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Da: Ufficio Stampa di Università di Ferrara

Venerdì 17 gennaio 2019, Ferrara – Elena Bonetti, Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, è stata l’ospite d’eccezione che ha salutato i partecipanti alla prima lezione della Scuola di Alta Formazione specialistica in Diritto delle Relazioni familiari, della persone, dei minori, che ha preso il via oggi al Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Ferrara.

Una presenza che testimonia l’importanza della nuova Scuola, la prima nel suo settore, che ha attratto iscrizioni da ogni parte d’Italia, anche grazie alla possibilità di seguire il corso in videoconferenza. Oltre agli studenti presenti in aula, la Ministra Bonetti ha avuto modo di congratularsi per la scelta di prendere parte al corso con partecipanti in collegamento da sedi universitarie a Torino, Napoli, Salerno, Taranto, Cosenza e molte altre città ancora.

Un corso di alta formazione della durata di 2 anni, per 200 ore complessive di lezione, aperto a tutti gli avvocati iscritti all’albo, che risponde a una crescente richiesta di specializzazione in questo settore sempre più rilevante. La Scuola, infatti, è stata fortemente voluta dall’Unione nazionale delle camere minorili, in collaborazione proprio con il Dipartimento di Giurisprudenza di Ferrara e con la Scuola Superiore dell’Avvocatura.

La ministra Elena Bonetti ha sottolineato in particolare il valore che i partecipanti mostrano nel mettersi in gioco in un ambito così delicato: “Si tratta di temi sui quali c’è un dibattito molto forte in Italia, a volte anche superficiale e ideologico. E quindi è importante che le vostre competenze non restino tra queste mura ma vadano ad alimentare un discorso serio, scientifico e responsabile, che possa essere da guida anche per la società ed il mondo politico. E soprattutto che vada a dare una risposta non solo personale, ma che attivi l’assunzione di responsabilità dello Stato nei confronti di bambini, donne e uomini che compongono famiglie alle prese con momenti particolarmente difficili della loro vita. E davanti ai quali lo Stato e tutti i professionisti coinvolti hanno il dovere di rispondere con la massima competenza”.

L’importanza di un percorso formativo di eccellenza per conseguire una specializzazione, oggi imprescindibile in materia di protezione dei diritti dei bambini, è stata efficacemente messa in luce dall’intervento della Presidente dell’Unione Nazionale Camere Minorili, l’avv. Grazia Ofelia Cesaro.

” L’innovazione non è solo tecnologica, ma anche umana e sociale” ha sottolineato l’avvocato Roberto Casella, direttore del Comitato di Gestione della Scuola. Che ha poi aggiunto come ” il difensore dei minori sarà uno dei ruoli più importanti nei prossimi anni e ognuno di noi dovrà implementare le proprie conoscenze con una preparazione specifica e interdisciplinare”.

” La Scuola – ha ricordato il direttore del Dipartimento di Giurisprudenza di Ferrara, Daniele Negri – accanto alla formazione in materia di diritto civile, penale e amministrativo, porrà molta attenzione al diritto internazionale, sempre più importante nei casi che riguardano l’immigrazione e i delicatissimi casi dei minori non accompagnati in particolare, in modo coerente con la vocazione internazionale del nostro Dipartimento, riconosciuto tra i migliori in Italia per la qualità della ricerca e della didattica e dal 2018 inserito ufficialmente dal Ministero dell’Università e della Ricerca nel ristretto e prestigioso gruppo dei Dipartimenti di Eccellenza”.

Alla prima lezione, dedicata oggi dalla professoressa Alessandra Annoni alla Tutela dei diritti individuali nelle relazioni familiari e fonti internazionali, seguiranno altri incontri tenuti da docenti universitari, magistrati e avvocati cassazionisti. Al termine della Scuola, previo il superamento della prova scritta e oral

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
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Francesco Monini
direttore responsabile


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