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Da ufficio stampa Cronaca Comune

 

2.a COMMISSIONE CONSILIARE – Convocata lunedì 12 febbraio alle 15.30 nella sala Zanotti della residenza municipale

Esame della delibera “Accordo in materia di politiche giovanili GECO 6: attuazione dell’intervento Youngercard”

12-02-2018

La 2.a Commissione consiliare – presieduta dalla consigliera Soriani – si riunirà lunedì 12 febbraio alle 15.30 nella sala Zanotti della residenza municipale di Ferrara. All’ordine del giorno l’esame della delibera “Accordo in materia di politiche giovanili GECO 6: attuazione dell’intervento YOUNGERCARD – approvazione della convenzione tra la Regione Emilia Romagna e il Comune di Ferrara“, con relatore l’assessore Massimo Maisto.

MUSEO DI STORIA NATURALE – Da giovedì 15 febbraio al 22 marzo nella sede di via De Pisis 24. Incontri ad ingresso gratuito.

“Humus, Homo, Humanitas”, al via sei conferenze del Darwin Day Ferrara 2018

12-02-2018

Si è svolta in mattinata (lunedì 12 febbraio) al Museo civico di Storia Naturale di Ferrara, la conferenza stampa di presentazione di “Humus Homo Humanitas”, ciclo di conferenze organizzato per l’undicesima edizione del Darwin Day Ferrara. In tutto sei conferenze dedicate alla storia dell’uomo, dalle origini al presente dell’umanità, da giovedì 15 febbraio al 22 marzo. Tutti gli incontri sono ad ingresso gratuito.

Alla presentazione erano presenti il vice-sindaco e assessore alla Cultura Massimo Maisto , il direttore del Museo civico di Storia Naturale Stefano Mazzotti, Emiliano Trucchi del Dipartimento di Scienze della vita e biotecnologie, Ursula Thun-Hohenstein Dipartimento di Studi Umanistici – Sezione di Scienze preistoriche e antropologiche e referenti dell’Associazione Didò che si occupa di didattica ricerca e comunicazione.

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 “Humus, Homo, Humanitas” Darwin Day Ferrara 2018 

(Testo a cura di Stefano Mazzotti – direttore del Museo di Storia Naturale di Ferrara)

