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Da noi l’estate è tempo di vacanze e di centri ricreativi estivi dove appoggiare i figli quando ancora si lavora e le ferie sono lontane. È soprattutto l’idea che con la scuola si chiude, sia fisicamente che mentalmente.
La città di Baltimora, nello stato del Maryland (Usa), è invece all’avanguardia per l’apprendimento estivo. Qui la riflessione è mossa dall’attenzione e dalla preoccupazione per gli apprendimenti dei ragazzi. Certo, l’estate è un’occasione spensierata per i giovani, ma rappresenta anche un momento in cui gli studenti possono perdere saperi e importanti competenze apprese durante l’anno scolastico.
Quando tornano a scuola in autunno, impiegano, in media, un mese per recuperare il livello di preparazione a cui erano giunti alla fine dell’anno scolastico. Si verifica cioè quello che è definito come “caduta di apprendimento”.
Il fatto è che essa colpisce soprattutto gli studenti più fragili, i quali perdono almeno due o tre mesi in più rispetto agli altri, soprattutto nel recupero della lettura. Tutto ciò diviene una catena che porta ad accumulare ritardi e svantaggi che finiranno, con l’andare del tempo, per produrre insuccesso, quindi mortificazione e sfiducia in sé, fino all’abbandono scolastico.
Ma gli studenti che partecipano all’apprendimento estivo e alle altre attività di arricchimento possono trascorrere l’intera giornata nella loro scuola e progredire nell’apprendimento, così, quando inizia il nuovo anno scolastico, sono pronti per imparare e affrontare nuove sfide educative, non mancano viaggi, attività sportive e occasioni di divertimento.
L’idea che ha funzionato è stata quella di mettere insieme le risorse della città, scuole, istituzioni, privati, associazioni no-profit per migliorare e aumentare l’offerta di programmi e di servizi a disposizione dei giovani durante l’estate, dalle elementari alle superiori, di offrire loro attività di apprendimento diverse e alternative a quelle scolastiche, spesso routinarie.
L’arricchimento estivo spazia dalla alfabetizzazione alla robotica, dal recupero dei crediti, ai corsi di apprendimento accelerato.

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Ragazzi al Baltimore super summer

A queste iniziative, patrocinate dal “Baltimore city public schools” (Bcps), oggi partecipano oltre cinquemila studenti e l’80% di questi segue programmi come “Leggi per riuscire meglio!” e “Pensare insieme”.
Le attività di “Super summer”, così si chiama l’iniziativa dell’apprendimento estivo, sono pubblicizzate durante tutto il corso dell’anno attraverso lettere a casa, manifesti e volantini, fiere dedicate all’apprendimento, pubblicità sugli autobus, spot radiotelevisivi, oltre al sito web e a un call center dedicato.
I dati delle iscrizioni, sondaggi e focus group hanno evidenziato che per i genitori ciò che più conta è la sicurezza dei figli, il controllo, il cibo e il trasporto, le relazioni socio-affettive, ma soprattutto la qualità delle esperienze di sostegno agli apprendimenti scolastici e che le attività coprono l’intera giornata.
Nel 2012, per la prima volta, sono stati offerti programmi estivi “ponte”, di preparazione cioè al passaggio dalla scuola primaria alla secondaria di primo grado, alle superiori e al college, oltre a programmi di avviamento al lavoro.
L’obiettivo di questa super estate, condivisa da tutta la città, è fare delle scuole e della esperienza scolastica dei giovani qualcosa che riguarda e appartiene a tutti. La scuola è così sempre aperta, la scuola e il successo scolastico di ogni singola ragazza e di ogni singolo ragazzo non è affare e interesse privato, ma impegno e interesse di tutta la comunità.
Il comitato Baltimore super summer, che programma e coordina l’estate d’apprendimento, inizia a cercare partner e a pianificare le proprie attività appena l’estate termina, in modo che già a marzo sia possibile l’iscrizione dei giovani.
Non solo le scuole sono importanti per la buona riuscita di questo progetto, ma negli anni è cresciuto il numero di aziende e società private che concorrono a sostenerla, offrendo attività, materiali, sponsorizzazioni.
Le attività della super estate per gli organizzatori non sono né scuola né dopo scuola, ma un modo per partire dagli interessi dei ragazzi, per favorire nuovi apprendimenti, per promuovere interazioni tra loro e scambiare informazioni, per rendere le scuole strutture pienamente disponibili, coinvolgendo genitori e insegnanti in occasioni di riflessioni sulla scuola, sulla didattica, sui curricoli.
La perfetta integrazione tra le offerte estive e i programmi delle scuole consente agli studenti di disporre per tempo di un catalogo dove poter scegliere tra le diverse opzioni di studio e di attività, inoltre la frequenza della Super summer ha dimostrato di avere un effetto positivo sulla loro frequenza scolastica per comportamento, atteggiamento e rendimento.
A noi questa Super estate di Baltimora sembra l’espressione di una buona e auspicabile alleanza tra scuola e territorio.

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Giovanni Fioravanti

Docente, formatore, dirigente scolastico a riposo è esperto di istruzione e formazione. Ha ricoperto diversi incarichi nel mondo della scuola a livello provinciale, regionale e nazionale. Suoi scritti sono pubblicati in diverse riviste specializzate del settore. Ha pubblicato “La città della conoscenza” (2016) e “Scuola e apprendimento nell’epoca della conoscenza” (2020). Gestisce il blog Istruire il Futuro.

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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