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Da: Organizzatori

E’ pronta al via la seconda edizione di SipariOstellato, la stagione del Teatro Barattoni realizzata in rete con Comacchio, sotto la direzione artistica di Massimiliano Venturi. Venerdì 1 febbraio dalle ore 21 l’apertura è affidata al nuovo spettacolo del comico toscano Paolo Hendel, accompagnato dalle musiche dal vivo del polistrumentista Alessandro Bruno.
Così Venturi presenta l’evento: ‘In continuità con l’esperienza dello scorso anno, che ha riscontrato un interesse in continua crescita, il palco del Barattoni ospiterà un’attenta selezione di protagonisti della scena nazionale, con una programmazione all’insegna della comicità e del divertimento che accompagnerà il pubblico fino a metà aprile. Chiuderà la stagione Maria Pia Timo con l’anteprima nazionale del suo nuovo spettacolo: un evento esclusivo e di pregio, che assieme alle presenze di Hendel, di Maurizio Lastrico e di tanti altri artisti siamo certi contribuirà ad attrarre sulla proposta teatrale Ostellatese l’attenzione di un bacino geografico di pubblico sempre più vasto. Sono già più di 60 in totale gli spettatori che hanno sottoscritto l’abbonamento completo o il carnet 3 ingressi, scegliendo il proprio posto per tutta la stagione e aggiudicandosi la prelazione per rinnovarlo il prossimo anno; e siamo pronti ad accogliere quanti vorranno sotto sottoscrivere l’abbonamento completo fino alla sera del primo spettacolo.’
Venerdì primo febbraio il protagonista sarà appunto Paolo Hendel, con lo spettacolo Colui che leggerissimo era. Una novità che sublima l’incontro tra la comicità dell’attore toscano e le più belle pagine di Italo Calvino, prendendo spunto dalle parole del poeta e scrittore argentino Luis Borges: ‘La letteratura è una delle forme della felicità. Chi non legge è masochista.’ Mettere in scena un reading di testi di Italo Calvino è un modo per condividere questa felicità. Leggere e commentare in pubblico le più belle e divertenti pagine del Barone Rampante e del Cavaliere Inesistente, con la meravigliosa leggerezza, la straordinaria ironia che tocca punte di squisita comicità e la commovente intensità di cui sono pervase, è una esperienza collettiva che coinvolge e amplifica gli effetti di quelle pagine. La lettura di alcuni brani dalle Cosmicomiche è l’occasione per una riflessione giocosa sui misteri dell’Universo e sui nostri limiti, nel tentativo di comprenderli, illudendoci a volte di poterli in qualche modo governare. Non mancano commenti e riferimenti all’attualità…
L’inizio dello spettacolo è fissato alle ore 21, con apertura della biglietteria alle ore 20; ingresso intero 10 €, under 18 8 €. E’ ancora possibile sottoscrivere l’abbonamento completo a 6 spettacoli (interi 50 €, convenzioni e under 65 48 €, under 18 35 €), così come il carnet 3 ingressi dedicato ai soci Coop Alleanza 3.0, Soci Arci e Ragno d’Oro (25 € per tre spettacoli a scelta). La prevendita è disponibile anche on-line su www.sipariostellato.it, e continua in Teatro ogni mercoledì ore 16-19. Infoline 349 0807587; aggiornamenti in tempo realesulla pagina Facebook ‘SipariOstellato’. Il prossimo appuntamento è in programma per venerdì 15 febbraio, è vedrà in scena il talento musicale di Cristian Correggioli, che accompagnato dalla tastiera di Marco Orioli, dalla chitarra di Andrea Zaffoni e dalla voce di Nora Bonazza presenterà una crazione musicale originale dal titolo La Musica prima di Pixel. Domenica 3 febbraio proseguirà anche il programma pomeridiano per ragazzi e famiglie: alle ore 16 sempre al Teatro Barattoni, la compagnia toscana Teatrombria presenterà Hansel e Gretel …ovvero la trappola perfetta, una originalissima interpretazione della classica fiaba con pupazzi, ombre e videopropiezioni.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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