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Da: Organizzatori

Ferrara, 13 ottobre 2016 – Saranno il sindaco Tiziano Tagliani e il direttore generale dell’azienda AUSL di Ferrara Claudio Vagnini ad inaugurare, venerdì 14 ottobre alle 15, in via Naviglio 11, a Quacchio, i nuovi ambulatori che ospitano la “Medicina di gruppo Estense”. Detti locali sono ubicati al primo piano nel fabbricato già sede della farmacia n. 6, immobile di proprietà dell’azienda AFM srl. Nella stessa location, sono previsti anche nuovi ambulatori per il centro servizi rivolti alla cittadinanza. Un punto fondamentale, quest’ultimo, ampliato soprattutto in considerazione dell’elevato numero di anziani presenti nel quartiere, che quotidianamente necessitano di effettuare prenotazioni CUP e di poter disporre di un primo presidio medico. L’attività come Centro Unico di Prenotazione è usufruibile dagli utenti nelle specifiche aree gestite da personale esclusivamente dedicato, in modo da velocizzare le operazioni.
Così la struttura di via Naviglio si propone come centro sanitario polivalente dove ai diversi servizi forniti dalla farmacia si aggiungono quelli offerti dalla medicina di gruppo.
L’attività ambulatoriale viene svolta prevalentemente su appuntamento, oppure a libero accesso. L’organizzazione, puntuale e costante, prevede: l’apertura degli ambulatori e la presenza di medici coordinata per non meno di 10 ore al giorno programmate sia al mattino sia al pomeriggio. Si avvale di almeno quattro unità lavorative con funzioni amministrative e personale infermieristico (un’unità presa in carico di pazienti affetti da patologie croniche con distribuzione diretta farmaci, al momento solo per i diabetici); un punto prelievi, solo per i pazienti della Medicina di Gruppo; un ambulatorio cardiologico con specialista ASL, anche questo solo per i pazienti della MdG e uno per le vaccinazioni influenzali.
Tra gli obiettivi futuri saranno in programma l’attivazione di altre prestazioni, anche per i pazienti non in carico ai medici della MdG, come: vaccinazioni antipneumococco, gestione di patologie croniche, prestazioni specialistiche quali attività di nutrizionista e di diagnosi come ecografia e spirometria.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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