Il Museo di Storia Naturale di Ferrara e il Dipartimento di Scienze della Vita e Biotecnologie dell’Università di Ferrara, con il patrocinio dell’Associazione Nazionale Musei Scientifici (ANMS) e della Società Italiana di Biologia Evoluzionistica (SIBE), presentano l’undicesima edizione del Darwin Day Ferrara.
Il tema conduttore di quest’anno è la nostra storia dalle origini al presente dell’umanità sintetizzato dal titolo: Humus, Homo, Humanitas. Perché questo titolo? Se focalizziamo l’attenzione sull’origine etimologica della parola “uomo” scopriamo che deriva dal latino “homo” la quale a sua volta è legata al vocabolo “humus” ovvero “terra”, con la quale condivide la stessa radice linguistica. L’humus è quella sostanza chimica che rende fertile il suolo ed è il frutto della degradazione e rielaborazione della sostanza organica presente nel terreno. Per definizione, quindi, l’uomo è riconoscibile anche come “terrestre”. Il profondo legame del nostro essere con la terra è del resto qualcosa che appartiene al sapere ancestrale dell’umanità: i cacciatori-raccoglitori e i primi agricoltori della storia vivevano questa dipendenza ogni giorno sulla propria pelle. E da allora questa relazione non si è allentata: il terreno continua a svolgere funzioni indispensabili alla sopravvivenza dell’uomo e della natura, che nessuna tecnologia potrà mai sostituire. Infine, il termine “humanitas”, da cui deriva l’attuale termine “umanità”, che racchiude i concetti di genere umano, di natura umana e dell’essere uomo; ed ancora, della condizione umana, soprattutto con riferimento ai caratteri, alle qualità, ai vantaggi e ai limiti.
Il ciclo di conferenze del Darwin Day Ferrara 2018, in collaborazione con il Sistema Museale di Ateneo (SMA) dell’Università di Ferrara, ci darà la possibilità di approfondire molti aspetti di questi affascinanti temi della nostra breve ma complessa e ancora misteriosa storia.
Si inizia con la proiezione del documentario “Olduvai. La culla dell’umanità”. Sono pochi i luoghi del Pianeta capaci di offrirci uno spaccato, ben leggibile e completo, della nostra storia evolutiva. Molti di essi si trovano in Africa Orientale, e la Gola di Olduvai in Tanzania, che ha restituito utensili di pietra e resti fossili (Paranthropus boisei e Homo habilis) fondamentali per la paleoantropologia, è certamente uno di questi. Il documentario, prodotto dalla Scuola di Paleoantropologia dell’Università di Perugia, è un omaggio a questo luogo meraviglioso.
Nel secondo incontro Telmo Pievani e Guido Barbujani evidenzieranno come la paleontologia, l’antropologia e la genetica ci hanno mostrato come la nostra specie, a lungo sull’orlo dell’estinzione, sia riuscita a diffondersi su tutto il pianeta. A partire dalla prima migrazione, che ci ha portato a scendere dai rami degli alberi, si è messa in moto una serie straordinaria di trasformazioni anatomiche, fisiologiche e psicologiche.
Con Stefano Bocchi si inizierà il viaggio figurato dell’evoluzione umana partendo dalla fase cruciale del passaggio da cacciatore-raccoglitore ad agricoltore. Saranno poi descritte le rivoluzioni dell’agricoltura che hanno segnato le epoche dei grandi cambiamenti di carattere agro-alimentare dell’Uomo e che hanno mutato la nostra vita individuale e sociale. Dalla domesticazione delle piante alla coltivazione intensiva; dalla moderna rivoluzione verde all’attuale sfida agro-ecologica per una sopravvivenza, sempre più problematica, dell’intera umanità.
Con Giorgio Vallortigara rifletteremo su come osservando gli altri animali diamo per scontato che abbiano esperienze, percezioni, emozioni, pensieri come i nostri. Spesso però le nostre intuizioni non corrispondono a quello che scoprono gli etologi e i neuroscienziati che studiano il comportamento animale. I frequenti piccoli equivoci in cui cadiamo sono indizi utili per scoprire i meccanismi che la nostra mente usa per dare un senso a ciò che ci circonda. Studiando gli animali, possiamo conoscere meglio loro e anche noi stessi e la nostra storia evolutiva.
Marco Peresani ci racconterà della scomparsa dell’Uomo di Neanderthal, uno tra i temi più discussi in Paleoantropologia e in Archeologia. Dopo avere tracciato un breve profilo di questo nostro “cugino”, la conferenza offrirà al pubblico un sunto delle scoperte più recenti proponendo percorsi interpretativi e nuove prospettive.
Il Darwin Day Ferrara 2018 chiuderà con una serata di animazioni, musiche e istallazioni a tema curata dalla Associazione Didattica DIDO’ in collaborazione con l’Associazione culturale Gruppo del Tasso. L’artista Giorgia Severi presenterà il progetto COUNTRY, una collaborazione con artisti Aborigeni in diverse parti dell’Australia ed esposto nel 2015 alla 56° Biennale di Venezia. Saranno esposti anche manufatti e opere contemporanee aborigene. Il musicista Francesco Gibaldi racconterà, attraverso suoni e parole, tradizioni musicali di paesi vicini e lontani, storie di popoli e culture passati e contemporanei tra Sicilia, Australia, Siberia e Mongolia, India e Venezia.
L’attore Alessandro Tagliati narrerà di esploratori e dei loro incontri con i popoli nativi e delle loro culture.

 

Questo il calendario 

>> Giovedi 15 febbraio, ore 21 – Museo di Storia Naturale

“Buon compleanno Charles !” Presentazione del programma del Darwin Day Ferrara 2018 “Humus, Homo, Humanitas” Proiezione ” OLDUVAI. La culla dell’umanità” Documentario realizzato dalla Scuola di Paleoantropologia dell’Università di Perugia e LeFucine Art&Media. Presentazione di Marco Cherin (Università di Perugia) e Mirko Lombardi (Brescia) È un omaggio alla Gola di Olduvai (Tanzania) che ha restituito utensili di pietra e resti fossili (Paranthropus boisei e Homo habilis) fondamentali per la paleoantropologia. Si racconta la storia del sito, dalla scoperta nei primi del ‘900 al lavoro di Louis e Mary Leakey e la vicenda geopolitica: due guerre mondiali, il passaggio da colonia tedesca a inglese, fino alla nascita della Tanzania con Nyerere. Vi sono interviste esclusive a ricercatori che lì hanno lavorato: Donald Johanson, scopritore di Lucy, Jonathan Kingdon zoologo, Fidelis Masao della University of Dar es Salaam, Jane Goodall che vi lavorò prima delle ricerche sugli scimpanzé, e contributi degli italiani Giorgio Manzi, Jacopo Moggi Cecchi, Olga Rickards, Telmo Pievani e Giacomo Corti. Il documentario è stato presentato anche al Museo di Arusha e alla Ngorongoro Conservation Area con il plauso delle autorità scientifiche e politiche tanzaniane e delle comunità maasai.

