attivato il 1° di giugno 2014. Previsto sin dal 26 giugno 2013! Senza le necessarie indicazione segnaletiche luminose! Si attiva un Servizio Pubblico e si cerca in tutti i modi di non farlo funzionare! Il monitor interno non funziona. Manca il CD! A tre anni dalla sua installazione non ha mai funzionato! Non c’è la reperibilità del radiologo nelle ore notturne (c’è sempre stata!). Un PPI H24 e diagnostica H12! Insomma c’è nè abbastanza per capire che neppure le loro decisioni vogliono rispettare. Il PPI non è una prestazione di Os.Co; non è una prestazione di Casa della Salute; è una prestazione di 118! E Saltari si era pure inventato un PPI di 12 ore!

Manrico Mezzogori – Consulta Popolare S.Camillo

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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