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da: Ufficio Stampa CSO

(Bruxelles, 25 Maggio 2015)
Il Progetto Life Climate changER coordinato dalla Regione Emilia Romagna con la collaborazione di partner rappresentativi di tutto il sistema agroalimentare regionale (CRPA, CRPV, ARPA E.R, BARILLA, COOP ITALIA, GRANAROLO, APO CONERPO, CSO ITALY, UNIPEG/INALCA, PARMAREGGIO) ha studiato e messo a punto, in due anni di attività, modelli produttivi e “Buone Pratiche” atte a ridurre le emissioni di gas effetto serra da parte dei sistemi agricoli della Regione.
Un Progetto complesso ed integrato tra le diverse filiere produttive che caratterizzano l’offerta agroalimentare regionale presentato a Bruxelles per evidenziarne la valenza e le potenzialità di utilizzo anche al di fuori dell’area territoriale emiliano romagnola.
In occasione del Convegno, sono state proposte alla valutazione degli stakeholders e dei policy makers le specifiche Buone Pratiche di mitigazione, efficaci senza ridurre la produttività sia in termini di quantità che di qualità.
L’obiettivo del Progetto è quello di diminuire di 0,2 milioni di tonnellate di Anidride Carbonica equivalente, le emissioni di origine agricola dell’Emilia Romagna per le colture destinate all’industria alimentare come il pomodoro e il grano duro, la frutta, la carne bovina e il latte sia fresco che utilizzato per la produzione di Parmigiano Reggiano.
“Con il Progetto Life Climate changER – dichiara l’Assessore all’Agricoltura Simona Caselli – abbiamo individuato obiettivi precisi e quantificabili delineati nel quadro della Strategia Europa 2020 .
I risultati dimostrativi hanno determinato gli indirizzi di Governance per la programmazione del Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020 e questo potrà contribuire alla transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio prevista della Strategia Europa 2020. “
La possibilità di dimostrare l’impatto favorevole di Buone Pratiche per la mitigazione del cambiamento climatico su un sistema agricolo intensivo, ma già attento alla protezione dell’ambiente, come quello emiliano-romagnolo, rappresenta un modello di grande utilità anche per gli altri Paesi dell’Unione Europea. Infatti, il sistema agricolo dell’Emilia-Romagna è caratterizzato da colture diffuse anche in molte altre regioni europee (cereali, produzione di latte e carne, frutta e ortaggi) e questo costituisce un elemento favorevole alla possibilità di estendere anche ad altri territori il modello tecnico e organizzativo delineato nel progetto, contribuendo così a creare una ricaduta positiva sotto il profilo ambientale per tutta l’agricoltura comunitaria.
L’ associazione tra l’emissione di gas serra e i cambiamenti climatici è consolidata e induce aumento della temperatura, innalzamento del livello del mare e scioglimento dei ghiacciai .
Gli effetti del cambiamento climatico descritti a livello globale sono percepibili anche per territori definiti come l’Europa e l’Italia, dove nel corso degli ultimi 200 anni la temperatura dell’aria è cresciuta di circa un grado per secolo. Anche l’analisi su scala regionale evidenzia per Emilia-Romagna chiari segni di cambiamento del clima, soprattutto negli ultimi 25 anni, con le temperature aumentate di quasi 2°C in poco più di 40 anni e con una evidente impennata dall’inizio degli anni ’80, le precipitazioni in contrazione, anche se in maniera altalenante ma la Regione Emilia Romagna sta dedicando un grande impegno su questo fronte con oltre il 40% delle risorse del PSR (1.190.000.000 di €) dedicate alle misure agro-clima-ambientali coinvolgendo 230.000 Ha, pari a più del 20% della SAU regionale, già sottoposti a impegni, in una logica che tende all’integrazione tra produzioni vegetali e animali.
Tra le pratiche sostenute attivamente dalla Regione la gestione delle deiezioni con modalità che riducono l’emissione di Gas effetto serra, o il loro utilizzo come risorsa per migliorare la sostanza organica dei terreni e per ridurre l’ uso dei concimi di origine chimica; ancora, utilizzo di tecniche biologiche di difesa dalle fitopatie per ridurre l’uso dei fitofarmaci.
Queste, ed altre misure, portano a una riduzione della Carbon Footprint dei sistemi agricoli emiliano romagnoli con evidente volano positivo sulla sostenibilità ambientale. Un effetto volano che troverà ulteriore amplificazione grazie alla possibilità che le Buone Pratiche messe a punto con il Progetto Life Climate changER rientrino negli accordi commerciali delle imprese partner con i fornitori coinvolti.

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Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

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Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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