Skip to main content

Molto in fondo, oscuro e oscurato da sopvrapposizioni di anni ci sta il cuore primitivo, nucleo emotivo di tutto. A teorizzarlo è Craig Nolan, antropologo e accademico.
Mara Abbiati, sua moglie, scultrice di gatti nel tufo, quel cuore primitivo lo sente sotto la pelle che batte sempre più forte. Il cuore erutta e fa rumore (dum dum dum), si impone su ogni convenzione, buon senso, opportunità e logica. Basta sollecitarlo e parte. Proprio come aveva scritto suo marito Craig, attento studioso di uomini e civiltà lontane.
Ci prova Maria a fare resistenza a Ivo, così diverso e distante da lei, ci prova a seppellire il cuore primitivo che sente lì pronto ad attivarsi, è tutto un battere, un dominio di sensazioni e istinto. È un’attrattiva irrazionale quella che Mara sente, i gesti sono la logica conseguenza di un non senso che prevale.
Ma sono poi così diversi lei e Ivo? Quando si trovano vicinissimi, quando si sentono l’uno nell’altra, sembrano coincidere più che divergere. Mai si sarebbe avvicinata a uno come Ivo, eppure. Perchè questo fa il cuore primitivo: spacca. Così come si spacca il blocco di tufo che Mara sta scolpendo quando Ivo le è accanto, troppa forza, troppa brutalità nelle sue braccia forti di donna artista che non riesce a domarsi. È violenta, senza misura, piena di rabbia e tutto va in frantumi. Crac.
“Cuore primitivo” è un romanzo di suoni, rimbombi e sottofondi. De Carlo è abilissimo nel far sentire ciò che sta succedendo attorno a Craig, Mara e Ivo, ma soprattutto dentro di loro. Fa rumore il sangue bollente che scorre, il cuore che accelera, gli impulsi che attraversano i corpi.
Che fare dopo quello che è successo? Qualcosa si è spaccato. O aperto. Dipende da dove lo si guarda. Mara non può ignorare il blocco di marmo che è andata a prendere insieme a Ivo, sì proprio il marmo che lei aveva sempre rifiutato, è la sua nuova materia, una nuova scultura l’attende da quel blocco informe, qualcos’altro deve nascere dalle sue mani. Un’altra opera d’arte vuole liberararsi da quella pietra.
Ivo non capisce perchè una donna come Mara lo possa attrarre e gli faccia venire certi pensieri, non gli appartiene quell’approccio con le donne, lui è sempre stato diverso. È Mara che è diversa dalle altre, è concreta, materica. Sente che sta per precipitare in un senso di vuoto se lei se ne va. Stesso vuoto dentro di lei, quanto tempo potrebbe metterci a superarlo? Ma ha senso sforzarsi di capire l’incontrollabile?
Craig nota e sa, sa che quell’atteggiamento di Mara è chiaro indice di frattura, sa che c’entra la legge del cuore primitivo di fronte al quale l’equilibrio di coppia, già molto messo alla prova, non può reggere.
Supremazia del battito fuori controllo, dum dum dum.

Andrea De Carlo, Cuore primitivo, Bompiani 2014

tag:

Riccarda Dalbuoni

È addetto stampa del Comune di Occhiobello, laureata in Lettere classiche e in scienze della comunicazione all’Università di Ferrara, mamma di Elena.

PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

Top Five del mese
I 5 articoli di Periscopio più letti negli ultimi 30 giorni

05.12.2023 – La manovra del governo Meloni toglie un altro pezzo a una Sanità Pubblica già in emergenza, ma lo sciopero di medici e infermieri non basterà a salvare il SSN

16.11.2023 – Lettera aperta: “L’invito a tacere del Sindaco di Ferrara al Vescovo sui Cpr è un atto grossolano e intollerabile”

04.12.2023 – Alla canna del gas: l’inganno mortale del “mercato libero”

14.11.2023 – Ferrara, la città dei fantasmi

07.12.2023 – Un altro miracolo italiano: San Giuliano ha salvato Venezia

La nostra Top five
I
 5 articoli degli ultimi 30 giorni consigliati dalla redazione

1
2
3
4
5

Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

1
2
3
4
5

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it