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da: organizzatori

E in serata, alla Sala Polivalente San Pietro, il concerto di Povia

Pesca in valle e spiedatura dell’anguilla, drink analcolici, cooking show e degustazioni di ‘regina delle valli’ alla polesana, eppoi mercatini, passeggiate e tour guidati, escursioni in barca e animazioni per i più piccoli prima del grande appuntamento serale con il concerto di Povia: è un week end di chiusura ricchissimo quello che attende i visitatori della Sagra dell’Anguilla 2014. Il programma della penultima giornata del grande evento gastronomico di Comacchio si apre già alle 9, alla Stazione di Pesca Foce, con la dimostrazione pratica guidata e gratuita di attrezzature e tecniche tradizionali, assolutamente caratteristiche, della pesca in valle cui seguirà – dalle 10,30 alla Manifattura dei Marinati – l’accensione di uno dei camini della suggestiva Sala Fuochi per l’illustrazione del procedimento di produzione dell’Anguilla Marinata di Comacchio (Presidio Slow Food). Dalle 9,30 nel canale di via Cavour apre la Scuola di Bataniere, per permettere anche ai visitatori l’esperienza di condurre una delle tipiche imbarcazioni comacchiesi. Mezz’ora più tardi, nella Sala Polivalente San Pietro, sarà Divertidrink, con gli studenti dell’istituto Alberghiero ‘Remo Brindisi’ di Lido degli Estensi che si esibiscono nella preparazione di drink analcolici. E, mentre durante un po’ tutta la giornata, insieme alle bancarelle multicolori che affolleranno il centro storico sarà possibile partecipare a tour guidati del Duomo di San Cassiano o farsi raccontare la “piccola Venezia delle valli” navigando attraverso i canali urbani, al Loggiato dei Cappuccini rivivranno I Giochi della Tradizione con l’Associazione Culturale Civiltà delle Erbe Palustri di Villanova di Bagnacavallo (Ravenna) e dalle 14,30 con ritrovo al terminal bus di via Trepponti, scatterà il wine tour con transfer in bus e degustazione in cantina alla Tenuta Garusola di Filo di Argenta (costo: euro 12 – info 0533 640685). Ancora nell’ambito del “Convivio dei Vini sulle Sabbie d’Italia” dalle 16,30 nell’Atrio della Sala San Pietro aprirà il banco d’assaggio a oltre una trentina fra vini e distillati da terreni a forte caratterizzazione sabbiosa del Ferrarese e di altre aree viticole italiane. Mentre, alle 17 nell’Arena di Palazzo Bellini sarà Librandosi….di Gusto con la tavola rotonda promossa da Querce Project che ospita lo scrittore Adriano Panzironi. Mezz’ora più tardi, appuntamento per gli appassionati di trekking urbano di fronte all’Info Point Sagra di largo card. Pallotta con la passeggiata guidata e gratuita fra luoghi, suggestioni e curiosità delle tredici isolette su cui è stata fondata la città di Comacchio. E fra le 18 e le 18,30, doppio appuntamento gourmet: al Ponte degli Sbirri con la “Maratona del Gusto” e, in piazza Trepponti dopo lo straordinario successo di sabato scorso con il “Bisat alla Cintellese”, ancora una lezione di cucina – con degustazione finale – dedicata a ricette a base d’anguilla provenienti e cucinate secondo la tradizione gastronomica di altri territori che, domani sera, sarà dedicata al Polesine. Infine, alle 20,30 ancora alla Sala Polivalente di San Pietro, l’attesissimo appuntamento con “Tu Povia non lo conosci”, il nuovo ed originale tour invernale del cantautore.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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