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“La cosa è cominciata quasi per gioco: ero cliente Groupon, ma molto spesso non riuscivo a trovare le offerte che mi interessavano qui nella mia città, a Ferrara. Perciò ho pensato di provvedere direttamente”. Alessandra Scotti racconta così la nascita di Feshion coupon, un marchio ferrarese che in un anno ha conquistato già qualche centinaio di clienti e conta oltre centomila persone che almeno una volta hanno visitato il sito.

“All’inizio ero partita con l’idea di creare delle opportunità di risparmio per me e la mia cerchia di amici e conoscenti, poi la cosa ha rapidamente preso piede ed è diventata un lavoro”. Un lavoro al quale Alessandra, che nella vita è ricercatrice universitaria a Farmacia, dedica tempo, passione e intelligenza. “La mia ambizione sarebbe quella di andare avanti nel percorso universitario, studiare mi è sempre piaciuto e non mi ha mai pesato. Però mi rendo conto che la strada è complicatissima. Così mi sono trovata e svolgere mansioni slegate da quella che è la mia formazione: abituata a composti e formule, mi sono dovuta cimentare con marketing, comunicazione, relazioni pubbliche. Devo ammettere che mi diverto e dedico a questa attività tutto il tempo necessario. E non mi sono mai fatta problemi sui sabati o le domeniche: quando serve si lavora anche la notte”.

Alessandra non lesina l’impegno: è operativa sedici ore al giorno di media e non lamenta la fatica. “La sera mi addormento serena, la mattina mi sveglio felice. Feshion è capitato per caso e spontaneamente ha preso piede, come quasi tutte le cose della mia vita”. Alessandra è giovane, 28 anni, ma dimostra consapevolezza e maturità. A questo equilibrio contribuisce Mirko, marito e prezioso consigliere. “Ci siamo conosciuti a scuola, stiamo insieme da sempre. Siamo molto affiatati e ci sosteniamo l’un l’altro”.

Dall’idea iniziale, quella dei coupon legati a promozioni commerciali, si è presto passati a un disegno più ampio. “Per farci conoscere abbiamo utilizzato Facebook, funziona benissimo!”. Alessandra è lanciata ora anche su eventi e iniziative, alcuni dei quali rivestono pure una valenza sociale. Come la ‘pizza street’, “un’idea nata parlando con gli amici Riccardo e Ylenia della pizzeria da asporto ‘Andrea e Lauretta’ di via Voltapaletto. Ci siamo posti l’obiettivo di fare qualcosa per animare la via, nell’ottica delle social street tanto in voga. Il primo anno, nonostante il maltempo è andata benissimo, questo fine settimana replichiamo e speriamo di coinvolgere ancora più persone”. E, con il coinvolgimento di partner istituzionali, sono nati anche ‘Ferrara in fiaba’, il ‘Cappellaccio street’ in via Cortevecchia, ‘l’Aperishow della domenica’…

“Quando mi sono resa conto che il gioco poteva diventare un lavoro ho costituito la società”. In questo modo, oltre a creare una redditizia occupazione per sé, Alessandra ha coinvolto altre quattro persone che la affiancano nel lavoro quotidiano. Conta infatti, oltre che sul sostegno, non solo morale, del marito Mirko Marangella, anche su Miriam Previati, grafico del gruppo, Antonella Schena che cura il filone delle iniziative rivolte alle famiglie e Barbara Manzoli che si occupa di quelle turistiche.

“Feshion è un marchio al quale sono affezionata – confessa Alessandra – perché ingloba l’idea di Ferrara, la città che con Mirko abbiamo scelto sette anni fa per viverci. Ed è Feshion la matrice attorno alla quale sviluppare gli ipotetici rami aziendali: i coupon, gli eventi, i corsi di formazione…”. Già, perché anche la corsistica è entrata a far parte del mondo di Feshion: cucina, fotografia, lingue, make up, manicure, barman, avvicinamento al vino e tante altre idee che prenderanno forma prossimamente.

Prima di arrivare a questo traguardo, Alessandra ha conseguito la laurea in Farmacia, facendo al contempo la ragazza immagine per sostenersi negli studi; ha vinto un dottorato di ricerca che le consente tuttora di continuare a coltivare la sua passione. E poi ha scoperto questa sua nuova vocazione. Ma si è guadagnata ogni cosa. “Studiare continua a piacermi e ad appassionarmi. Però con l’assegno da ricercatore dell’Università non si campa. Penso tuttavia che ci sia modo di trarre da qualunque cosa un’opportunità di guadagno, basta saperla inquadrare nel giusto verso”. E così ha fatto lei. Che ai suoi coetanei raccomanda di “non rassegnarsi, di scegliere su cosa puntare e di perseguire con convinzione e fiducia i loro obiettivi”.

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Sergio Gessi

Sergio Gessi (direttore responsabile), tentato dalla carriera in magistratura, ha optato per giornalismo e insegnamento (ora Etica della comunicazione a Unife): spara comunque giudizi, ma non sentenzia… A 7 anni già si industriava con la sua Olivetti, da allora non ha più smesso. Professionista dal ’93, ha scritto e diretto troppo: forse ha stancato, ma non è stanco! Ha fondato Ferraraitalia e Siti, quotidiano online dell’Associazione beni italiani patrimonio mondiale Unesco. Con incipiente senile nostalgia ricorda, fra gli altri, Ferrara & Ferrara, lo Spallino, Cambiare, l’Unità, il manifesto, Avvenimenti, la Nuova Venezia, la Cronaca di Verona, Portici, Econerre, Italia 7, Gambero Rosso, Luci della città e tutti i compagni di strada

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

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