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da: ufficio stampa Ascom Ferrara

E non c’è due senza tre. Una cinquantina di metri lineari colme di realizzazioni create dalla fantasia e …dai mattoncini Lego. Apre i battenti sabato 2 (dalle ore 10,30 alle 19,30) e sarà visitabile fino a domenica 3 aprile (dalle 9,30 alle 18,30) la terza edizione di “Una Città a Mattoncini” pronta ripetere il pieno successo della manifestazione nata nel 2014 all’ombra del Castello estense e che trova la sua nuova collocazione al medievale Palazzo della Racchetta (piano terra – in via Vaspergolo, 9 a pochi metri dalla centralissima piazza Trento e Trieste). L’ingresso sarà ad offerta libera.
Il taglio del nastro avverrà sabato 2 alle ore 11,30 (piano terra – Palazzo della Racchetta) alla presenza del vicesindaco Massimo Maisto e degli assessori Aldo Modonesi e Roberto Serra.

La nostra bella città di Ferrara ha ormai un appuntamento costante – ricorda a margine della conferenza, Giulio Felloni, presidente provinciale di Ascom Ferrara che promuove ed organizza l’evento – prosegue così la nostra linea di eventi di qualità che promuovono il centro storico come centro commerciale naturale. Un ‘edizione particolarmente importante che precede di pochi giorni il 70 di Fondazione della nostra associazione che continua a realizzare manifestazioni in collaborazione tra Pubblico e Privato con un ottica propositiva contribuendo allo sviluppo del Territorio”.
Un evento sul quale è stata vinto una scommessa e che anno dopo anno porta nuove soddisfazioni. “Una città a mattoncini è la prova provata e spesso imitata da altri – introduce Davide Urban, direttore generale di Ascom Ferrara – che si possano realizzare con fantasia e determinazione appuntamenti di elevato livello in grado di attrarre bambini ed adulti, in un clima festoso e familiare e dove è stimolata la creatività e nel contempo portando turisti ed appassionati a conoscere il nostro centro storico (e le sue attività commerciali e della ristorazione) che di per se è un museo all’aria aperta”.
Diverse le aree nelle quali la mostra sarà strutturata: tra queste quella dedicata ai Technic (dove saranno in piena funzione realizzazioni come auto e camions) e poi i diorami dell’area City (con una riproduzione delle Due Torri di Bologna). Non mancherà un ampio richiamo alla celeberrima saga di Star Wars dedicato alla Luna Boscosa di Endor e poi scenari spaziali….insomma un mondo di mattoncini Lego pronti a catturare la meraviglia di grandi e piccini. E tra le sorprese nel week end sarà presente anche Riccardo Zangelmi (unico in Italia all’interno del percorso Lego Certified Professional) e tra i pochi al mondo (complessivamente sono 13) che porterà alcune delle sue curiose sculture a mattoncini.
“Aemilia Brics – commenta a margine Gian Giacomo Baraldi referente del gruppo di appassionati storici del mondo Lego – raggruppa una trentina di cultori in regione e praticamente siano nati in occasione della prima edizione qui a Ferrara. Si riconferma così la piena e concreta collaborazione con Ascom per una bella manifestazione che sintetizza gioco, cultura e fantasia e che ogni anno cresce e si sviluppa”. Insomma un mattoncino…. tira l’altro e l’evento vede due sponsor tecnici particolarmente noti ed apprezzati come Brick Custom e Giocheria. Tradizionale poi il supporto di Carisbo che fin dal 2014 ha accettato la sfida dell’evento: “Come gruppo bancario – commenta Laura Fabbri – storicamente radicato sul nostro territorio di Ferrara appoggiare Una città di Mattoncini è una scelta piacevolmente obbligata. Un evento per le famiglie e con le famiglie che sosteniamo volentieri”

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ASCOM FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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