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da: Resp. Comunicazione territoriale Ferrara – Direzione centrale relazioni esterne HERA S.p.A.

L’inverno mite di quest’anno ha consentito di mantenere basso il consumo di gas. Fare l’autolettura ora, permette di fruire subito di questo risparmio, con bollette in acconto in linea con i consumi reali.
Le alte temperature che stanno caratterizzando questo inverno portano con sé la necessità di riscaldare meno case e ambienti.
Il consumo di gas sarà quindi probabilmente più contenuto, con positive ricadute sulla bolletta energetica dei clienti. Per averne un immediato riscontro, Hera consiglia di effettuare e comunicare, nel periodo indicato nella bolletta, l’autolettura dei consumi. In questo modo le bollette del gas in arrivo saranno corrispondenti ai consumi reali e non basate su stime. E’ quindi consigliabile, anche per chi solitamente non adotta tale pratica, cominciare in questo periodo a effettuarla. Se non si esegue l’autolettura le bollette si aggiusteranno automaticamente in occasione dei conguagli,

Come effettuare l’autolettura
L’autolettura del contatore si esegue comunicando a Hera il dato numerico (solo le cifre in nero) indicato dal contatore. Si fa nel periodo indicato in bolletta e può essere comunicata all’azienda, nel medesimo periodo, in diversi modi, scegliendo quello più adatto alle proprie esigenze:
• telefonando al Servizio Clienti al numero 800.999.500 da telefono fisso con chiamata gratuita. Oppure chiamando l’199.199.500 da telefono cellulare con chiamata a pagamento. Per i titolari di un’attività produttiva, il numero da chiamare è l’800.999.700;
• inviando un sms al numero 342.4112627 scrivendo in sequenza, senza spazi, il codice del contratto, la lettera iniziale del servizio ( “g” per il gas) e la cifra indicata dal contatore. Il codice del contratto è indicato nella pagina di sintesi della bolletta relativa al servizio;
• collegandosi ai Servizi On Line di Hera (registrandosi per chi non lo è già) accessibili 24 ore su 24, 7 giorni su 7 sul sito web all’indirizzo www.servizionline.gruppohera.it.

Nel 2013 le autoletture sono state quasi 700.000, in crescita del 20%
Sono sempre più numerosi i clienti che hanno deciso di gestire le proprie forniture praticando l’autolettura del contatore, un’opportunità che da tempo Hera ha messo a disposizione dei propri clienti. Nel 2013, le autoletture sono state 689.600, il 20% in più rispetto al 2012 e già nel mese di gennaio di quest’anno si è registrato un aumento del 30% sullo stesso mese del 2013. Hera da anni promuove l’autolettura e nella bolletta comunica ai clienti il momento migliore per eseguirla ed avere così nella bolletta successiva solo i consumi reali.

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HERA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

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Francesco Monini
direttore responsabile


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