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Da: ripagrande 12 centro lgbti

In merito alle polemiche sulla recente pubblicazione del Quaderno per i professionisti della salute ”Oltre gli stereotipi di genere, verso nuove relazioni di diagnosi e cura”, che stanno riempiendo le pagine di giornali nazionali e locali, le associazioni LGBTI ferraresi ( Circomassimo.Arcigay e Arcilesbica Ferrara, Agedo e Famiglie Arcobaleno) che hanno partecipato per quasi un anno al tavolo di discussione costituitosi per la realizzazione del medesimo, si dichiarano esterrefatte nel sentire ancora accuse di ‘propaganda’ o ‘colonizzazione ideologica’. Nella pubblicazione si parla invece di tematiche di genere, volte semplicemente al superamento di pregiudizi e stereotipi che possono determinare atteggiamenti non accoglienti e lesivi per il paziente. La sfera legata alla salute e al rapporto tra paziente e operatore sanitario (medico, infermiere, psicologo, assistente socio-sanitario ecc) riveste un ruolo importante e delicato che può incidere positivamente o negativamente sul benessere psicofisico della persona. L’educazione alle differenze dovrebbe essere pertanto un elemento centrale nella formazione dei professionisti della salute. Il quaderno in oggetto ha lo scopo di divulgare a approfondire concetti dati per acquisiti dalla comunità scientifica internazionale ed essere un semplice strumento di analisi e racconto della realtà che ci circonda nella sua complessità e nella sua ricchezza. Il quaderno non ha nessun altro scopo se non quello di superare ignoranza, silenzi e pregiudizi che ancor oggi possono accompagnare le persone LGBTI e i loro figli nel rapporto con i professionisti della salute, cercando di fornire a quest’ultimi alcune linee guida finalizzati a migliorare la qualità dei servizi sanitari e il rapporto con il paziente.
Dare una lettura diversa del quaderno come strumento di propaganda ideologica volta ad attentare alla ‘famiglia tradizionale’, non è altro che una pericolosa mistificazione della realtà. Alimentare questo genere di mistificazioni ha come unico scopo quello di sabotare percorsi tesi alla conoscenza e al rispetto delle differenze. Le persone LGBTI e le loro famiglie esistono e sono sempre esistite, è un dato di fatto. Storicamente le donne e le persone LGBTI sono state vittime di pregiudizi, stereotipi e condizionamenti sociali, quando non di persecuzioni: con questo quaderno si intende percorrere un tratto di strada per contribuire a demolire questi pregiudizi e condizionamenti, e scongiurare discriminazioni. L’intenzione di chi ha scritto questo strumento su basi scientifiche riconosciute a livello mondiale, non è quello di togliere niente a nessuno, ma di dare a chi ancora non ha. Ogni tentativo di interpretazione diverso da questo non è altro che una modo più o meno esplicito di affermare la non accettazione delle differenze. In un momento storico nel quale qualcuno afferma provocatoriamente il proprio ‘diritto all’omofobia’ rispondiamo che l’omofobia non è un opinione, ma un comportamento lesivo della dignità e dei diritti umani fondamentali.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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