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da: ufficio comunicazione ed eventi Unife

E’ ufficiale. L’Università di Batumi della Georgia conferirà la Laurea Honoris Causa in Archeologia a Livio Zerbini del Dipartimento di Scienze Umanistiche di Unife, in virtù delle scoperte archeologiche in Georgia e per gli studi compiuti sulla Colchide e sull’Iberia nell’antichità. La cerimonia pubblica, a cui parteciperanno le Autorità accademiche e istituzionali della Georgia, si terrà il 30 giugno.

Tra le motivazioni, l’individuazione da parte di Zerbini e di Vakhtang Licelli, Direttore del Dipartimento di Archeologia dell’Università di Tbilisi nel settembre del 2009, di oltre trecento sepolture monumentali, il cui arco cronologico va dal IV-III millennio a.C. al III-IV secolo d.C nella parte meridionale della Georgia, e precisamente a Tmogvi. Si tratta di una delle scoperte archeologiche più importanti degli ultimi anni per le dimensioni e la rilevanza del sito archeologico.

“L’Università di Batumi è una delle più qualificate dell’area del Mar Nero e sono lieto – afferma Zerbini – di questo riconoscimento che premia l’intero Ateneo e avvalora le ricerche e gli scavi sinora compiuti dalla nostra Università, che per prima si è dedicata allo studio di ambiti geografici ancora non indagati come meriterebbero».

Livio Zerbini è stato Professore associato di Storia romana all’Università di Torun (Polonia) e Visiting Professor alla Sorbona, nonché Ordinario presso l’Università di Cluj-Napoca (Romania).

A Unife ha istituito il Laboratorio sulle Antiche province Danubiane, centro di riferimento internazionale per gli studi e le ricerche sul mondo balcano-danubiano in età romana e dirige missioni archeologiche in Georgia e in Romania. Dirige inoltre il Black Sea International Centre di Batumi, istituito per volere delle Autorità della Georgia. Nel 2012 ha pubblicato “I Romani nella Terra del Vello d’Oro” (Rubbettino), punto di riferimento sulla presenza dei Romani in Colchide e Iberia, vale a dire l’antica Georgia, una terra densa di storia, posta ai margini tra Oriente e Occidente.

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di Piermaria Romani

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

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Francesco Monini
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