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Da: Organizzatori

C’è una classifica in cui Ferrara è quarta a livello nazionale: è la classifica del Premio Cambiamenti 2019, un’iniziativa voluta dalla CNA per valorizzare le imprese startup che nascono e crescono in tutta Italia, lanciando sfide al mercato e creando innovazione.

“Evidentemente lo spirito imprenditoriale a Ferrara non manca, altrimenti – spiega Silvia Merli, responsabile dei giovani imprenditori di CNA Ferrara – non avremmo raccolto 36 domande di partecipazione, di cui 24 ammesse alla finale locale del Premio”.

La finale è in programma a per mercoledì 16 ottobre alle 17.30, presso la sala Convegni di Cna Ferrara in via Caldirolo. Le imprese ammesse alla fase conclusiva appartengono alle categorie più diverse: dal riciclo della plastica ai servizi sanitari e assistenziali, dalla grafica, alla comunicazione, all’automazione; senza dimenticare la toelettatura per cani, la moda, l’innovazione in campo alimentare. La cerimonia del 16 ottobre determinerà la scelta di tre startup vincitrici, che verranno prese in esame dalla giuria nazionale per la selezione dei finalisti nazionali del Premio.

Alla cerimonia in programma per mercoledì prossimo interverranno, Paolo Govoni, Presidente della Camera di Commercio di Ferrara; Angela Travagli, assessore alle attività produttive del Comune di Ferrara; Davide Bellotti, Presidente di Cna Ferrara e Bruno Faccini, Presidente dei Giovani Imprenditori Cna. Poi le imprese finaliste riceveranno un attestato di partecipazione e avranno la possibilità di presentare la propria idea imprenditoriale, in attesa della proclamazione dei vincitori prevista per le 19.00.

Ecco i nomi delle 24 aziende finaliste: A zampe lavate, Cento – Servizi alle persone; ACME, Riva del Po – Altra manifattura; Bytelabs srls, Ferrara – App, Web, Software; Cooperativa Sociale Start Up AVS, Ferrara – Servizi alle persone; Da Zero, Ferrara – Sostenibilità e Sociale; Hazloc Srl, Ferrara – Tecnologie (Macchinari, elettronica, robotica); Il Bosco Officinale, Mesola – Agroalimentare; Integrani s.n.c. di Campanella Vittorio e Moretti Davide &C, Ferrara – Agroalimentare; La Pazienza Arti e Libri, Ferrara – Commercio e Ristorazione; Libreria Albatros, Cento – Commercio e Ristorazione; MediaRes Comunicazione, Ferrara – Comunicazione e Social Media; Museum Interaction eXperience, Ferrara – Cultura, Turismo e Territorio; Polycykle Road Plastic & Recicling Srl, Ferrara- Tecnologie (Macchinari, elettronica, robotica); Puzzle Art Srl, Ferrara – Servizi alle imprese; Rigenesa Beauty & Soul, Comacchio – Salute e Benessere; Sanitaria Tato e Tata, Ferrara – Salute e Benessere; Sartoria Sovversiva, Ferrara – Moda; Scacco Matto srl, Ferrara – Servizi alle persone; Tekamed Srl, Ferrara – Salute e Benessere; Tredici Lab Srl, Ferrara – Arredo e design; Villa Geras, Fiscaglia – Servizi alle persone; Wamo Studio s.a.s. di Nicola Passarotto e c., Ferrara – Comunicazione e Social Media; Wash Dog, Ferrara – Salute e Benessere; ZF Lab s.r.l.s, Copparo – Moda.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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