Skip to main content

Formazione, orientamento e visite guidate per migliorare le performance aziendali.
Previsti, inoltre, percorsi di accompagnamento alla certificazione del sistema etico di gestione SA8000.

La Regione Emilia-Romagna chiama, la Camera di commercio e il Comune di Ferrara rispondono con un progetto comune – nato dalla collaborazione con la Camera di commercio ed il Comune di Ravenna e con le associazioni imprenditoriali delle due province – volto a diffondere le azioni della responsabilità sociale delle imprese.

Il “consumo” oggi si è fatto più consapevole e l’opinione pubblica è diventata più attenta agli aspetti etici ed è pronta a giudicare l’azienda in base alla socialità del suo agire e soprattutto ai suoi orizzonti di qualità. L’impresa non è un’entità astratta ed isolata, essa vive e si sviluppa all’interno dell’ambiente circostante. E sono soprattutto le piccole imprese, quelle più intimamente legate al territorio, che esprimono un forte contenuto sociale, strettamente connesso alla qualità della vita. La loro attività non si limita a produrre beni e servizi economici, ma genera anche capitale sociale, fiducia, rapporti interpersonali, solidarietà. Tutti elementi che danno impulso all’economia e al mercato, e che rendono migliore la nostra vita. E valorizzare tutte quelle imprese che hanno dimostrato attenzione alle problematiche sociali è, per i soggetti promotori, il modo migliore per far sì che questi comportamenti virtuosi si diffondano.

Eh si perché le imprese ferraresi sono sempre cresciute in un continuo sforzo verso il miglioramento della qualità della vita di tutti i soggetti coinvolti nelle loro attività. La partecipazione dei lavoratori alla vita dell’impresa, ad esempio, è stata spesso un punto di forza per le aziende e i nostri imprenditori hanno sempre avvertito forte la necessità di dover rispondere nel loro operato – quindi, di dover essere responsabili – verso le famiglie cui danno lavoro e verso i consumatori cui rivolgono i loro prodotti. Queste iniziative non sono il frutto della volontà di ricavare un immediato ritorno economico. Solo un’impresa su dieci vede, infatti, nel profitto una motivazione all’adozione di comportamenti socialmente responsabili, e comunque mai come la motivazione principale. Questo conferma che la responsabilità sociale può davvero rappresentare una modalità di gestione attraverso la quale il benessere dell’impresa riesce a coniugarsi con l’attenzione alla qualità etica, sociale e ambientale, secondo una logica di sostenibilità e per far questo la dimensione aziendale non è certamente un fattore limitante. Se è vero che la responsabilità sociale agisce in chiave di sussidiarietà, ossia con una presenza e un intervento il più vicino possibile al fabbisogno del territorio, sono proprio le piccole e medie imprese e non certo le grandi multinazionali a vantare questa vicinanza e integrazione con la comunità economica e sociale in cui sono inserite.

Il progetto, in linea con gli obiettivi sanciti dall’ONU con l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, prevede, oltre a percorsi di accompagnamento alla certificazione del sistema di gestione della Responsabilità sociale SA8000, attività di formazione, di orientamento e visite guidate per migliorare le performance aziendali: il primo appuntamento (“Le Relazioni tra Organizzazioni per lo Sviluppo territoriale”) è per giovedì 16 novembre, a cominciare dalle 14.30, presso la sala Conferenze della Camera di commercio di Ferrara. Il programma completo dei laboratori è pubblicato sul sito www.fe.comcom.it e prevede altri 3 incontri, il 21 novembre e il 1° ed il 14 dicembre, oltre alla visita guidata dell’11 dicembre.

La partecipazione è gratuita previa iscrizione online sul sito www.fe.camcom.it.

tag:

CAMERA DI COMMERCIO


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

Top Five del mese
I 5 articoli di Periscopio più letti negli ultimi 30 giorni

05.12.2023 – La manovra del governo Meloni toglie un altro pezzo a una Sanità Pubblica già in emergenza, ma lo sciopero di medici e infermieri non basterà a salvare il SSN

16.11.2023 – Lettera aperta: “L’invito a tacere del Sindaco di Ferrara al Vescovo sui Cpr è un atto grossolano e intollerabile”

04.12.2023 – Alla canna del gas: l’inganno mortale del “mercato libero”

14.11.2023 – Ferrara, la città dei fantasmi

07.12.2023 – Un altro miracolo italiano: San Giuliano ha salvato Venezia

La nostra Top five
I
 5 articoli degli ultimi 30 giorni consigliati dalla redazione

1
2
3
4
5

Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

1
2
3
4
5

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it