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da: Ferrara Baseball Softball Club A.s.d.

Calendario ricco di amichevoli per le squadre amatori. A Badia Polesine si confermano Padova e Treviso. Ferrara sperimenta le ultime novità. Ad aprile in Italia la nazionale maltese.

Come dicono gli appassionati di questo sport, esistono solo due stagioni: l’inverno e il baseball. Insieme alla primavera arrivano quindi le prime uscite per le squadre iscritte alla Lega Amatoriale Baseball, quest’anno più numerose con la presentazione del nuovo campionato Premier (a cui parteciperanno tra le altre Aviano e Lubiana). Sgambate, per ora, ma utilissime per verificare la consistenza del lavoro svolto in palestra nei mesi passati, per provare tattiche e formazioni e per riprendere confidenza col terreno di gioco.
Questo è lo spirito che ha animato il bel quadrangolare disputato domenica 13 marzo a Badia Polesine; oltre ai padroni di casa, sono scese in campo Ferrara Baseball, Treviso e Padova 88. Si conferma la potenza a nord dei colli Euganei: campioni in carica ancora e sempre squadra da battere, ma anche la formazione di Tirri ha aumentato la propria pericolosità con innesti dalle credenziali maiuscole. Due vittorie per entrambe le squadre, già pronte a ipotecare la stagione: chi cerca un porto di gloria dovrà prima resistere a queste corazzate.
Cadono due volte le sfidanti venute dal Po. I Drunkballs soffrono le numerose assenze e una condizione non ancora ottimale, comune a tutte le squadre con pochi allenamenti all’aperto all’attivo. In casa nessuno ne fa un dramma: anche lo scorso anno Spedo e compagni partirono così, crescendo progressivamente fino a centrare uno storico secondo posto.
Cerca ancora la forma migliore anche il Ferrara Baseball, guidato dal nuovo coach Rotondo e assistito nella circostanza da un ritrovato Andrea Della Portella. I ragazzi del Duca chiudono 9-3 con Treviso, poi 7-0 coi padovani; piccoli passi avanti, considerando che nei precedenti scontri diretti il passivo spesso è stato molto più pesante, e una certa crescita nell’approccio alla gara a partire dall’impostazione difensiva. Esterni quasi chirurgici, in diamante prima eliminazione in carriera per Ketty Stocchi e pregevole doppio gioco tra il prima base Abetini (presa al volo in tuffo) e il catcher Bettoni (a coprire in prima sul rientro del corridore). Bella anche la chiusura in terza su una vecchia volpe come Louis Spolettini. Ancora troppo umide invece le polveri in attacco: gli estensi provano a picchiare (da segnalare un triplo firmato Bettoni) ma vanno spesso poco lontano, e subiscono tanto al piatto beccando due volte il terzo eliminato con le basi piene. Lavori in corso sul monte di lancio, dove il coach prova in rassegna Gentili, Marzaduri, Salmi e Orlandi: quest’ultimo forse il più positivo, subendo all’esordio appena due punti in altrettanti inning; ok anche Tura, che da partente con Padova e per due riprese tiene a bada le mazze avversarie: rilevato lui, i campioni spezzano la gara con un fuoricampo inappellabile, giustamente accolto da un coro di applausi.
Prossimo appuntamento da segnalare il primo weekend di aprile: a Conegliano, ancora Padova e Treviso ospiteranno la nazionale di Malta, protagonista lo scorso novembre in casa propria di una doppia vittoria ai danni della selezione all-stars LAB.

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Riceviamo e pubblichiamo


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di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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