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da: Martina Carella – Superscommesse

Lo studio di SuperNews sull’utilizzo degli under21 nel calcio che conta: il confronto tra Italia e Europa. Il commento di Arrigo Sacchi: “Nostri giovani pronti, club senza programmazione su lungo termine.

In Italia i giovani non giocano. Si può riassumere così il verdetto dello speciale di SuperNews sull’utilizzo degli under 21 nel calcio che conta. In questo primo scorcio di stagione l’Italia si piazza ultima in quanto ad impiego dei giovani nelle varie competizioni, sia nazionali che internazionali.
Abbiamo preso in esame tutte le squadre dei 5 migliori campionati europei (Italia, Spagna, Inghilterra, Francia e Germania) e gli under 21 che hanno collezionato almeno 1 presenza in questa prima parte di stagione. Calcolando il rapporto tra totale dei minuti giocati dagli U21 e totale dei minuti giocati da tutti i giocatori siamo giunti facilmente alla percentuale di utilizzo dei giovani nei paesi europei presi in esame. E’ così che l’Italia si piazza all’ultimo posto con un indice di utilizzo in minuti del 6,7%. Molto meglio di noi Inghilterra (10,23%), Germania (10,43%), Spagna (10,93%) e Francia (13,19%).
In media i nostri club hanno utilizzato finora circa 3 under 21 (2,9) contro i quasi 5 delle squadre francesi (4,8), i 4 delle inglesi e i 3 abbondanti di tedesche e spagnole (3,27 e 3,11).
Ma è il minutaggio medio la vera discriminante tra il calcio nostrano e quello europeo. Ogni giovane impiegato finora ha giocato in media solamente 22,8 minuti: molto al di sotto dei 34,7 dei coetanei spagnoli o dei 31,6 dei tedeschi.
Gli Under 21 stranieri giocano di più degli italiani – Il dato più preoccupante però è relativo all’impiego degli under 21 stranieri. Solo nel nostro paese i giovani stranieri giocano più dei coetanei italiani. Da questo punto di vista il paese che crede di più nei propri vivai risulta essere la Germania (ben 2,38 gli under tedeschi utilizzati contro lo 0,88 degli stranieri).
In Europa è il Marsiglia a puntare di più sui giovani. Bologna secondo, male le big italiane – Se i dati riguardanti l’intero movimento calcistico nazionale non sono incoraggianti, almeno possiamo evidenziare le piacevoli eccezioni. La più importante riguarda il Bologna che vanta un indice di impiego di under 21 del 30,79%. Ben 7 i giovani schierati finora in stagione, tra cui la sorpresa Adam Masina (recentemente convocato da Di Biagio in Under 21) e Alex Ferrari, prodotto del vivaio emiliano. Solo un club in tutto il continente ha saputo fare meglio, il Marsiglia di Michel, capace di schierare titolari 7 under 21 tra i quali giovani prospetti come Mendy, Rekik, Sparagna, Manquillo e Ocampos.
E’ Francia in generale a lanciare massicciamente i propri giovani. Nelle prime 10 posizioni della classifica, infatti, troviamo altri 3 club transalpini oltre il Marsiglia: Nizza, Monaco e Nantes. Completano la top 10 tre spagnole (Valencia, Villarreal ed Espanyol), una inglese (l’Everton, tra l’altro squadra che lanciò un Rooney appena sedicenne) e una tedesca (Schalke 04, anche qui la presenza non sorprende visti i talenti cresciuti a Gelsenkirchen, uno su tutti l’oggetto del mercato estivo della Juventus Julian Draxler).
Per trovare la seconda italiana in graduatoria bisogna scorrere alla tredicesima posizione. La Lazio di Pioli, pur soffrendo tremendamente in campionato, ha puntato largamente su un’ossatura giovane con elementi di spicco come Milinkovic-Savic, Cataldi, Hoedt e Keita. La presenza biancoceleste in top 15 non deve però ingannare. In Italia i giovani giocano quasi esclusivamente in provincia mentre le grandi squadre preferiscono calciatori “già fatti” e con qualche anno in più.
Anche questo è un elemento fortemente italiano. Come si può evincere dalla tabella, ogni nazione – ad eccezione dell’Italia – ha almeno 2 top club con un tasso di impiego di under 21 maggiore del 15%. In Francia Lione, Marsiglia e Monaco, in Inghilterra Manchester United e Liverpool, in Spagna Atletico Madrid e Valencia e in Germania Borussia Dortmund e Bayer Leverkusen.
