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Da Comune di Comacchio

Il recupero di una tradizione secolare, come lo è l’antico mestiere del salinaro di Comacchio, ha segnato questa mattina un traguardo impensabile sino a qualche anno fa. La ripresa della produzione del sale nell’antica salina comacchiese è stata salutata dal Vice Sindaco Denis Fantinuoli come “una forma di turismo che ha voglia di vivere le tradizioni locali, in un’ottica di valorizzazione e promozione degli antichi mestieri. Ringrazio tutti coloro che sono qui oggi e tutti coloro che ci hanno consentito di concretizzare questo progetto strategico, partendo dagli enti partners, Cadf e l’Ente Parco, sino ai salinari.”
Avviato due anni fa grazie ad un accordo di programma che coinvolge il Comune di Comacchio, l’Ente di gestione per i parchi e le biodiversità – Delta del Po ed il Cadf, il progetto di riqualificazione della Salina di Comacchio si è dapprima caratterizzato per interventi legati alla gestione idraulica delle acque. Il Cadf ha realizzato il rinnovo degli impianti e dei locali, la sistemazione degli argini, sino alla creazione di una salinetta, che finalmente è tornata a produrre sale. Nell’aula didattica è operativo il Centro di Educazione Ambientale, curato con impegno e professionalità da Elèna Merighi dello stesso Cadf, incaricata inoltre delle escursioni guidate, estremamente seguite ed apprezzate dai turisti, ma anche dalle scolaresche in primavera. “La sottoscrizione dell’intesa per la Salina di Comacchio – ha sottolineato la Presidente del Cadf Maira Passarella -, rappresenta uno dei tasselli dell’azione di Cadf, particolarmente attento ad affinacare al proprio ruolo tecnico di gestione delle risorse idriche, anche un’attività di sensibilizzazione verso il bene acqua e verso il territorio su cui esso opera, promuovendo significative iniziative, in grado di tutelare e valorizzare nella loro essenza, sia l’uno che l’altro.” Il Presidente dell’Associazione Salinari Comacchiesi Franco Verdi, dopo aver ringraziato il Sindaco ed il Vice Sindaco, il Cadf ed il Parco del Delta per l’impegno condiviso nella realizzazione del progetto ha confermato che “grazie alla volontà di tutti, anche dei nostri associati, che prestano la loro opera volontaria, si stanno ottenendo buoni frutti.” E’ poi intervenuto Maurizio Barbirati, Amministratore Unico di Delta Web, il quale rimarcando “la collaborazione tra una società in house ed il Comune di Comacchio è stato possibile portare in salina il wifi con un sistema di videocamere di controllo degli accessi.” A breve sarà possibile osservare la bellezza di un luogo naturale quale è la salina con i suoi abitanti, a partire dai fenicotteri, proprio grazie al sistema di videocamere installato di recente. L’aver sottratto il sito al degrado e all’abbandono, per Massimo Medri, Presidente dell’Ente di gestione per i parchi e le biodiversità Delta del Po, è stata una strategia vincente sotto due profili, in quanto ha consentito di valorizzare un comparto di straordinario pregio ambientale. Inoltre “c’è la precisa volontà di mantenere in questo luogo un equilibrio naturale, includendo il sistema idraulico. Da qui in avanti si puà fare solo meglio – ha aggiunto Medri -, grazie all’ottima collaborazione tra Istituzioni e ad una associazione con molti giovani che hanno preso in mano con passione professioni antiche.” Ponendo l’accento sul valore aggiunto dei giovani e della loro dedizione con l’obiettivo di rilanciare in chiave turistico-ambientale la salina di Comacchio, il Sindaco Marco Fabbri si è unito ai ringraziamenti, rievocando le tappe salienti di un’avventura partita nel 2015. “Si è innescata una rivoluzione culturale – ha commentato il Primo Cittadino -, per la fruizione del Parco, tra l’altro fortemente antropizzato e caratterizzato dalla sempre più elevata presenza dell’uomo. Dopo oltre trent’anni dalla sua chiusura, che risale al lontano 1984, abbiamo finalmente spalancato le porte a questo sito, intriso di storia e di tradizioni secolari, fatte del sudore dei nostri nonni e dei nostri antenati. Da luogo chiuso e inaccessibile, la salina è stata restituita alla comunità – ha aggiunto il Sindaco – con la possibilità anche per i turisti di fruire di un luogo unico. ” Tutela e valorizzazione si muovono dunque all’unisono e anche per l’estate è previsto un ricco programma tra escursioni e concerti in salina. Per informazioni: www.salinadicomacchio.it e www.comunedicomacchio.it (ma anche https://www.facebook.com/SalinadiComacchio/?fref=ts, https://www.facebook.com/Comune-di-Comacchio-395317850532246/
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COMUNE DI COMACCHIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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