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da organizzatori

Si terrà venerdì mattina nell’ambito del Salone del Restauro di Ferrara il convegno “Musei & Musei. Verso il sistema museale nazionale?”, organizzato da Anmli- Associazione Nazionale dei Musei di Enti Locali e Istituzionali, in collaborazione con TekneHub-Università di Ferrara e con il patrocinio del Comune di Ferrara.

Anna Maria Visser, Franco Marzatico, Paola Marini per web_0

Il convegno intende mettere a fuoco l’attuale situazione dei musei italiani, alla luce delle riforme del Ministro Franceschini, che hanno valorizzato i musei statali, conferendo l’autonomia a 20 musei di particolare rilievo e nominando i direttori responsabili in seguito a una selezione internazionale.
Sono stati creati per i restanti musei statali i Poli Museali Regionali, che coordinano il servizio pubblico di fruizione e di valorizzazione sul territorio, avendo la possibilità di creare il sistema museale nazionale, con accordi con gli altri enti e le organizzazioni non statali.
Durante il convegno si discuteranno in particolare i riflessi che può avere la riforma sui musei degli Enti Locali, che sono la maggioranza dei musei italiani. Come potrà essere organizzato il sistema museale nazionale? Quali sinergie si potranno attivare per il territorio? Quali benefici e quali criticità ci possono essere per i musei degli enti locali?
L’Anmli, con l’introduzione e il coordinamento di Anna Maria Montaldo, presidente dell’Associazione, ha chiamato a confronto rappresentanti del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e rappresentanti del mondo delle Autonomie Locali, per concludere con la testimonianza di due dei direttori dei nuovi musei autonomi, passati dalla direzione di importanti istituti comunali a quella impegnativa di due musei statali autonomi.

Introduzione e presidenza Anna Maria Montaldo, Presidente ANMLI
Ne parlano:
Giuliano Volpe, Presidente Consiglio Superiore del MiBACT
Fabio Donato, Presidente Comitato tecnico Scientifico Musei del MiBACT
Ugo Soragni, Direttore generale Musei del MiBACT
Mario Scalini, direttore del Polo museale Emilia – Romagna
Anna Maria Visser, ANMLI, Comitato tecnico scientifico Belle Arti del MiBACT
Alessandro Zucchini, Direttore dell’Istituto Beni Culturali della Regione Emilia- Romagna
Massimo Maisto, Vicesindaco e Assessore alla Cultura del Comune di Ferrara
Franco Marzatico, ANMLI, Sovrintendente Beni Culturali della Provincia di Trento
Laura Carlini, Direttrice Istituzione Bologna Musei
Paola Marini, ANMLI, Direttrice delle Gallerie dell’Accademia di Venezia
Enrica Pagella, ANMLI, Direttrice dei Musei Reali di Torino

restauro2016

“Musei & Musei. Verso il sistema museale nazionale?”, venerdì 8 aprile dalle 9.30 alle 13.30, Sala Belriguardo, Padiglione 4, presso il Salone del Restauro – Ferrara Fiere

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Redazione di Periscopio


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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