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Da: Organizzatori
600mila euro dalla Regione per l’istituto Remo Brindisi a Lido Estensi e lavori nelle scuole secondarie di secondo grado

“Messa in sicurezza e adeguamento alla normativa antisismica” è il titolo del progetto che la Regione ha finanziato con 600mila euro, per la sistemazione dell’istituto alberghiero Remo Brindisi a Lido Estensi.
Lavori che eseguirà la prossima estate la Provincia e che ha in programma di portare a termine entro il 2019, in accordo con il dirigente scolastico.
L’edificio, infatti, è di proprietà della Regione ma è seguito dalla Provincia in virtù di un accordo tra il Comune di Comacchio, cui è stato affidato da viale Aldo Moro in comodato gratuito, e l’amministrazione che ha sede in Castello Estense, che ne cura la gestione.
I lavori interesseranno la centrale termica e i rivestimenti, istallazione di maniglioni antipanico, il ripristino dell’impianto antiscariche atmosferiche, la manutenzione delle cassette idranti, la realizzazione di una nuova scala esterna di emergenza con annesse opere murarie, messa in sicurezza dei solai, interventi ai dispositivi di rilevazione fumo e la demolizione di una torretta in forte stato di degrado.
Altri lavori dei tecnici provinciali sono nel frattempo in corso per riparare le infiltrazioni d’acqua riscontrate nelle sedi degl’istituti Ipsia in via Liuzzo e Carducci in via Canapa, a seguito della forte pioggia caduta insieme con la grandine nel pomeriggio di mercoledì 22 maggio.
Interventi anch’essi concordati e resisi necessari in particolare per le riparazioni delle coperture degli edifici, dai quali è penetrata l’abbondante pioggia caduta, e delle due palestre rispettivamente in uso ai due istituti secondari di secondo grado.
Un problema che ha causato la momentanea sospensione dell’uso della zona nord e primo piano dell’Ipsia e di due aule del Carducci, senza tuttavia interrompere le lezioni, proseguite in altri ambienti a disposizione.
I tecnici provinciali sono al lavoro per riportare alla normalità la situazione già da lunedì 27 maggio. Occorrerà attendere la fine dell’anno scolastico per riparare i tetti danneggiati da pioggia e grandine. Da una prima stima, si parla di circa 27mila euro per risolvere il problema della palestra e dell’aula informatica al Carducci, mentre ce ne vorranno circa 85mila per le coperture di palestra e aule all’Ipsia.
Un’estate, dunque, di superlavoro per la Provincia, che mercoledì 22 ha deliberato in Consiglio investimenti pari a 900mila euro per le scuole, con cantieri già in programma fra i quali all’Aleotti (120mila, fra infissi, murature, antipiccione), Ipsia (108mila per palestra di via Canapa e servizi igienici), Navarra (20mila per sistemazione bagni), Remo Brindisi (50mila per sistemare i viali interni), Taddia a Cento (150mila per muratura e infissi), Itis (30mila per impianto idraulico e illuminazione), Dosso Dossi (41mila per messa in sicurezza impianti), Bachelet nella sede di via Azzo Novello (20mila per sicurezza impianti), Guido Monaco di Pomposa a Codigoro (80mila per pavimenti, finestre e palestra). Varano (26mila per porte e finestre). Cantieri che si aggiungono a quelli per gli impianti luci nelle palestre per 70mila euro.

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di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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