Ci si avvicina il Milan, grazie soprattutto al buon numero di presenze e minuti di Donnarumma, Romagnoli e Calabria. In ogni caso la squadra di Mihajlovic raggiunge solamente il 13,76%, ben al di sotto delle controparti estere. Lontanissime le altre cosiddette “grandi”. Il Napoli ha utilizzato solo 2 under 21, Hysaj e Chalobah, con quest’ultimo in campo solo 5 minuti in 16 partite. Ancora sotto la Juventus che, nonostante il ringiovanimento in sede di mercato, ha schierato solamente Dybala e Rugani (per il difensore, come detto, soli 2 minuti in tutta la stagione).
Ma si può fare ancora peggio, Roma e Inter sono tra le ultimissime formazioni in graduatoria: in casa giallorossa hanno “assaggiato” l’erba dell’Olimpico solo Ucan ed Emerson (totale minuti 63). Sulla sponda nerazzurra del Naviglio Mancini ha regalato qualche apparizione solo a Gnoukouri, Manaj e Di Marco (in 3 hanno totalizzato 70 minuti).
“Il nostro tipo di calcio è prettamente difensivo tanto che si dice sempre che per vincere il campionato devi subire meno gol: in un calcio così è evidente che si utilizzino di più calciatori esperti rispetto a giovani con entusiasmo ma privi di esperienza” – ha detto a SuperNews Arrigo Sacchi evidenziando la poca predisposizione del calcio italiano alla pianificazione e alla programmazione sul lungo termine con pure la presenza di “dirigenti non sempre illuminati e competenti“.
All’estero, invece, anche squadre “obbligate a vincere” come il Barcellona campione d’Europa ci danno una evidente lezione. I blaugrana, prossimi avversari della Roma in Champions League, hanno già impiegato 2 prodotti della Cantera come Munir e Sandro, tra l’altro non ancora ventunenni. E il loro utilizzo non è da considerarsi certo marginale (13 presenze e 734 minuti per il primo, 14 presenze e 490 minuti per il secondo).
Gli Under 21 più impiegati in assoluto: solo Masina tra i primi 10 d’Europa – Tra i 10 under 21 più utilizzati in Europa troviamo solo un giocatore militante nella nostra Serie A, Adam Masina del Bologna. Il difensore rossoblu è tra i magnifici 4 che non hanno saltato nemmeno 1 minuto in stagione assieme a Tah del Leverkusen, Sule dell’Hoffenheim e Lopez dell’Espanyol. In top 10 anche Tolisso del Lione, lanciato già 2 anni fa in prima squadra, e Barkely dell’Everton, che ha esordito alla tenerà età di 17 anni. La rinnovata politica giovanile del Milan si evidenzia soprattutto con la 12esima posizione di Romagnoli, schierato da Mihajlovic in 12 delle 13 partite disputate dai rossoneri. Ci saremmo aspettati un impiego sicuramente maggiore per Bernardeschi (53,96% di impiego in termini di minutaggio) e Berardi (58,38%) visto che entrambi sono talenti di sicuro avvenire. Probabilmente, all’estero, troverebbero più spazio. Pensate che coetanei come Chalanoglu, Zouma, Sterling e Bernardo Silva sono grandi protagonisti in top club come Leverkusen, Chelsea, Manchester City e Monaco. Tutti superano abbondantemente il 70% di utilizzo, confermando che all’estero “se sei giovane e bravo giochi”.
Barcellona e Roma a confronto: la Cantera va, il vivaio giallorosso? – La prossima giornata di Champions League ci offre lo spunto per un confronto tra Barcellona e Roma, avversarie proprio martedì al Camp Nou. La differenza di filosofia sull’impiego dei giovani è piuttosto lampante. Pensate che in casa giallorossa hanno “assaggiato” l’erba dell’Olimpico solo 2 under 21, le meteore Ucan ed Emerson, per un totale di 63 minuti. Nessun italiano al di sotto dei 21 anni ha giocato 1 solo minuto. Ben diverso lo scenario in casa dei campioni d’Europa. L’unico elemento in comune con la squadra di Garcia è il numero degli under 21 impiegati, ossia 2. Peccato che sia Munir che Sandro siano prodotti della Cantera blaugrana e che il loro utilizzo da parte di Luis Enrique sia stato tutt’altro che marginale. Munir El Haddadi ha collezionato già 13 presenze e 734 minuti in stagione mentre Sandro ha raggiunto quota 14 presenze e 490 minuti. Il dato è ancor più significativo alla luce della tradizione giovanile di entrambi i club, capaci di lanciare al grande calcio gente come Xavi, Iniesta, Totti, De Rossi, Florenzi. Perché la Roma si è improvvisamente fermata?
PER CONSULTARE LO STUDIO COMPLETO E VISUALIZZARE TUTTI I NUMERI E LE TABELLE SI RIMANDA ALLA FONTE: news.superscommesse.it e http://news.superscommesse.it/calcio/2015/11/serie-a-non-e-un-campionato-per-giovani-sacchi-nostri-u21-pronti-club-senza-programmazione-114184/

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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