Skip to main content

da: ufficio stampa Agire Sociale CSV Ferrara

Sabato 22 novembre, ore 21.00 alla Sala Estense di Ferrara, quarto appuntamento della rassegna La Società a Teatro: l’Associazione RP Liguria e DinamiciTeatri presentano il progetto “Teatro in vista” con “Alone”, uno spettacolo forte e crudo liberamente tratto da una storia vera riscritta da Valeria Banchero, Davide Buda e Luigi Marangoni, che narra di un uomo di 38 anni al quale, durante l’adolescenza, viene diagnosticata la retinite pigmentosa, una rara malattia che porta alla cecità e che colpisce 1 persona su 4000. Il protagonista di questa storia ha diciassette anni, gioca a squash, ama smontare e montare i motori degli scooter. Ma all’improvviso il mondo gli cade addosso.

Dopo numerosi esami arriva la diagnosi, pronunciata da un medico che con poche parole dice a quel ragazzo che nel giro di due anni sarà cieco. La paura diventa rabbia intensa. Dopo vent’anni però il ragazzo è diventato un uomo, che riesce a scherzare della sua vita e del suo essere ipovedente grave. La sua vita è normale, ha un lavoro e una fidanzata. Solo la sera, quando scende il buio, ha bisogno di qualcuno che gli prenda la mano e lo guidi nel suo cammino, nei suoi gesti quotidiani. Il protagonista, interpretato dal bravissimo Luigi Marangoni, ha reso il numeroso e attento pubblico partecipe della sua lotta e della sua esperienza intima, in grado di trasformare la rabbia e l’isolamento in ricerca di indipendenza e voglia di vivere.
Questo spettacolo racconta così i vent’anni da ‘ipovedente grave’ del protagonista, attraverso episodi di vita vissuta, talvolta anche divertenti. Il copione si snoda con teatrale leggerezza e ci racconta la solitudine, l’impatto personale con una malattia rara e degenerativa, la ricerca del lavoro per un giovane, il senso stesso del lavoro come ragione di vita e non solo come prestazione, la faticosa conquista di un’autocoscienza matura, capace di cogliere il senso e la bellezza nella vita di tutti i giorni. Con Alone si entra così in uno spazio di pensiero fra problematiche profonde e quanto mai attuali nell’odierno dibattito politico-culturale, armonizzandole in un unico appassionante racconto.
Al fine di coinvolgere maggiormente gli spettatori e far acquisire loro un’idea di come possa vedere un ipovedente medio/grave, sono stati realizzati dei particolari occhiali in cartone con un foro di due millimetri al centro di ciascuna lente che saranno messi a disposizione di tutti coloro che assisteranno allo spettacolo. Alone si allinea così alle finalità del progetto La Società a Teatro, che attraverso le pratiche artistiche vuole accompagnare il suo pubblico ad una riflessione condivisa sulle tematiche sociali, per una società più empatica, sensibile e partecipe. Info: 0532-205688; segreteria@csvferrara.it.

tag:

Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it