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– Approvato all’unanimità il consuntivo 2017 con un utile netto d’esercizio di 8,2 milioni. La società distribuisce agli azionisti dividendi per 4,8 milioni
– Confermato il CdA uscente: Giuseppina Gualtieri Presidente e AD, consiglieri Giovanni Neri e Francesco Badia

Nel corso dell’Assemblea dei Soci, tenutasi ieri pomeriggio, gli azionisti di Tper SpA hanno approvato il bilancio 2017 della Società e nominato i nuovi organi societari sulla base di una lista presentata unitariamente da Comune di Bologna, Regione Emilia-Romagna e Città Metropolitana di Bologna.

IL BILANCIO
I Soci di Tper hanno approvato all’unanimità il progetto di bilancio, proposto dal CdA dell’azienda.
Il consuntivo 2017 evidenzia una significativa serie di risultati positivi, ottenuti peraltro in costanza di tariffe e di corrispettivi pubblici per chilometro per i servizi erogati: un Margine Operativo Lordo di 33,7 Milioni di Euro, un risultato ante imposte di 14,4 milioni ed un Utile Netto dell’esercizio di 8,2 milioni di Euro. Parallelamente, si è registrato un aumento dei ricavi (da 240,8 milioni di Euro del 2016 ai 244,3 del 2017), dei passeggeri trasportati (oltre 154 milioni, in aumento del 2,61% sul 2016: +2,72% nei servizi su gomma e +1,04% nei servizi ferroviari), del patrimonio netto della società (147,2 milioni contro 143,6 del 2016) e degli indicatori economici di redditività: ROI 4,1% (3,9% nel 2016) e ROE 5,6% (4,4% nel 2016).
Il conto economico evidenzia un sensibile aumento degli ammortamenti, in relazione ai maggiori investimenti in nuovi mezzi; il 2017 ha visto l’ingresso in servizio di 143 veicoli su gomma, tra autobus e filobus, e 7 nuovi elettrotreni per il servizio ferroviario regionale. Tper è impegnata a dar corso al proprio piano di investimenti triennale di oltre 211 milioni di euro, orientato alla sostenibilità, che comprende nuovi bus ad alta compatibilità ambientale, treni elettrici, interventi di sviluppo della filoviarizzazione e investimenti in innovazione tecnologica e informatica in nuovi sistemi.
Investimenti a beneficio dell’utenza e dello sviluppo di progetti di mobilità importanti per i territori, resi possibili grazie alla solidità industriale dell’impresa Tper e alla redditività della sua gestione, con il sostegno degli azionisti, in particolare della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Bologna e della Città Metropolitana di Bologna.
Il bilancio 2017 è stato redatto per la prima volta secondo i principi contabili internazionali IFRS a seguito dell’emissione, nel settembre scorso, di un prestito obbligazionario del valore di 95 milioni di Euro, quotato alla Borsa di Dublino ed interamente collocato presso investitori istituzionali, sulla base del quale Tper ha acquisito lo status di Ente di Interesse Pubblico. I criteri internazionali comportano atti di rendicontazione di trasparenza e responsabilità sociale d’impresa che già contraddistinguono da tempo l’operato di Tper, che ha presentato anche il Bilancio di Sostenibilità, giunto quest’anno alla quarta edizione, documento che contiene le informazioni di carattere non finanziario previste dalla normativa.
I Soci, su proposta del Consiglio d’Amministrazione di Tper, hanno deliberato all’unanimità la destinazione dell’utile dell’esercizio 2017 di 8,2 milioni: 3,4 milioni di euro sono stati destinati a riserve, legale e straordinaria, e 4,8 milioni distribuiti come dividendi ai Soci proprietari.

La Presidente Giuseppina Gualtieri, confermata alla guida della Società, ha dichiarato:

“Desidero ringraziare i Soci per la fiducia accordata a tutto il Consiglio d’Amministrazione. I risultati positivi conseguiti in questi anni sono frutto di un intenso lavoro del CdA, del management e di tutte le componenti aziendali che hanno saputo strutturarsi per operare con grande consonanza ed unità d’intenti, la stessa che non è mai mancata con le Istituzioni e le amministrazioni locali. La competenza e la determinazione condivisa nel perseguire il miglioramento saranno fondamentali anche per il prossimo mandato amministrativo, che parte oggi, con la consapevolezza che un trasporto pubblico efficiente e rispondente alle esigenze delle persone sia di basilare importanza per lo sviluppo dei territori e la qualità della vita”.

IL CONSIGLIO D’AMMINISTRAZIONE
Il nuovo Consiglio di Amministrazione di Tper SpA – che resterà in carica per i prossimi tre esercizi – è composto da:
Giuseppina Gualtieri – Presidente e Amministratore Delegato
Giovanni Neri – Consigliere
Francesco Badia – Consigliere

IL COLLEGIO SINDACALE
Il Collegio Sindacale della Società è composto da:
Sergio Graziosi – Presidente
Fabio Ceroni – Sindaco effettivo
Patrizia Preti – Sindaco effettivo
Romana Romoli – Sindaco supplente
Piero Landi – Sindaco supplente
________________________________

TPER è la più grande azienda dell’Emilia-Romagna per numeri e volumi di servizio nel settore della mobilità e figura tra i principali operatori di trasporto passeggeri in Italia. I suoi principali soci sono la Regione Emilia-Romagna (con il 46,13% delle quote), il Comune di Bologna (30,11%), la Città Metropolitana di Bologna (18,79%), l’Azienda Consorziale Trasporti ACT di Reggio Emilia (3,06%), la Provincia di Ferrara (1,01%), il Comune di Ferrara (0,65%); completano la compagine societaria Ravenna Holding Spa e la Provincia di Parma. TPER gestisce il trasporto pubblico locale su gomma nei bacini provinciali di Bologna e Ferrara ed il servizio passeggeri in ambito ferroviario regionale, in partnership con Trenitalia. Alle aree di competenza nel settore del trasporto, TPER aggiunge attività complementari allo sviluppo della mobilità bolognese, quali la gestione della sosta, il car e il bike sharing.

Tper SpA

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TPER


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di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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Francesco Monini
direttore responsabile


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