 Conferenze:

>> Mercoledì 21 febbraio, ore 21- Museo di Storia Naturale
“Homo sapiens: Il passato, l’evoluzione dell’uomo; Il presente, la diversità umana”
Con Telmo Pievani (Università di Padova) e Guido Barbujani (Università di Ferrara)
La domanda è poco originale: da dove veniamo e dove stiamo al momento (dire dove stiamo andando è molto più difficile). La paleontologia, l’antropologia e, adesso anche la genetica, stanno mostrandoci, poco alla volta, come una specie a lungo sull’orlo dell’estinzione, la nostra, sia riuscita a diffondersi su tutto il pianeta. A partire dalla prima migrazione, che ci ha portato a scendere dai rami degli alberi, si è messa in moto una serie straordinaria di trasformazioni anatomiche, fisiologiche e, alla fine, psicologiche. L’uomo è una creatura migrante, senza dubbio. A cosa abbia portato l’umanissima tendenza a spostarsi lo si può capire studiando le nostre differenze. Ma conviene soffermarsi anche a riflettere su come ci abbiano portato in un vicolo cieco scientifico i tentativi di descrivere l’umanità come costituita da razze diverse. E ricordarsi anche che se il concetto di razza biologica è stato abbandonato dalla scienza, non per questo sono cessate le discriminazioni basate su sesso, razza, lingua, religione e opinioni politiche, contro cui ci mette in guardia l’articolo 3 della nostra Costituzione.

 

>> Giovedì 1 marzo, ore 21 – Museo di Storia Naturale

“Dall’epoca della raccolta a quella della produzione di cibo. Uno sguardo sui grandi cambiamenti agro-alimentari dell’Uomo” Con Stefano Bocchi (Università di Milano) Nel corso dell’intervento si inizierà il viaggio figurato dell’evoluzione umana partendo dalla fase cruciale del passaggio da cacciatore-raccoglitore ad agricoltore. Saranno poi descritte le rivoluzioni dell’agricoltura che hanno segnato le epoche dei grandi cambiamenti di carattere agro-alimentare dell’Uomo e che hanno mutato la nostra vita individuale e sociale. Dalla domesticazione delle piante alla coltivazione intensiva; dalla moderna rivoluzione verde all’attuale sfida agro-ecologica per una sopravvivenza, sempre più problematica, dell’intera umanità.

>> Giovedì 8 marzo, ore 21 – Museo di Storia Naturale

“Piccoli equivoci tra noi animali” Con Giorgio Vallortigara (Università di Trento) Osservando gli altri animali diamo per scontato che abbiano esperienze, percezioni, emozioni, pensieri come i nostri. A volte l’intuito e l’eco di un’evoluzione condivisa ci portano nella giusta direzione. Spesso però non ci azzecchiamo e le nostre intuizioni non corrispondono a quello che scoprono gli etologi e i neuroscienziati che studiano il comportamento animale. I frequenti piccoli equivoci in cui cadiamo sono indizi utili per scoprire i meccanismi che la nostra mente usa per dare un senso a ciò che ci circonda. Studiando gli animali, possiamo conoscere meglio loro e anche noi stessi e la nostra storia evolutiva.

 

>> Giovedì 15 marzo, ore 21 – Museo di Storia Naturale

“Neanderthal e noi: un percorso attraverso le più recenti scoperte e le loro implicazioni per l’evoluzione umana” Con Marco Peresani (Università di Ferrara) La scomparsa dell’Uomo di Neanderthal è uno tra i temi più discussi in Paleoantropologia e in Archeologia. Attorno a questo passaggio-chiave della nostra storia evolutiva si attivano studi e ricerche di portata internazionale che aprono prospettive inimmaginabili fino a pochi anni fa. Dopo avere tracciato un breve profilo di questo nostro “cugino”, la conferenza offrirà al pubblico un sunto delle scoperte più recenti proponendo percorsi interpretativi e nuove prospettive. L’ambito geografico è principalmente quello europeo, culla del Neanderthal, e si focalizzerà sulle regioni del Nord Italia.

 

>> Giovedì 22 marzo, ore 21 – Museo di Storia Naturale

“Etno arti. Storie di popoli e di culture” Serata con animazioni, musiche e istallazioni a tema curata dalla Associazione Didattica DIDO’ in collaborazione con l’Ass. culturale Gruppo del Tasso. L’artista Giorgia Severi presenta il progetto COUNTRY, una collaborazione con artisti Aborigeni in diverse parti dell’Australia ed esposto nel 2015 alla 56° Biennale di Venezia. Saranno esposti anche manufatti e opere contemporanee aborigene. Il musicista Francesco Gibaldi racconta, attraverso suoni e parole, tradizioni musicali di paesi vicini e lontani, storie di popoli e culture passati e contemporanei tra Sicilia, Australia, Siberia e Mongolia, India e Venezia. L’attore Alessandro Tagliati narra di esploratori e dei loro incontri con i popoli nativi e delle loro culture. Noblelene Mackenzie-Stuart, Warratyie Vippi (uovo di emu inciso) Università di Ferrara Associazione culturale GRUPPO DEL TASSO Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso gratuito

