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da: Consorzio “Wunderkammer”

Domenica 10 aprile la motonave Nena parte da Ferrara sulla scia degli antichi traghetti.

Sulla scia di antichi traghetti, che tracciano rotte di scambio e conoscenza fra la gente del Po, domenica 10 aprile la motonave Nena parte dall’antico porto fluviale di Pontelagoscuro, vecchio approdo degli zingari del fiume, barcari, sabbionari e briganti, per navigare lungo il Po fino a Crespino. Una gita dedicata a tutte le persone curiose di conoscere le bellezze ereditate dalle genti del grande fiume.

Il ritrovo è fissato alle 9 all’attracco di Santa Maria Maddalena, presso il ristorante “Il Pontile”, oppure alle 9.15 all’attracco della Società Canottieri a Pontelagoscuro. Durante il viaggio si incontrerà l’Isola Bianca, la folta vegetazione ripariale delle golene e gli antichi argini che lasciano intravedere i campanili dei paesi rivieraschi, ma anche le persone che in sella alla propria bicicletta ammirano lo scorrere dell’acqua verso il mare e i solitari pescatori che con pazienza attendono il “bottino” del giorno.

L’approdo è previsto per le 11. Crespino, paese del mito di Fetonte, accoglierà i partecipanti dell’escursione con la sua ampia ed elegante piazza, sulla quale si affacciano la storica residenza del patriota Vincenzo Carravieri, fondatore del movimento carbonaro, e l’imponente edificio Comunale, in passato sede di pretura e ora custode. La gita proseguirà nel Museo delle Acque, allestito nell’ala destra de palazzo. Un percorso fra le sale racconterà come da sempre il Po abbia rappresentato la principale fonte di sostentamento per gli abitanti delle sue sponde, come si svolgevano le loro attività quotidiane, dalla pesca al lavoro dei mulini natanti, dalla prevenzione nei periodi di piena, alle ricostruzioni dopo l’alluvione del 1951.

A Crespino si potranno ammirare anche le meraviglie architettoniche e artistiche della settecentesca Chiesa Arcipretale dedicata ai Santi Martino e Severo, che custodisce la “Madonna col Bambino” di Benvenuto Tisi, detto il Garofalo, e una pala della “Madonna del Rosario” di Ippolito Scarsella, detto lo Scarsellino. A concludere in bellezza l’itinerario si potrà visitare la restaurata e preziosa Canonica, storica proprietà Bevilacqua, risalente al tredicesimo secolo, ora scrigno di opere pittoriche, reliquie religiose e splendidi affreschi seicenteschi.

Il pranzo sarà alle 13 al ristorante da Aligi, ma chi vuole potrà anche optare per un pranzo al sacco nel verde dell’area attrezzata della golena, o presso il Museo delle Acque in caso di maltempo.

Alle 14.30 si concluderà la gita con una passeggiata in golena, per osservare la flora e la fauna autoctone. L’imbarco è previsto alle 15.30, l’arrivo a Ferrara alle 18.

La stessa escursione sarà proposta anche domenica 1° Maggio e domenica 19 giugno.
Per maggiori informazioni o per la prenotazione – obbligatoria – le persone interessate possono telefonare al numero 3477139988.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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