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Primo weekend ferrarese il 18 e 19 agosto 2018, per la 31esima Rassegna Internazionale del Musicista di Strada (fino al 26 agosto) Più di 100 spettacoli al giorno e oltre 1000 artisti e musicisti.

Musicisti ed artisti provenienti da tutto il pianeta arrivano a Ferrara per dipingere di musica e di magia il centro storico estense per il primo fine settimana del Ferrara Buskers Festival®, la 31esima Rassegna Internazionale del Musicista di Strada. Dopo l’anteprima di Mantova il 16 agosto e la tappa tra i ponti e i canali di Comacchio del 17, sabato 18 e domenica 19 la grande festa della musica itinerante abbraccia la città dei suoni del mondo, con oltre mille musicisti ed artisti, che metteranno in scena più di 100 spettacoli al giorno. Tradizioni musicali ancestrali, nuove sperimentazioni sonore, strumenti insoliti e dalle origini più disparate trasformano le scenografiche piazze e le vie ferraresi con i colori della musica. Tra i 20 gruppi di Musicisti Invitati (riconoscibili dai cartelli verdi), i protagonisti della manifestazione che si esibiscono per tutta la durata del festival fino al 26 agosto (con tappa intermedia il 20 a Lugo), ce ne sono alcuni che arrivano dall’Irlanda e da Dublino, la Città Ospite d’Onore di questa edizione. Il gemellaggio tra Piazza Trento e Trieste della città estense con il quartiere dublinese di Temple Bar sancisce idealmente il legame tra le due capitali della musica. E l’energia delle ballate e ritmi musicali irlandesi avvolgerà il palcoscenico open air di Ferrara, mescolandosi ai suoni di tante altre località del globo e alle performance di più di 300 formazioni di Artisti Accreditati (cartelli rossi) che si alternano fino alla fine del festival. Gli spettacoli si svolgono dalle 18.00 alle 24.00, anche domenica 19 agosto. Per la prima volta, inoltre, dopo mezzanotte la festa si sposta nello splendido scenario del cortile del Castello Estense per le Notti Buskers presentate da Puedes. Un’altra novità è lo spettacolo – sabato 18 e sabato 25 agosto dalle 19.30 alle 20.30 in Piazza Trento e Trieste – della Gabbiano’s Band, gruppo composto da persone con disabilità e da operatori, che fa della musica un modo per rompere stereotipi e distanze. Piazzetta San Nicolò, dalle 18.00 a mezzanotte, si trasforma in Plaza de Tango: si potrà volteggiare ai ritmi di questa trascinante musica con i migliori dj di tango ed incursioni di artisti dal vivo. In Largo Castello dalle 17.00 all’1.00 e domenica dalle 11.00 spazio all’artigianato artistico nella Piazza degli Artisti artigiani itineranti. Tanti, inoltre, gli eventi collaterali che il pubblico può trovare in giro per la città, dove per l’ottavo anno consecutivo torna il Progetto EcoFestival, con tante iniziative green per un festival più eco. per un festival più eco.

Da: Ella Ufficio stampa

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Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

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Pescando un pesce d’oro
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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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