 

BIBLIOTECA BASSANI – Mercoledì 14 febbraio alle 17 nella sala di via Grosoli 42 (a Barco)

Storie di Carnevale per bambini dai 4 ai 10 anni

12-02-2018

Mercoledì 14 febbraio 2018 alle 17 alla Biblioteca Giorgio Bassani (via G. Grosoli 42 a Ferrara, quartiere Barco) si terrà l’appuntamento con letture ad alta voce per bambini dai 4 ai 10 anni per il ciclo “Ora del racconto” che questo mese sarà incentrato sul tema “Belli, brutti e buffi”.

Saranno Erik Ferrari e Irene Antonioli ad animare il pomeriggio con “La nascita di Arlecchino” di Roberto Piumini e Giovanni Manna (Fabbri, 2002) ed “Evviva carnevale!” di Gianni Rodari e Lucia Salemi (Emme, 2004).

Per info: Biblioteca Giorgio Bassani, via Grosoli 42, Ferrara, info.bassani@comune.fe.it, tel. 0532 797414.

 

 

 

GARANTE DEI DETENUTI – Illustrati i contenuti dai Garanti provinciale e regionale insieme all’ass. comunale Sapigni e ai rappresentanti dei soggetti coinvolti

Un progetto che punta al “Benessere sul luogo di lavoro per il personale operante nella Casa circondariale di Ferrara”

12-02-2018

E’ stato illustrato lunedì 12 febbraio 2018 nella sala degli Arazzi del Comune di Ferrara il progetto “Benessere sul luogo di lavoro per il personale operante nella Casa circondariale di Ferrara”, iniziativa che ha l’obiettivo di migliorare la qualità della vita lavorativa degli operatori della struttura penitenziaria ferrarese che prenderà il via a metà febbraio e si svilupperà fino al prossimo luglio.

All’incontro con i giornalisti sono intervenuti Stefania Carnevale, Garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Ferrara e responsabile del progetto, Chiara Sapigni, Assessore a Sanità, Servizi alla Persona, Politiche Familiari, Marcello Marighelli, Garante delle persone private della libertà personale della Regione Emilia-Romagna, Annalisa Gadaleta, Comandante del reparto di Polizia penitenziaria della Casa Circondariale di Ferrara, e Claudia Tinti, psicologa e psicoterapeuta, responsabile Jonas onlus di Firenze e coordinatrice del progetto. Grande apprezzamento è stato espresso da parte degli intervenuti a un progetto molto sentito che prende corpo a Ferrara e coinvolge in sinergia enti e istituzioni del territorio con modalità e caratteristiche attualmente uniche in Italia. Per la garante Carnevale si è trattato di “concretizzare esigenze più volte espresse dal personale interno alla struttura durante le numerose visite alla struttura. L’idea è stata quindi raccolta con grande convinzione dai vertici operativi del penitenziario e dall’Amministrazione comunale che ha subito sostenuto l’operazione”.

LA SCHEDA (a cura dell’Ufficio della Garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Ferrara)

Il progetto, che prenderà il via il 13 febbraio e si svilupperà fino a luglio di quest’anno, è volto a migliorare la qualità della vita lavorativa degli operatori della Casa circondariale di Ferrara, fornendo opportunità di confronto guidato e ascolto su temi e problematiche inerenti lo svolgimento della professione in carcere.

Chi lavora negli istituti detentivi deve continuamente fronteggiare situazioni di elevata complessità e delicatezza, che possono risultare stressanti o logoranti anche per chi abbia una lunga esperienza nel campo. Il personale è costantemente esposto all’alto tasso di sofferenza e conflittualità proprio della vita detentiva, deve affrontare rischi concreti o misurarsi con eventi critici, non di rado traumatici, in un contesto contrassegnato da insufficienze di organico e ambienti di lavoro che, per la loro peculiare destinazione, non facilitano il benessere di chi vi passa lungo tempo. Si tratta di un progetto-pilota (per articolazione degli interventi e quantità e provenienza delle figure coinvolte) che punta a creare occasioni di dialogo, riflessione e condivisione sui problemi e le difficoltà legate al lavoro in una struttura carceraria e sulle opportunità di miglioramento che possono essere coltivate per incrementare il benessere del personale. Non di rado i lavoratori impiegati negli istituti penitenziari lamentano (e legittimamente) assenza di attenzione e di presa in carico delle loro specifiche esigenze.

