Skip to main content

Comunicazione. L’Emilia-Romagna racconta l’Europa, storie di vita, di lavoro e di studio: alla campagna della Regione sui beneficiari delle risorse europee il premio della Commissione Ue

La Regione, con ‘L’Europa è QUI’ prima classificata al concorso sulla narrazione dell’impatto dei Fondi europei sui territori. Gli assessori Colla e Schlein: “Sono loro i vincitori, nostro l’impegno per coinvolgerli e sostenerli nell’utilizzo delle risorse, guardando al futuro dopo la pandemia per una ripartenza sostenibile”

Bologna – Come raccontare cosa fa l’Europa per l’Emilia-Romagna? Dando la parola a chi ha realizzato nuovi progetti di vita, lavoro e studio, con ricadute positive per tutta la comunità regionale grazie alle risorse dei Fondi europei quali i Programmi operativi regionali Fesr, Fse e Interreg. Una strategia vincente che integra il punto di vista e il ruolo della pubblica amministrazione con la testimonianza e la voce dei beneficiari delle risorse europee:imprenditori, ricercatori, professori universitari e dottorandi, enti locali, centri di ricerca, università, destinatari dei corsi di formazione.

Tante voci, una grande varietà di esperienze, diversi linguaggi e prospettive per un unico messaggio, forte e chiaro: l’Europa è qui, in Emilia-Romagna. E proprio grazie a questo cambio di prospettiva, il progetto L’Europa è QUI si è classificato primo al premio Inform Communication Awards 2020 organizzato dalla Commissione europea, che ha riconosciuto il valore di un racconto corale ricco di coraggio, entusiasmo e voglia di ripartire.

Il riconoscimento alla Regione è stato assegnato dalla Direzione Generale Politica regionale e urbana della Commissione europea, a fine novembre nell’ambito dell’incontro annuale dedicato al tema della comunicazione, che coinvolge rappresentanti degli Stati membri e delle Regioni puntando a valorizzare la capacità di comunicare i Fondi europei in modo diretto ed efficace. A determinare la vittoria è stata proprio la capacità della Regione di coinvolgere i beneficiari, evidenziando che tutti sono vincitori quando si riesce a trasmettere l’impatto positivo dell’Europa sul territorio.

“Questo riconoscimento ci fa particolarmente piacere perché è frutto di un lavoro condiviso con i beneficiari dei fondi europei, che tutti i giorni sperimentano con mano la presenza tangibile e inclusiva dell’Europa sul territorio regionale” -commenta il premio europeo Elly Schlein, vicepresidente della Regione Emilia-Romagna e assessore al Contrasto alle disuguaglianze e transizione ecologica-. “Aver coinvolto quest’anno nel concorso regionale anche i beneficiari dei Programmi Interreg offre una visione più ampia della capacità dell’Emilia-Romagna di rispondere in modo ancor più efficace alle nuove sfide che si delineano all’orizzonte, a partire dai cambiamenti climatici e dalla necessità di perseguire uno sviluppo sostenibile”.

“Il segreto del successo di questa iniziativa nasce dalla incredibile forza di volontà di imprenditori, ricercatori, destinatari dei corsi di formazione e dottorandi, persone che fanno grande la nostra Regione” -afferma Vincenzo Colla,assessore regionale allo Sviluppo economico e green economy, lavoro e formazione-. “Il nostro impegno nel coinvolgere i beneficiari dei Fondi europei rientra nel modello partecipativo che vede i cittadini protagonisti in un confronto costante e proficuo sulle politiche regionali. Ora più che mai, dobbiamo lavorare insieme per guardare oltre la pandemia e impostare una ripartenza in sicurezza, senza lasciare indietro nessuno”.

Il progetto premiato
Strutturato come concorso regionale per testimoniare l’Europa in Emilia-Romagna, L’Europa è QUI ha ricevuto 114 candidature, un numero elevato considerando le difficoltà causate dalla pandemia in corso. Tra i partecipanti ci sono laboratori di ricerca e imprese che hanno sviluppato progetti innovativi anti-contagio per contrastare la pandemia da Covid-19, come sistemi di sanificazione innovativi e piattaforme digitali di gestione del personale sanitario. Giovani allievi di corsi di formazione che sono diventati tutor e poi insegnante nel medesimo corso; c’è chi unisce storia, cultura e tecnologia, progettando sistemi di realtà virtuale e aumentata per visitare musei e monumenti; c’è chi prepara futuri primi ballerini, attori e cantanti lirici e chi, grazie a un tirocinio, ha trovato la propria strada. Alcuni hanno scelto il fumetto per mostrare le ultime frontiere della ricerca medica, mentre altri spiegano con brevi video come hanno sviluppato tecnologie per ridurre l’impatto sull’ambiente, uno dei temi più ricorrenti, con sistemi per catturare e ridurre la CO2, applicazioni per conoscere il livello di inquinamento atmosferico, reti di trasporto intermodale, monitoraggio delle risorse naturali.

Il concorso L’Europa è QUI è stata candidato all’Inform Communication Awards 2020 con un video pitch, interamente autoprodotto e focalizzato sul modello partecipativo attuato dalla Regione.

La call to action del progetto prevedeva la partecipazione a un concorso, terminato di recente. I materiali candidati – video, Instagram stories, infografiche, foto, racconti, fumetti e poster – restituiscono un racconto corale delle molte opportunità che i Fondi europei offrono a cittadini e imprese. Nelle prossime settimane il progetto continuerà con la premiazione del concorso e con una campagna di comunicazione sui fondi europei in Emilia-Romagna, di cui saranno protagoniste le testimonianze dei beneficiari.

Tutti i materiali raccolti sono disponibili sul portale della Regione, nella sezione dedicata al concorso L’Europa è QUI.

tag:

REGIONE EMILIA-ROMAGNA


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

Top Five del mese
I 5 articoli di Periscopio più letti negli ultimi 30 giorni

05.12.2023 – La manovra del governo Meloni toglie un altro pezzo a una Sanità Pubblica già in emergenza, ma lo sciopero di medici e infermieri non basterà a salvare il SSN

16.11.2023 – Lettera aperta: “L’invito a tacere del Sindaco di Ferrara al Vescovo sui Cpr è un atto grossolano e intollerabile”

04.12.2023 – Alla canna del gas: l’inganno mortale del “mercato libero”

14.11.2023 – Ferrara, la città dei fantasmi

07.12.2023 – Un altro miracolo italiano: San Giuliano ha salvato Venezia

La nostra Top five
I
 5 articoli degli ultimi 30 giorni consigliati dalla redazione

1
2
3
4
5

Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

1
2
3
4
5

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it