Skip to main content

Una serie di pinnacoli rocciosi scuri affiora 80 metri sopra le pianure erbose della Namibia. I picchi ricordano qualcosa di antico: tumuli di civiltà del passato o punte di enormi piramidi sepolte dai secoli. Queste formazioni rocciose sono i monumenti di un impero passato, ma non costruito da mani umane. Sono scogliere costruite 543 milioni di anni fa da cianobatteri su fondali marini poco profondi, durante il periodo Ediacarano, dal nome della località australiana di Ediacara, dove sono state scoperte altre tracce di questi animali.

Circa 540 milioni di anni fa gli oceani avevano poco ossigeno, tanto che i pesci moderni sarebbero morti rapidamente. Un tappeto appiccicoso di microbi (microbialiti) copriva il fondo del mare e su quello proliferava una varietà di animali enigmatici, i cui corpi sottili assomigliavano a cuscini trapuntati. La maggior parte erano stazionarie, alcuni serpeggiavano ciecamente sopra la melma, pascolando sui microbi. La vita animale era semplice e non c’erano predatori. Ma una tempesta evolutiva avrebbe presto rivoluzionato questo mondo tranquillo.
Entro pochi milioni di anni questo semplice ecosistema sarebbe scomparso e avrebbe ceduto il passo a un mondo governato da animali altamente mobili, che sfoggiavano caratteristiche anatomiche moderne. L’esplosione di vita del Cambriano, come viene definita da molti scienziati, ha prodotto artropodi con gambe e occhi composti, vermi con branchie ciliate e veloci predatori che potevano schiacciare le preda con mascelle a denti rinforzati. Per decenni biologi e paleontologi hanno cercato di comprendere quali fattori hanno innescato questa esplosione evolutiva.

La causa precisa è sconosciuta, in parte perché conosciamo davvero poco dell’ambiente fisico e chimico in quel momento. Alcuni scienziati pensano che un piccolo, forse temporaneo, aumento di ossigeno abbia permesso la comparsa di predatori. L’aumento dei predatori avrebbe scatenato una ‘corsa evolutiva agli armamenti’, favorendo l’alta diversità morfologica e comportamentale degli organismi che popolano gli attuali oceani. Guy Narbonne, paleontologo presso la Queen University di Kingston, in Canada, afferma che questo è l’evento più significativo nell’evoluzione della Terra, l’avvento della predazione, resa possibile dall’ossigenazione.
Data l’importanza dell’ossigeno per gli animali, i ricercatori sospettano che un improvviso aumento della quantità di gas negli oceani avrebbe stimolato l’esplosione di diversità cambriana. Per testare questa idea, hanno studiato antichi sedimenti oceanici depositatisi durante i periodi Ediacarano e Cambriano, da circa 635 a 485 milioni di anni fa.
In uno studio pubblicato lo scorso mese si è suggerito che per la comparsa di animali semplici, quali le spugne, i livelli di ossigeno erano già sufficiente elevati. Gli animali cambriani avrebbero avuto invece bisogno di maggiore ossigeno, rispetto alle spugne primitive.
I ricercatori hanno scoperto che esistevano piccoli vermi in fondali marini in cui i livelli di ossigeno erano molto bassi (meno dello 0.5% delle concentrazioni medie globali della superficie del mare). La rete alimentare in questi ambienti poveri in ossigeno era semplice e gli animali si nutrivano direttamente sui tappeti microbici. Benché sui fondali maggiormente ossigenati (circa 0.5-3% delle concentrazioni alla superficie del mare) gli animali fossero più abbondanti, essi si nutrivano sempre di microbi: i carnivori non esistevano ancora. Da qualche parte dei fondali si stavano tuttavia sviluppando nuovi predatori che avrebbero iniziato a cibarsi di altri animali.

La graduale comparsa di predatori, favorita dal piccolo aumento di ossigeno, avrebbe causato notevoli problemi per la fauna di Ediacara, ovviamente priva di difese. Gli animali di Ediacara erano forme con corpo molle, principalmente immobili, che probabilmente vivevano assorbendo i nutrienti attraverso la loro pelle. Star seduti senza far niente in balia dei predatori è svantaggioso.

Le ricerche sviluppate nelle scogliere fossili della Namibia suggeriscono che gli animali stavano già subendo predazione verso la fine dell’Ediacariano. All’inizio del Cambriano la diversificazione può aver contribuito alla frammentazione del tappeto microbialitico e alla trasformazione del fondo del mare. Potrebbe essere stato il più profondo cambiamento nella storia della vita sulla Terra. I tappeti microbialitici avevano in precedenza ricoperto il fondo del mare come uno strato di pellicola trasparente, creando nei sedimenti sottostanti condizioni anossiche sfavorevoli alla vita degli animali. Era quindi una vita a due dimensioni, sviluppata solo sulla superficie del fondale. Quando la capacità di pascolo migliora, gli animali penetrano i tappeti e per la prima volta li rendono abitabili. Si apre un mondo tridimensionale, in 3D.

Riferimenti bibliografici
Fox, D. 2016, Nature 530, 268-270, 2016.
Sperling, E.A. et al., Nature 523, 451-454, 2015.
Zhang, S. et al., Proc. Natl Acad. Sci. USA http:// dx.doi.org/10.1073/pnas.1523449113 (2016).
Wood, R.A. et al., Precambrian Res. 261, 252–271, 2015.

tag:

Davide Bassi

È Professore di Paleontologia e Paleoecologia presso il Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra dell’Università degli Studi di Ferrara. Amando l’Arte si occupa di paleoecologia e sistematica delle comunità bentoniche fossili del Giurassico e del Cenozoico. La ricerca scientifica universitaria e l’Arte lo hanno indirizzato verso il Giappone dove è stato visiting professor presso il Tohoku University Museum (Institute of Geology and Paleontology, Graduate School of Science) e l’Università di Nagoya.

I commenti sono chiusi.


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

Top Five del mese
I 5 articoli di Periscopio più letti negli ultimi 30 giorni

05.12.2023 – La manovra del governo Meloni toglie un altro pezzo a una Sanità Pubblica già in emergenza, ma lo sciopero di medici e infermieri non basterà a salvare il SSN

16.11.2023 – Lettera aperta: “L’invito a tacere del Sindaco di Ferrara al Vescovo sui Cpr è un atto grossolano e intollerabile”

04.12.2023 – Alla canna del gas: l’inganno mortale del “mercato libero”

14.11.2023 – Ferrara, la città dei fantasmi

07.12.2023 – Un altro miracolo italiano: San Giuliano ha salvato Venezia

La nostra Top five
I
 5 articoli degli ultimi 30 giorni consigliati dalla redazione

1
2
3
4
5

Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

1
2
3
4
5

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it