A questa richiesta di ascolto hanno voluto prestare la massima attenzione le istituzioni territoriali (Garante dei detenuti, promotrice; Comune di Ferrara e Regione Emilia-Romagna, enti finanziatori) che si sono rivolte ad una associazione molto nota sul piano nazionale e internazionale (Jonas onlus, fondata dal celebre psicoanalista Massimo Recalcati) per strutturare un progetto dedicato esclusivamente alla trattazione condivisa dei problemi del personale. Gli esperti di Jonas verranno a Ferrara per molti mesi da tutto il territorio nazionale: in una prima fase per tenere degli incontri a tema sulle maggiori problematiche relative al lavoro in una istituzione totale; in una seconda fase per guidare dei gruppi di discussione su questioni più specifiche. L’associazione Jonas sosterrà autonomamente parte delle spese del progetto, contribuendo anche sul piano economico alla sua riuscita.

L’iniziativa si rivolge a tutte le diverse professionalità operanti presso la Casa circondariale di Ferrara: agli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria, che rappresentano la percentuale di gran lunga maggioritaria dei soggetti impiegati in istituto; ai funzionari dell’Area giuridico-pedagogica; ai medici e infermieri che svolgono la loro attività nella Casa della Salute “Arginone” (presidio della ASL locale). I momenti di incontro e ascolto puntano a creare spazi di confronto e dialogo interprofessionali, in grado di migliorare le condizioni lavorative anche mediante lo scambio di opinioni e la condivisione di problematiche comuni.

>> SCHEDA dettagliata del progetto scaricabile in fondo alla pagina (documentazione a cura della Garante dei diritti delle persone private della libertà personale di Ferrara)

Per info e comunicazioni: Stefania Carnevale, Garante dei diritti delle persone private della libertà personale di Ferrara – E-mail: garantedetenuti@comune.fe.it (Segreteria: M.Tansini – tel. 0532 419661)

 

BIBLIOTECA ARIOSTEA – Per il ciclo ‘Libri in scena’ appuntamento martedì 13 febbraio alle 17 in via Scienze

“Le sorelle Materassi di Aldo Palazzeschi”, una conferenza di Simone Magherini

12-02-2018

Sarà dedicata a “Le sorelle Materassi di Aldo Palazzeschi” la conferenza di Simone Magherini in programma martedì 13 febbraio alle 17 alla sala Agnelli della biblioteca Ariostea (via Scienze 17). L’iniziativa propone un percorso di lettura (o di rilettura) del capolavoro di Aldo Palazzeschi in occasione dello spettacolo “Sorelle Materassi”, messo in scena dal Teatro Comunale Claudio Abbado.

Alternando la lettura di brani del romanzo con la presentazione di spezzoni cinematografici o televisivi, Simone Magherini, Direttore del Centro di Studi “Aldo Palazzeschi” di Firenze, ricostruisce i nuclei tematici della narrazione e illustra i caratteri delle tre sorelle protagoniste del romanzo. L’appuntamento è inserito nel ciclo “Libri in scena” a cura dell’Associazione Culturale Amici della Biblioteca Ariostea

 

ASSESSORATO ALLA MOBILITA’ – Fino a lunedì 5 marzo 2018 sulle pagine internet del PUMS

Mobilità sostenibile a Ferrara: un questionario online per esprimere opinioni e dare suggerimenti

12-02-2018

Un questionario per esprimere la propria opinione sulla mobilità a Ferrara e sulle possibilità o le difficoltà a muoversi in città a piedi, in bicicletta o con mezzi a motore, è disponibile on line sulle pagine internet del Comune di Ferrara. È un’opportunità per dire la propria opinione basata sull’esperienza di vita quotidiana, per dare consigli e fare richieste specifiche quella offerta dal questionario messo a punto all’interno delle attività del Piano Urbano di Mobilità Sostenibile (PUMS)Fino a lunedì 5 marzo 2018 sarà quindi possibile compilare il questionario online digitando questo indirizzo http://servizi.comune.fe.it/8761/un-questionario-per-il-pums.

LA SCHEDA a cura del Servizio Infrastrutture e mobilità
Cos’è il PUMS
PUMS significa Piano Urbano di Mobilità Sostenibile.
Il PUMS di Comunità pone al centro le persone e la soddisfazione delle loro esigenze di mobilità seguendo un approccio trasparente e partecipativo che prevede il coinvolgimento attivo dei cittadini e di altri portatori di interesse fin nel corso della sua definizione.
Per essere operativo, il PUMS ha bisogno, dopo una prima stesura delle linee di indirizzo da parte di un gruppo di lavoro tecnico, di un confronto con gli stakeholder (soggetti direttamente coinvolti, ndr), con le comunità tematiche (informali o strutturate) interessate al tema, con la cittadinanza.
Le azioni partecipative
Per rendere il PUMS più concreto e vicino alle esigenze della città, abbiamo realizzato una serie di incontri e realizzato alcuni strumenti (come il questionario online) che ci hanno consentito e consentiranno di leggere i bisogni e mappare l’offerta di mobilità sostenibile a Ferrara, mettendo a sistema infrastrutture e progetti della pubblica amministrazione con i progetti e le proposte strutturate e informali condotti dalla cittadinanza.

