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Da: Organizzatori

Lo spazio espositivo del Palazzo della Racchetta, in via Vaspergolo n. 4-6 a Ferrara, ospita dall’ 11 al
13 Ottobre 2019, Le ARTEfici dell’Aria, a cura di Marinella Galletti e Cinzia Garbellini, con
inaugurazione Venerdì 11 Ottobre 2019 alle ore 17,30.
La mostra si avvale del Patrocinio del Comune di Ferrara, è promossa dall’Associazione “L’arte della
Solidarietà”, nell’ambito dell’evento annuale “L’Ingegno è donna”.
Rosa Banzi, Tiziana Be, Marinella Galletti, Laura Govoni, Alberta Silvana Grilanda, Teresa Noto,
Angela Pampolini, artiste dal curriculum di alto livello, propongono la propria personale
esplorazione “infinitesima dell’aria”. Artiste provenienti da diverse esperienze dei linguaggi e delle
tecniche dell’arte, dalla fotografia, alla pittura, scultura e installazione, accomunate dalla presenza
ricorrente, nel loro lavoro, dell’indagine rivolta verso la “materia” invisibile resa manipolabile e
palpabile, o del visibile tramutato in aria e luce.
L’allestimento nelle sale dello storico Palazzo situato nel cuore medievale della città, probabilmente
risalente al Duecento, da anni sede di numerosi eventi della Cultura e dell’Arte, offre una visione
molto particolare delle opere, grazie all’affaccio delle grandi vetrate sul cortile interno.
Le opere, tutte di grandi dimensioni, facilitano la concezione del museo all’aperto, in cui l’arte
diviene testimone ed entra nel pensiero e nella vita quotidiana. Suggerisce, inoltre, la brevità del
tempo, quasi un’estemporanea, in quanto l’esposizione è fruibile in tre giorni intensi. Nell’arco della
durata della mostra, l’Associazione “L’arte della solidarietà” coordina in parallelo, in luoghi diversi o
aperti della città, una serie di eventi culturali, musicali e di performances. Tra questi segnaliamo due
concerti con aperitivo alle ore 18,30 di Sabato 12 e Domenica 13 Ottobre, in Corso Porta Reno. Il
programma completo degli eventi è direttamente scaricabile dal sito www.artedellasolidarietà.it.
Le ARTEfici dell’Aria, il titolo della mostra, se da una parte spiega il tema trattato dalle artiste, l’aria
e i fenomeni biologici, atmosferici, mitologici, archetipici, onirici e spirituali ad essa riferiti, dall’altra
suggerisce l’ingegno e l’abilità dell’arte, solo apparentemente in contrapposizione con
l’impossibilità stessa dell’aria di essere resa visibile, mutata, manipolata, poiché evidenzia il valore
dell’ingegno artistico laddove l’impresa effettivamente è “artificio dell’impossibile”.
L’esposizione si avvarrà di una documentazione fotografica professionale per la realizzazione e
pubblicazione del catalogo on-line, che sarà disponibile al termine della mostra.
Orari di apertura: Palazzo della Racchetta, Venerdì dalle ore 17,30 alle ore 20,00; Sabato dalle ore 10,00 alle ore 19,00;
Domenica, dalle ore 10,00 alle ore 20,00.
Inaugurazione, Venerdì 11 Ottobre, ore 17,30
Per informazioni, tel. 3284381521 ore 15,00/18,00

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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