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Da: Emilia-Romagna Coldiretti
50 ore di lezione per 15 ragazzi che sabato presenteranno i loro business plan

Nell’era delle manifestazioni a favore della Terra e dell’ambiente abbiamo la possibilità di potenziare e motivare la generazione che nella pratica potrà ogni giorno fare la differenza, creando non cibo sintetico, ma vero e buono da mangiare”.
Con queste parole la presidente di Coldiretti Bologna Valentina Borghi, ha commentato la conclusione del percorso di nove incontri lungo i quali i rappresentanti del mondo Coldiretti hanno fatto conoscere da vicino la realtà delle aziende agricole a 15 studenti di quattro classi dell’Istituto tecnico agrario “Arrigo Serpieri”.
In 50 ore di lezioni, laboratori e visite in azienda gli addetti dell’associazione hanno affrontato con i ragazzi tutti i temi che riguardano la realizzazione completa della filiera agricola, dalla produzione alla vendita diretta.
Il delegato regionale di Coldiretti Giovani Impresa, Andrea Degli Esposti ha condiviso la sua esperienza dell’avviamento di un’azienda, il responsabile della sicurezza alimentare di Coldiretti regionale, Dennis Calanca, ha illustrato agli studenti i contratti di filiera e il progetto Filiera Italia, l’ufficio legislativo ha trattato il tema della Legge di Orientamento e i ragazzi hanno poi avuto modo di visitare quattro aziende, Bonifiche Ferraresi, l’azienda Caretti, l’azienda Maccaferri e l’azienda Funghi Valentina.
Al termine degli incontri ai ragazzi è stato assegnato il compito di realizzare un business plan per l’apertura di un’azienda agricola e lungo la mattinata di sabato 4 maggio verranno presentati i risultati dei lavori svolti.
Sarà inoltre possibile firmare la petizione Stop cibo anonimo promossa da Coldiretti e Campagna Amica per chiedere alla Commissione di Bruxelles di agire sul fronte della trasparenza e dell’informazione ed estendere l’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti nell’Unione Europea.
“Quella con il Serpieri è una collaborazione importante – ha proseguito la Borghi – perché permette di mostrare concretamente i le difficoltà, i risultati e le soddisfazioni del lavoro in azienda ai protagonisti dell’agricoltura di domani”.
Sono complessivamente 3.300 giovani che in Emilia Romagna hanno investito in agricoltura, settore in cui l’occupazione giovanile risulta in costante crescita, con le nuove generazioni sempre più disposte a sognare un futuro in campagna. La rinnovata attrattività della campagna per i giovani – sottolinea Coldiretti Emilia Romagna – si riflette nella convinzione comune che l’agricoltura sia diventata un settore capace di offrire e creare opportunità occupazionali e di crescita professionale, peraltro destinate ad aumentare nel tempo.

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di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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