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da: ufficio stampa Ente Palio Città di Ferrara

Le Bandiere sono davvero una passione e uno sport che non conosce età: a dirlo e ribadirlo nei fatti un manipolo di non-più-giovani glorie delle bandiere che sabato 20 settembre si sfideranno a Faenza per il “Campionato Nazionale OVER 35 di Bandiere e musici”.
La manifestazione è organizzata e promossa dal Rione Verde di Faenza. “Sarà occasione per re-incontrarsi dopo tanto tempo – spiegano i promotori – e nel fare spettacolo con gli strumenti che per anni si sono usati in giro per l’Italia tutto sotto forma di gara che ogni anno sprona gli ex atleti e rinverdisce la rivalità sportiva.”
La competizione si svolgerà nella suggestiva Piazza del Popolo di Faenza con inizio alle ore 15,00 e terminerà con una Cena presso la nuova sede del Rione Verde.

Da Ferrara prenderanno parte alla gara per la specialità de :

SINGOLO A 3 BANDIERE
Borgo San Giorgio- Mercuriali Stefano, tamburino Cavicchi Marco

SINGOLI NON IN ATTIVITA’
Rione Santa Maria in Vado – Pigozzi Marco
Borgo San Giacomo – Govoni Giorgio, tamburino Ferraresi Alessandro
Borgo San Giacomo – Battistella Guido, tamburino Torricelli Paolo

PICCOLA SQUADRA
Borgo San Giacomo – (Battistella Guido- Marzola Riccardo- Pennacchio Gianluca – Malagoli Vittorio- Breviglieri Stefano- Stabellini Alessandro )

GRANDE SQUADRA
Borgo San Giacomo – ( Battistella Guido- Marzola Riccardo- Ghesini Alessandro – Govoni Giorgio- Malagoli Vittorio- Breviglieri Stefano- Stabellini Alessandro- Fortini Roberto – Pirazzi Lorenzo- Natali Mirko )
Borgo San Giorgio – ( Sandri Enzo- Sivieri Luca- Baldo Daniele- Chiari Alessandro – Mammano Maurizio- Brunetti Roberto- Zanzi Marco- Merighi Paolo- Trabanelli – Droghetti Stefano- Casoni Fabrizio- Gardenghi Gianni )

COPPIA ACROBATICA
Borgo San Giorgio – Zanzi- Mammano, tamburino Bottarelli Cristiano

COPPIA NON IN ATTIVITA’
Rione Santa Maria in Vado – Bellini- Serralungo
Borgo San Giorgio – Mercuriali- Chiari, tamburino Rutigliano Francesco
Borgo San Giacomo – Battistella – Govoni, tamburino Torricelli Paolo
Borgo San Luca Balboni- Accorsi , tamburino Falciano Francesco

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ENTE PALIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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