Per info e approfondimenti: vedi la pagina http://servizi.comune.fe.it/3172/pums-piano-urbano-della-mobilit-sostenibile

 

PALAZZO BONACOSSI – Martedì 13 febbraio alle 18 in via Cisterna del Follo 5

Il violinista Marcello Defant protagonista del secondo appuntamento de ‘I Concerti di Palazzo Bonacossi’

12-02-2018

(Comunicazione a cura degli organizzatori)

Per il secondo appuntamento de ‘I Concerti di Palazzo Bonacossi’ – Rassegna organizzata dal Conservatorio Frescobaldi in collaborazione con i Musei civici di Arte antica di Ferrara – martedì 13 febbraio alle 18 in via Cisterna del Follo 5 (Ferrara) si terrà il concerto solista di Marcello Defant al violino, con musiche di Bach, Strawinskij, Kreisler, Ysaϋe e Spriano.

La più che ventennale carriera musicale di Marcello Defant è improntata su un inesauribile eclettismo che lo porta a frequentare e approfondire i campi e i repertori più vari. Docente di violino al Conservatorio di Ferrara e prima al “Giuseppe Verdi” di Milano, dal 2009 è direttore artistico del festival di Musica da Camera “Musical Passages” a Montefiore dell’Aso (Ascoli Piceno). Defant ha collaborato come primo violino di spalla o come prima viola con importanti orchestre quali l’Orchestra Sinfonica dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, l’Orchestra Internazionale d’Italia, l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, l’orchestra del Teatro La Fenice di Venezia, l’orchestra Haydn di Bolzano e Trento, l’orchestra Filarmonia Veneta, l’Orquesta Ciudad de Granada e la Mitteldeutsches Kammerorchester.

I Concerti di Palazzo Bonacossi nascono con l’intento di far riscoprire la musica da camera, nei suoi vari stili e diversi autori. Il ciclo di dodici pomeriggi musicali, a cadenza settimanale, è promosso dal Conservatorio Frescobaldi di Ferrara in collaborazione con i Musei Civici d’Arte Antica di Ferrara e il Comune di Ferrara. Da Mozart a Ravel, da Monteverdi a Debussy, la rassegna porterà a Palazzo Bonacossi un ricco repertorio con esibizioni dei docenti e di alcuni dei migliori allievi del conservatorio ferrarese. Tutti i concerti di Palazzo Bonacossi iniziano alle 18 e sono a ingresso libero.

I prossimi appuntamenti in programma durante il mese sono martedì 20 febbraio alle 18 con l’arpista Antonella Ciccozzi (musiche di Bach, Tournier, Salzedo) e martedì 27 febbraio ore 18 con concerto solista di Giovanni Guastini al pianoforte (musiche di Soler, Granados, Mompou e Llobet.

(foto del violinista Marcello Defant)

QUESTURA DI FERRARA – Personale specializzato e un “camper” attivi mercoledì 14 febbraio in piazza Municipale

A San Valentino la Polizia di Stato vicino alle donne contro la violenza con la campagna “…questo non è amore”

12-02-2018

(Comunicazione a cura Questura di Ferrara – Ufficio di Gabinetto)

 

Nel giorno di San Valentino, il prossimo mercoledì 14 febbraio, la Polizia di Stato sceglie di stare vicino alle donne con la campagna “…questo non è amore”.
Anche a Ferrara la Polizia di Stato parteciperà all’iniziativa con il “camper”, posizionato per l’occasione nella centralissima Piazza Municipale, con la presenza di personale specializzato, tra cui il Medico della Polizia di Stato, la Polizia di Stato, unitamente a personale medico dell’AVIS e ad operatrici del “Centro donne e giustizia”.
L’iniziativa è finalizzata, mediante un attento “approccio”, a fornire alle donne tutte le informazioni sugli strumenti di tutela al verificarsi di situazioni di violenza e soprattutto dell’importanza di non sottovalutare i comportamenti “sentinella” al fine di prevenire il prima possibile, comportamenti violenti e intimidatori.
Nel giorno di San Valentino, in cui tutto il mondo celebra l’amore, la Polizia di Stato sceglie di stare vicina alle donne con la campagna “…questo non è amore” che prevede in alcune province italiane camper, pullman, gazebo e altri momenti d’incontro volti a rompere l’isolamento e il dolore delle vittime di violenza di genere, offrendo il supporto di un’equipe di operatori specializzati, in prevalenza composta di donne e formata da personale di Polizia specializzato, da medici, psicologi e da rappresentanti dei centri antiviolenza.

