Skip to main content

da: coordinamento ferrarese Stop Orte-Mestre

“Marcella Zappaterra, presidente della Provincia, intervenendo di recente sulla stampa locale nel dibattito sullo sviluppo del territorio, individua per il ferrarese  la realizzazione di infrastrutture e direttrici da est a ovest (idrovia Po-Porto Garibaldi-Ravenna e collegamento stradale Cispadana Ferrara Lidi) e da sud a nord (autostrada tra Ravenna e Mestre).
Queste infrastrutture favorirebbero pure le reti ambientale e storico culturale presenti sul territorio, che potrebbero diventare un autonomo sistema ecologico – economico – turistico – sociale.
Non si può che essere d’accordo rispetto alle finalità, anche se rimangono numerosi e profondi dubbi sulla validità delle infrastrutture citate, in particolare per il tracciato dell’autostrada tra Ravenna e Mestre nel territorio ferrarese che, a nostro avviso, è in profonda contraddizione con le finalità richiamate.
La nuova autostrada Orte Mestre infatti nel tratto ferrarese taglierà in due il bacino del Mezzano, valle bonificata attualmente coltivata ma ricca di importanti peculiarità che la rendono unica al mondo per i delicati equilibri che nel tempo si sono instaurati con il resto del territorio.
Non a caso il bacino del Mezzano è stato classificato dall’UE zona di protezione speciale (ZPS), il che comporta la possibilità di usufruire di contributi comunitari per gli agricoltori che rispettano parametri ambientali nella conduzione dei terreni, in quanto ambiente agricolo adatto ai selvatici in particolare all’avifauna.
Pure la candidatura per un unico grande Parco “Delta del Po” come patrimonio Unesco (Man and the Biosphere “MAB” Programme), sottoscritto pure dalla Provincia di Ferrara oltre che da tutti i Comuni che condividono il bacino del Mezzano, prevede che questo territorio rientri nelle aree transition, cioè quelle maggiormente vocate allo sviluppo di attività umane per il miglioramento del benessere economico e sociale, delle comunità locali.
Noi riteniamo che non si possa “usare” l’ambiente, in questo caso il Parco del Delta del Po nella sua nuova candidatura come sito Unesco, solo quando fa comodo per presentarsi con “il vestito buono” a potenziali turisti, e poi con altre scelte, come quella per la costruzione di una inutile e costosa autostrada, andare di fatto ad intaccare e compromettere quanto si dichiara di difendere.
Inoltre il bacino del Mezzano, esteso 18,000 ettari e completamente disabitato, protegge e valorizza le parti più sensibili di questo settore di pianura ed è uno dei pochi esempi di “vuoto” in zona, che ormai, come il resto della Valle Padana, è sempre più caratterizzata come una unica, ininterrotta città diffusa.
Anche per questi motivi è sorto anche a Ferrara il coordinamento contro la costruzione dell’autostrada Orte Mestre con il tracciato all’interno del Mezzano (Stop OR-ME), ponendo come alternativa la messa in sicurezza dell’attuale Romea e il completamento della Statale Adriatica.”

tag:

Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it