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L’obiettivo della meditazione è quello di mettere a fuoco e calmare la mente, raggiungendo alla fine un più elevato livello di consapevolezza e calma interiore. Può essere sorprendente accorgersi che si può meditare ovunque e in qualsiasi momento, permettendo di accedere a un senso di tranquillità e di pace, non importa quello che succede intorno. La meditazione è l’arte di concentrarsi al 100%. Meditare non significa costringere la mente al silenzio: è trovare la quiete che esiste già. Infatti, esaminando cosa sta dietro a sensi di colpa, ansie, risentimenti, illusioni, fantasie, speranze non realizzate e vaghi sogni della mente, risulta chiaro che siamo dominati dal nostro dialogo interiore. Migliaia di anni fa i maestri indiani hanno sentenziato che ognuno di noi è vittima della memoria.

Meditazione e benessere emotivo
Quando si medita, si cancella il sovraccarico di informazioni che si accumula ogni giorno e che contribuisce a creare stress.

I benefici emotivi della meditazione includono:

• ottenere una nuova prospettiva su situazioni di stress;
• costruire le competenze per gestire lo stress;
• aumentare la consapevolezza di sé;
• concentrandosi sul presente;
• ridurre le emozioni negative.

Meditazione e malattia
La meditazione può anche essere utile in caso di disturbi, in particolare se aggravati da stress. Alcune ricerche suggeriscono che la meditazione può aiutare a migliorare le seguenti condizioni:

• allergie
• disturbi d’ansia
• asma
• depressione
• stanchezza
• malattia cardiaca
• alta pressione sanguigna
• dolore
• problemi del sonno
• abuso di sostanze

Tipi di meditazione
Ci sono molti tipi di meditazione e tecniche di rilassamento con componenti di meditazione, ma tutti condividono lo stesso obiettivo, ossia raggiungere la pace interiore:

meditazione guidata o visualizzazione guidata: con questo metodo di meditazione si tende a formare immagini mentali di luoghi o situazioni che trovate rilassanti;
meditazione mantra: il silenzioso ripetere una parola o una frase calmante, permette di evitare pensieri distraenti;
meditazione di consapevolezza: tipo di meditazione basata sulla memoria, permette di acquisire una maggiore consapevolezza e accettazione di ciò che si sta vivendo in quel preciso momento, come per esempio concentrarsi sul flusso del proprio respiro. È possibile osservare i propri pensieri e le proprie emozioni, ma lasciarli passare senza giudizio;
qi gong: pratica che combina generalmente meditazione, rilassamento, movimento fisico ed esercizi di respirazione, per ripristinare e mantenere l’equilibrio. Il qi gong (chee-gung) fa parte della medicina tradizionale cinese;
tai chi: forma di dolci arti marziali cinesi. Nel tai chi (tie-chee) si eseguono una serie di posture o movimenti in modo lento e aggraziato, praticando la respirazione profonda;
meditazione trascendentale: si ripete più volte un mantra (una parola, un suono o una frase) ma in silenzio. Questa pratica aiuta a restringere la propria consapevolezza cosciente ed eliminare tutti i pensieri dalla propria mente. Ci si concentra esclusivamente sul mantra per raggiungere uno stato di perfetta quiete e coscienza.
yoga: si eseguono una serie di posture ed esercizi di respirazione controllata per promuovere un corpo più flessibile e una mente calma. Lo spostarsi attraverso pose che richiedono equilibrio e concentrazione, aiuta a concentrarsi meno sulla propria giornata e di portarsi con la mente al momento.

Come praticare la meditazione

Scegliere un ambiente tranquillo
• E’ consigliato trovare un posto in cui la meditazione non venga interrotta per tutta la sua durata, che si tratti di cinque minuti o mezz’ora. Lo spazio non deve essere molto grande, anche un ufficio può andare bene.
• Per evitare distrazioni esterne, è particolarmente importante spegnere televisori, telefoni cellulari o altri apparecchi rumorosi. Se si mette su un po’ di musica, scegliere una musica calma, melodie dolci, in modo da non rompere la concentrazione. Un’altra opzione è quella di accendere una piccola fontana d’acqua, il suono dell’acqua corrente può essere estremamente rilassante.
• Non è necessario che lo spazio sia completamente silenzioso. Il suono di una tosaerba o un cane che abbaia accanto non dovrebbero impedire la meditazione efficace. Infatti, essendo rumori conosciuti, è facile e utile imparare a dominarli. Questa è una componente importante per una meditazione di successo. Ma se aiuta, soprattutto in un primo momento, è possibile ricorrere a dei tappi per le orecchie.

Decidere per quanto tempo si desidera meditare

• Prima di iniziare, si dovrebbe decidere per quanto tempo si vuole meditare. I meditatori esperti consigliano venti minuti, due volte al giorno; i principianti possono iniziare con un minimo di cinque minuti, una volta al giorno.
• Si dovrebbe anche cercare di meditare per lo stesso tempo, ogni giorno – che si tratti di 15 minuti appena svegli o 5 minuti durante la pausa pranzo. Qualunque tempo si scelga, provare a fare meditazione nella propria routine quotidiana.
• Una volta deciso un lasso di tempo, cercare di attenersi ad esso.

Occhi aperti od occhi chiusi?
La meditazione può essere eseguita in entrambi i modi, con gli occhi aperti o chiusi. Tuttavia, per un principiante può essere meglio provare prima con gli occhi chiusi. Questo bloccherà qualsiasi stimolo visivo esterno e impedirà ad evitare distrazioni e a concentrarsi a calmare la mente. Una volta che ci si è abituati alla meditazione, si può provare a praticare con gli occhi aperti. Se si tengono gli occhi aperti, è necessario tenerli “soft”.

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Nuccio Russo

È osteopata ed esperto in tecniche ergonomiche e posturali, studioso e ricercatore in anatomia craniale per lo studio delle cefalee. E’ nato e risiede in Sicilia, opera come consulente in diverse città fra le quali Ferrara, ed è conferenziere internazionale in Biofisica informazionale. Ama lo sport e la cucina macrobiotica.

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
direttore responsabile


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