Lettera aperta del sindaco Tiziano Tagliani a Fabrizio Gatti in merito all’articolo su Ferrara pubblicato dal settimanale L’espresso

di Tiziano Tagliani

12-02-2018

Caro Gatti,
il suo articolo di domenica scorsa sull’Espresso mi ha aperto finalmente gli occhi: pensi che io mi figuravo che le “Frecce” e Italo si fermassero da qualche anno a Ferrara per via della nostra crescita turistica, centinaia di migliaia di visitatori da tutta Italia e dall’estero! Invece no: si fermano per imbarcare una folla smarrita di ferraresi derelitti che fuggono da questa città un tempo felice! Certo questa è la spiegazione più convincente. Dopo la lettura del suo “pezzo” mi risulta altrettanto coerente l’inaugurazione nel 2016 della circonvallazione ovest e l’anno prima del ponte su via del Lavoro: si tratta evidentemente di nuove vie di fuga, opere che dieci anni fa non c’erano perché allora eravamo tanto contenti da non sentirne il bisogno.
Pensi quanto sono distratto, non mi ero accorto di quanto splendido fosse il vecchio ospedale S.Anna: grandi camerate con tanti letti e un unico bagno a favorire le relazioni interpersonali, i corridoi a latere che riproducevano l’atmosfera pittoresca dei quartieri spagnoli tratteggiati da Giuseppe Marotta, tra padelle, pappagalli, amici e parenti, infermieri, barelle e carretti con la cassa per i deceduti. Quanto era fascinoso, ancorché non antisismico! Peccato che oggi sia stato sostituito da un nuovo ospedale con stanze al massimo da due letti e tutte con il proprio bagno, dotato di orribili macchinari ad alta tecnologia, che debacle caro Gatti!
A proposito di periferie: Lei non immagina quanto già mi manchi il purpureo riflesso del tramonto sui vetri di quell’esempio di sintesi politico-affaristica che fu il Palaspecchi, tanto bello che nessuno lo ha mai abitato (almeno ufficialmente). Oggi, evidentemente compiendo l’ennesimo errore inconsapevole, abbiamo convinto imprenditori pubblici e privati ad investire 50 milioni di euro per demolire quello splendore e realizzare edilizia sociale, biblioteca e comando dei vigili urbani.
Nel suo articolo, tuttavia, ci sono due cose che non capisco.
Perché quando parla del piano periferie cita il Grattacielo? Intanto, quel piano non è di 2 milioni come Le hanno riferito ma di 18, e poi non ha nulla a che vedere col Grattacielo, che invece è interessato da un altro piano di recupero per una ragione che Lei non ha citato nel suo articolo, forse perché banale e priva di appeal per i lettori: le due torri non sono in regola rispetto agli standard minimi antincendio, il Comando dei vigili del fuoco giustamente pretende un adeguamento e l’ipotesi dell’esproprio da parte del Comune sarà l’unica via percorribile se i condomini (quelli che Lei definisce “ostaggi”) non si decideranno a fare quanto già da molto tempo avrebbero dovuto fare per ripristinare le condizioni di sicurezza. Ahimè, quanto era meglio il passato quando tutto andava bene e certi problemi venivano spazzati sotto il tappeto!
La seconda cosa, caro Gatti, riguarda la lineare operazione aritmetica che Lei esegue senza sbavature tra le somme trasferite all’ASP per i “bisognosi” e il numero importante di costoro, frazione che dà un risultato che definire modesto è dir poco; tuttavia prima di dividere Lei avrebbe dovuto, a mio modesto avviso, aggiungere gli importanti finanziamenti attribuiti direttamente all’ASP dalla Regione, dall’azienda sanitaria locale e dai piani di zona, e la realizzazione e gestione degli alloggi ERP (nei bei tempi felici si chiamavano case popolari) a canone simbolico da parte dell’ACER, oltre all’impegno (traducibile facilmente in termini finanziari) dell’Istituzione Scuola che a Ferrara si fa carico autonomamente della integrazione e del sostegno dei bambini e dell’aiuto alle famiglie. Lascio giudicare a Lei se anche questo sia welfare oppure no!
Devo certamente farLe i complimenti per quella foto ripresa dal “bassissimo” con in primo piano una cisterna abbandonata. E’ suggestiva e ci ha illuminato, abbiamo un gran bisogno di professionisti creativi che non si fanno intimidire dal potere, e in fondo anche quel filo di verità che una volta si riteneva indispensabile appartiene ormai ai bei tempi andati! Comunque, caro Gatti, occorrerà trovare un altro luogo dove dare sfogo alla creatività, perché quella cisterna che Lei ha utilizzato è così proprio perché dopo 20 anni di abbandono finalmente una ditta sta per iniziare le demolizioni e il recupero dell’area; a proposito, certamente Lei sa che l’area è privata, e che anche recentemente ci sono stati episodi di ingresso abusivo che hanno generato oggettive situazioni di pericolo, tanto che la proprietà ha sporto denuncia.
Sui temi della sicurezza e del contrasto alla criminalità (organizzata o meno che sia, e a prescindere da quale sia il colore di chi delinque) non ho certo intenzione di nascondermi dietro un dito, visto che sono anni che mi sgolo – ad ogni livello – per segnalare la necessità che le forze dell’ordine siano dotate di più uomini e più risorse, e che forse servirebbero leggi che non consentano ai criminali di tornare a piede libero dopo poche ore dall’arresto. Però, caro Gatti, il suo articolo suona per Ferrara come una sentenza, per di più sbagliata perché ha affrontato i fatti e tratto le conclusioni in modo a mio avviso parziale e frettoloso, influenzata – temo – dal desiderio di suscitare nei lettori una particolare sensazione piuttosto che di dar conto con equilibrio e completezza dei problemi (che ci sono, ci mancherebbe altro, e non lo nego), ma anche delle cose positive. Perciò, siccome di mestiere faccio l’avvocato, provo a ricorrere in appello, e La invito a tornare a Ferrara e a trattenersi qualche giorno, nostro graditissimo ospite: potrebbe visitare le nostre scuole, il nuovo ospedale, fare shopping nei negozi (sì, ce n’è ancora qualcuno aperto), vedere i nostri musei e le nostre mostre (da marzo a giugno ne avremo tre in contemporanea), visitare i cantieri che – dopo il sisma – renderanno i nostri palazzi più belli di prima, andare in bicicletta sulle nostre piste ciclabili da Bondeno sino a tutta la Destra Po passando per le Mura Estensi e il parco urbano, ma anche visitare le strutture per l’assistenza, le nuove case popolari e le biblioteche, le scuole di musica e di teatro; avrebbe ovviamente accesso a tutti i dati, e certamente potrà poi continuare a sottolineare i problemi vecchi e nuovi, ma forse con maggiore cognizione di causa. Mi dispiacerebbe molto se Lei non accettasse il mio invito, in primo luogo perché non avrei il piacere di conoscerLa personalmente, e poi perché mi rimarrebbe il dubbio che anche il miglior giornalismo si sia irrimediabilmente piegato allo spirito dei tempi e alle parole d’ordine più in voga (piove, governo ladro!), perché certamente è più facile, veloce e immediato (e forse fa anche più audience) dare in pasto ai lettori una luna spenta piuttosto che affrontare la fatica di un’analisi (complessa perché completa) fatta a 360 gradi.

