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da: ufficio stampa Cna Ferrara

Il concorso Cna per giovani stilisti alla sua quarta edizione. Possono partecipare ragazzi di tutto il territorio nazionale entro i 25 anni. La scadenza è il prossimo 30 aprile

Il Concorso Cna per giovani stilisti “La Moda in Castello siamo anche noi” diventa nazionale. Lo hanno deciso Cna e Cna Federmoda di Ferrara, ritenendo ormai maturo il debutto sul territorio nazionale del Concorso legato a La Moda in Castello che, nei suoi primi tre anni di vita, ha ottenuto un successo crescente. E dunque, entro il prossimo 30 aprile, giovani di talento entro i 25 anni, diplomati o studenti presso Istituti superiori di design, moda e modellistica, università della moda e scuole professionali di tutto il territorio italiano, possono presentare, inviandola alla sede provinciale della Cna (via Caldirolo, 84 – Ferrara) propri figurini di abiti ispirati alle tendenze moda della primavera-estate 2015 – 2016, originali ed inediti.
Il vincitore del Concorso avrà la straordinaria opportunità di presentare la propria collezione il 24 luglio, fuori concorso, alla prestigiosa manifestazione nazionale “Riccione Moda Italia” e di seguire uno stage formativo presso una qualificata azienda del settore moda. Ai cinque primi classificati, inoltre, la possibilità di presentare i propri abiti, realizzati gratuitamente da imprese aderenti alla Cna, in una sfilata collettiva che si terrà durante la cerimonia di premiazione del Concorso e, a settembre, sulla passerella della edizione 2015 de La Moda in Castello.
Rimane del tutto confermata la finalità essenziale del Concorso, che punta innanzitutto alla valorizzazione delle capacità creative e del talento dei giovani, con l’obiettivo di favorirne l’incontro con la qualità e il saper fare delle imprese del comparto moda. Trovando, in questo, piena condivisione in Cna Federmoda nazionale, “da sempre sensibile – come puntualizza il suo segretario, Antonio Franceschini – a percorsi mirati a promuovere l’integrazione tra scuola e impresa, fattore indispensabile per il futuro dello stesso made in Italy”.
“La trasmissione delle competenze nell’ambito del sistema moda italiano – aggiunge Franceschini – è assolutamente fondamentale. C’è bisogno di nuova linfa, sia dal punto di vista creativo, che delle capacità e conoscenze tecniche. Le imprese debbono senz’altro aprirsi e investire sui giovani, offrendo loro la possibilità di formarsi direttamente in azienda, mentre è importante che le scuole favoriscano questo incontro delle nuove generazioni con un sistema delle imprese della moda di grande qualità”.
“Siamo orgogliosi di questo premio – commenta, infine, Maria Grazia Zapparoli, presidente provinciale di Cna Federmoda – perché i giovani sono il rinnovamento e il nostro futuro. La scelta di trasformarlo in un concorso nazionale corrisponde al grande valore che assegniamo al contributo dei giovani, alla loro creatività e talento innovativo. D’altra parte, questa nostra iniziativa può servire a far conoscere meglio in Italia la qualità del comparto moda della nostra provincia, ricco di capacità produttive e competenze professionali tipiche del migliore made in Italy ”.
Per maggiori informazioni, rivolgersi a Cna Federmoda, tel. 0532/749111, e-mail: agrandi@cnafe.it
Il bando del Concorso La Moda in Castello siamo anche noi 2014 è pubblicato sul sito web: www.cnafe.it

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CNA FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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