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Da Centro di Tecnologie per la Comunicazione l’Innovazione e la Didattica a Distanza

Il 3 marzo esce il nuovo libro di Zerbini e Marinelli su Sacro Lino
“La Sindone. Storia e misteri”. L’indagine più completa mai realizzata.
Stiamo parlando del nuovo libro di Livio Zerbini, docente di Storia romana dell’Università di Ferrara, scritto a quattro mani con Emanuela Marinelli, una fra le maggiori sindonologhe internazionali, in uscita venerdì 3 marzo prossimo ed edito da Odoya. Il contributo scientifico al libro da parte di Zerbini, che è stato quello di studiare il contesto storico del processo e della Crocifissione di Gesù e di ricostruire il percorso storico che ha compiuto la Sindone, ben si contempera con le ricerche e i numerosi scritti della Marinelli in materia.
Il volume verrà presentato in anteprima lo stesso 3 marzo: la mattina in diretta su TV2000, dalle ore 9 alle ore 10, all’interno del programma “Bel tempo si spera”, condotto dalla giornalista Lucia Ascione, e nel pomeriggio alle ore 16 presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum di Roma, in via Aldobrandeschi 190.
Il cartellone capitolino delle presentazioni proseguirà giovedì 9 marzo alle ore 15.30 in Aula Stefanini del Policnico Umberto I, viale del Policnico 155, con l’iniziativa organizzata dalla Cappella Università la Sapienza di Roma, in presenza del Rettore Eugenio Gaudio.

Dalla quarta di copertina:

Il Vangelo narra che il corpo di Gesù, deposto dalla croce, fu composto in un lenzuolo – in greco sindon – che fu poi trovato vuoto nel sepolcro. Che tracce ha lasciato di sé nei secoli questo prezioso telo? Gli autori di questo volume ripercorrono gli spostamenti del Sacro Lino, oggi conservato a Torino, da quando appare in Francia a metà del XIV secolo, fra guerre e rivendicazioni, occultamenti e venerazioni, fotografie e analisi scientifiche. (…) Questo libro vuole essere dunque un viaggio avventuroso attraverso le ricerche storiche e scientifiche condotte sulla Sindone, per capire ciò che ormai è stato appurato e affacciarsi sulla soglia dei misteri ancora da svelare; un viaggio durante il quale le scoperte sorprendenti che vi attendono non vi deluderanno. Così che il viaggio si conclude nel luogo da cui è partito. Un’inchiesta lucida, documentata e appassionante.

Emanuela Marinelli è laureata in Scienze naturali e Scienze geologiche presso l’Università La Sapienza di Roma. È stata docente presso il Centro Romano di Sindonologia. Ha insegnato Iconografia, Iconologia e Simbologia Cristiana presso la Libera Università Maria SS.ma Assunta. Ha partecipato a numerosi congressi sulla Sindone ed è stata la coordinatrice del comitato organizzatore del congresso mondiale “Sindone 2000”. Conferenziera in Italia e all’estero, ha scritto moltissimi articoli e diciassette libri sulla Sindone, tradotti in varie lingue: tra questi, La Sindone, analisi di un mistero (2009), La Sindone, testimone di una presenza (2010), Alla scoperta della Sindone (2010), Luce dal sepolcro (2015).

Livio Zerbini insegna Storia romana all’Università di Ferrara.È direttore del LAD – Laboratorio di studi e ricerche sulle Antiche province Danubiane di UniFE e direttore del Centro Internazionale di Studi sul Mar Nero. È autore di documentari e collabora con diverse trasmissioni televisive. Ha al proprio attivo centinaia di pubblicazioni e oltre venti saggi, tra cui: La città romana. Storia e vita quotidiana (Giunti 2005); L’ultima conquista (Editori Riuniti 2006); L’armatura perduta (Rubbettino 2009); Storia romana (Bruno Mondadori 2010); Pompei. (UTET 2012); Roma un Impero alle radici dell’Europa (UTET 2015). Per Odoya ha già pubblicato Storia dell’esercito romano (2014) e Le grandi battaglie dell’esercito romano (2015).

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di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
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Francesco Monini
direttore responsabile


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