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Da: Ufficio Stampa Ferrara
SSEGNATI LAVORI PER LA PISTA CICLABILE DI PILASTRI
LAVORI AFFIDATI ALLA DITA COMAS SRL, APPALTO DA 120MILA EURO. FABIO BERGAMINI E MARCO VINCENZI: «UN ALTRO TASSELLO PER AMPLIARE LA NOSTRA RETE DI PISTE CICLABILI»

BONDENO (FERRARA), 15-06-2019.
Sono stati affidati i lavori per la realizzazione del nuovo tratto della pista ciclabile di Pilastri. Quella che dovrebbe proseguire l’opera di messa in sicurezza degli utenti “deboli” della strada (pedoni e ciclisti) in linea con una serie di misure che sono state sviluppate in questi anni, sul piano della sicurezza stradale. Sono stati stanziati 120mila euro per questo appalto, fra lavori, oneri per la sicurezza e Iva. «Abbiamo cercato di accelerare il più possibile i tempi di aggiudicazione, per poter partire con il favore del meteo e veder realizzato presto il tratto di pista ciclabile che andrà a proseguire l’opera di ampliamento delle vie ciclabili pilastresi», dicono il sindaco Fabio Bergamini e l’assessore ai lavori pubblici, Marco Vincenzi. La frazione sarà interessata a breve anche dalle opere tese a mitigare la velocità dei veicoli, «ascoltando – avverte l’Amministrazione – le richieste che ci sono arrivate parlando con i cittadini negli incontri frazionali, ed anche nei mercati». Per quanto riguarda la procedura per l’assegnazione dell’appalto dei lavori, erano state due le offerte arrivate in municipio: quella della ditta Barbin Impianti Srl e quella dell’azienda Comas Srl. La proposta di quest’ultima ditta (che ha sede a Calto, in provincia di Rovigo) è stata giudicata la migliore. Nei giorni scorsi, c’è stato anche il via libera da parte della Centrale Unica di Committenza in merito alla verifica dei requisiti di gara e, dunque, il Comune ha potuto pubblicare la determina numero 589, con la quale si sono aggiudicati definitivamente i lavori. Recentemente, il Comune ha provveduto ad un intervento di risistemazione della pista ciclabile di Gavello, ed ha stanziato risorse anche per la ciclo-pedonale di Scortichino: all’importo iniziale pari a 200mila euro per quest’ultima opera, sono stati aggiunti 34mila euro approvati dal Consiglio comunale e derivanti da “avanzi” relativi al bando sulla sicurezza stradale, cui aveva partecipato il Comune di Bondeno, ottenendo finanziamenti nazionali.

Da: Ufficio Stampa Ferrara

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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