Con stima,
Tiziano Tagliani, sindaco di Ferrara.

 

ISTITUZIONE SERVIZI EDUCATIVI – Mercoledì 21 febbraio alle 16.30 in via Guido d’Arezzo per la ‘Giornata della lingua madre’ promossa da Unesco. Iscrizioni fino al 18 febbraio

Un seminario per riflettere insieme sul ruolo della lingua madre nella migrazione

12-02-2018

Si intitola  “Lingua madre. Una riflessione sul ruolo della lingua madre nella migrazione” il seminario in programma mercoledì 21 febbraio alle 16.30 nella sede dell’Istituzione Servizi Educativi, Scolastici e per le Famiglie del Comune di Ferrara (via Guido d’Arezzo, 2).

L’iniziativa, proposta da Istituzione Servizi Educativi in collaborazione con Centro Elefante Blu, Coop Il Germoglio e Istituto Comprensivo Cosmè Tura nell’ambito del progetto “Immigrazione, linguaggi, genitorialità”, è voluta in occasione della Giornata della lingua madre promossa dall’Unesco, che si celebra da alcuni anni proprio ogni 21 febbraio.

Al centro dei lavori una riflessione sulla costruzione del soggetto e in particolare sulla funzione che la lingua madre può avere nella trasmissione culturale transgenerazionale e nella relazione educativa tra genitori di origine immigrata e i propri figli (nati qui o ricongiunti).

Max 50 posti disponibili. Gli interessati potranno inviare la loro iscrizione entro il 18 febbraio all’indirizzo​: integrazione.alunnistranieri@comune.fe.it​

 

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
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