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Da: Addetta Stampa IIS Montalcini

Da alcune settimane é partito presso l’Istituto Superiore Montalcini di Argenta un laboratorio di musica rivolto ad alunni speciali e alle loro classi. Grazie alla professionalità di Mauro Pambianchi (percussionista specializzato) e di Maurizio Icio Caravita (chitarrista e artista a tutto tondo) alcune classi dell’Istituto hanno potuto rinsaldare i legami e le relazioni esistenti al proprio interno attraverso la musicoterapia.

Tale strategia didattica e terapeutica utilizza un linguaggio universale, trasmette delle emozioni, delle percezioni, delle informazioni e dei contenuti e viene utilizzata per tutti quelli alunni che hanno difficoltà nel fruire del sistema di comunicazione convenzionale. Il laboratorio di musicoterapia che andrà avanti fino al mese di maggio ogni giovedì le ultime due ore di lezione ha utilizzato la musica all’interno delle classi quale mezzo per far interagire gli studenti gli uni con gli altri esprimendo emozioni e bisogni, liberandosi dallo stress emotivo ed essendo psicologicamente più rilassati e più predisposti all’apprendimento.

Pambianchi e Caravita insegnano a studenti e docenti ad esprimersi in maniera libera e liberatoria attraverso la musica, ma allo stesso tempo fanno svolgere esercizi guidati permettendo di imparare regole di esecuzione anche rigide. Un’importanza fondamentale delle lezioni dei solaristi ha la parte creativa dell’esercizio musicale; attraverso giochi guidati, utilizzo di strumenti, canzoni e suoni gli studenti vengono spinti ad utilizzare la propria creatività, e di conseguenza ad elaborare concetti e pensieri astratti che richiedono un impegno non indifferente e favoriscono lo sviluppo delle attività intellettive e cognitive.

La musicoterapia sperimentata all’interno delle classi del Montalcini sta portando gli studenti a migliorare le relazioni interpersonali, ad esprimere stati emotivi e bisogni in modo equilibrato, a Migliorare l’autocontrollo e le capacità motorie, a Sviluppare le funzioni cognitive e la creatività.
Molti genitori hanno riscontrato anche a casa un risvolto positivo di questo laboratorio poiché i propri figli hanno ricominciato ad allenarsi suonando strumenti abbandonati da anni e questo ha portato ad un clima di positività e serenità anche all’interno della famiglia aprendosi al dialogo e all’Interscambio di informazioni.

Altra scelta azzeccata del Montalcini, quindi, che grazie ai professionisti Caravita e Pambianchi e grazie a docenti e studenti che hanno approvato tale sperimentazione laboratoriale hanno migliorato il clima all’interno delle proprie classi e hanno iniziato a vedere i propri studenti sotto un’altra luce, quella artistico-musicale.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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