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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Lavoro. Garanzia giovani, nuove opportunità per il tirocinio e il servizio civile. L’assessore Bianchi: “Abbiamo rimodulato le attività a disposizione e ampliato la fascia d’età dei giovani”

Si amplia l’offerta di Garanzia Giovani in Emilia-Romagna. La Regione ha rimodulato le attività a disposizione, in particolare per quanto riguarda il tirocinio e il servizio civile.
Potranno usufruire del tirocinio i giovani fino a 29 anni, mentre fino ad oggi era consentito solo fino ai 24 anni. Un’opportunità nuova che sarà consentita a chi si iscrive a Garanzia Giovani da oggi, ma anche a chi si è iscritto in precedenza e che ancora non ha avviato una delle misure previste dal programma. I centri per l’impiego comunicheranno la novità a tutti i ragazzi iscritti che si trovano in questa condizione per informarli della  ulteriore possibilità che gli viene offerta.
Grazie alla rimodulazione della programmazione, aumentano inoltre i posti di servizio civile nell’ambito di Garanzia Giovani, che diventano così 527. Anche per i nuovi posti disponibili si continuerà ad attingere alla graduatoria già formalizzata. La Regione sta inviando in questi giorni una mail agli interessati.
“Due opportunità in più per i nostri ragazzi – ha detto l’assessore regionale alla Formazione e al Lavoro Patrizio Bianchi – In particolare per i tirocini, dove abbiamo ritenuto di dover ampliare la fascia di età dei giovani, tenuto conto che oltre la metà dei ragazzi che hanno aderito al programma nella nostra regione hanno tra i 25 e i 29 anni”.

Garanzia Giovani si rivolge ai giovani tra i 15 e i 29 anni non impegnati in un’attività lavorativa né inseriti in un corso scolastico o formativo. In Emilia-Romagna sono 112 mila i NEET – Not in Education, Employment or Training – in quella fascia d’età.
Ad oggi sono 38.472 i giovani che hanno aderito e si sono registrati al Programma Garanzia Giovani in Emilia-Romagna. Di questi giovani, 26.996 sono anche residenti in Regione, mentre 11.476 provengono da altre regioni.
Sono 17.308 i ragazzi già presi in carico dai servizi competenti e avviati alle attività sulla base del profilo personale, mentre21.164 hanno già un appuntamento fissato per usufruire delle misure previste.
Circa 2.000 ragazzi hanno rinunciato alla partecipazione per mancanza dei requisiti, perché hanno mancato all’appuntamento o perché hanno rifiutato la politica attiva che gli è stata proposta.
Più di 4.000 giovani di età compresa tra i 15 e i 18 anni sono stati avviati ai percorsi formativi. I tirocini avviati sono stati 2.130. Più di 100 giovani hanno ottenuto un voucher per un percorso legato alla costituzione di una nuova impresa, mentre circa 1.500 hanno usufruito di un orientamento specialistico.
In Emilia-Romagna sono stati inoltre erogati 36 bonus occupazionali per assunzioni con contratto a tempo indeterminato e 3 incentivi per conseguire il dottorato di ricerca nell’ambito dell’alto apprendistato.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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