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Da Associazione Stampa di Ferrara.

Premio alla Carriera al giornalista Gian Pietro Testa
Cerimonia di consegna: Sabato 29 Aprile 2017 ore 11 Consiglio Comunale di Ferrara
Diretta video web al link: http://www.comune.fe.it/index.phtml?id=472

Ferrara, 21 Marzo 2017. Torna il Premio Stampa, tradizionale appuntamento dell’Associazione Stampa Ferrara, che, per il 2017, è attribuito alla Famiglia Sgarbi -con Giuseppe, padre, i figli Elisabetta, scrittrice e regista, e Vittorio, notissimo critico d’arte di fama internazionale, nella memoria di mamma Rina Cavallini-; una famiglia che non ha bisogno di particolari presentazioni.
Premio alla Carriera è Gian Pietro Testa, giornalista ferrarese, fondatore della scuola di giornalismo dell’Ordine di Bologna, che tra gli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso scavò nel profondo delle trame più oscure della storia italiana, come la strage di Piazza Fontana e di Peteano.
L’assemblea di Assostampa ha ritenuto giusto manifestare un segno d’attenzione ad Antonio Pastore, professore emerito di otorinolaringoiatria dell’Università di Ferrara e a Romano Perdonati, maestro panificatore ferrarese, con due Menzioni speciali per il loro continuo impegno nell’università e nelle attività della società civile.
La cerimonia di consegna di premi e riconoscimenti, patrocinata dal Comune di Ferrara, è prevista per Sabato 29 Aprile 2017 alle ore 12 nel Consiglio Comunale di Ferrara.
L’incontro sarà, anche, l’opportunità per riflettere sul modo di fare giornalismo, perché, a partire dalla fondamentale “lezione di Indro Montanelli”, raccontata ai presenti da Giancarlo Mazzuca, giornalista, membro del Consiglio Amministrazione RAI, l’Associazione Stampa organizza, dalle ore 9, per colleghi e cittadini, “Lezioni di Giornalismo: Arte, Cultura, Etica” con gli interventi dei premiati, Gian Pietro Testa, Elisabetta Sgarbi, artefice della casa editrice «La Nave di Teseo» e le conclusioni di Vittorio Sgarbi, saggista e critico d’arte di livello internazionale.
Un’occasione per capire come sia possibile, oggi, diffondere cultura e arte, usando i linguaggi propri del giornalista, negli spazi dedicati alla cultura -nell’editoria, nelle testate tradizionali e non- e di come, nell’era dei social media, siano cambiati ruolo e strumenti per parlarne a cittadini e giovani, per avvicinarli ed educarli al senso del bello, alla sua scoperta e al suo disvelamento.
Intervengono: Tiziano Tagliani, Sindaco di Ferrara, Serena Bersani Presidente Aser, Antonio Farnè Presidente Ordine Giornalisti Emilia Romagna, Alberto Lazzarini Presidente Commissione Cultura dell’Ordine Nazionale Giornalisti.
La mattinata, diretta web al link: http://www.comune.fe.it/index.phtml?id=472 sarà documentata dagli studenti della redazione dello Student-TG dell’Istituto Tecnico-Professionale “Luigi Einaudi” di Ferrara.
L’Associazione Stampa è l’erede del “Circolo giornalistico ferrarese”, fondato il 22 Dicembre 1895 con funzioni sindacali e culturali, ed ha celebrato, da poco, 120 anni di vita, a volte travagliata, sempre intensa e coinvolgente;
la sezione dei giornalisti ferraresi di ASER Associazione Stampa Emilia Romagna, aderente alla FNSI Federazione Nazionale della Stampa Italiana, sindacato unitario, continua la sua attività culturale e di rappresentanza proponendo frequenti iniziative formative e culturali a cittadini ferraresi e giornalisti italiani.
Approfondimenti: www.assostampaferrara.it

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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