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da: ufficio stampa Ente Palio città di Ferrara

Saranno davvero molti i giovani atleti di Ferrara che nel prossimo fine settimana parteciperanno ai “XVII Giochi Giovanili della Bandiera” a Carovigno. Dal 27 al 29 giugno si terranno infatti le gare dei così detti Nazionali Under, durante le quali si sfideranno le migliori scuole giovanili di bandiere dello stivale.
La città di Carovigno (in provincia di Brindisi) si erge su una collina a 25Km a nord di Brindisi, la cui caratteristica principale è il Castello. I XVII GIOCHI GIOVANILI DELLA BANDIERA, organizzati dalla Compagnia Sbandieratori e Musici “Carvinati” si svolgeranno presso l’ex “Mercato Coperto”. Qual ora le condizioni meteo fosse avverse al corretto svolgimento delle gare queste ultime avranno luogo nel PalaPentassuglia di Brindisi.
In particolare saranno 5 le compagini di Ferrara che prenderanno parte alla competizione – l’elenco completo degli atleti in allegato di corredo alla presente:
Borgo San Giacomo – Ente Palio della Città di Ferrara porterà per la 1° Fascia (8-10 anni) il Singolo Tradizionale, la Coppia Tradizionale, la Piccola Squadra e la Grande Squadra. Per la 2° Fascia (11-13 anni) Singolo Tradizionale, la Coppia Tradizionale, la Piccola Squadra.
Difenderanno i colori di Borgo San Giorgio – Ente Palio della Città di Ferrara gli atleti per il Singolo Tradizionale di 2° e 3° Fascia (14-15 anni) .
Per il Borgo San Giovanni, in 1° Fascia gareggeranno i ragazzini del Singolo Tradizionale e della Coppia Tradizionale. Per la 2° Fascia ci sarà ad indossare i colori rosso-blu Chiara Bertazzoli nel Singolo Tradizionale, nella 3° Fascia sul campo di gara ci saranno il Singolo Tradizionale, la Coppia Tradizionale, la Piccola Squadra.
Per il Rione di Santa Maria in Vado, nella 1° Fascia gareggeranno due singolisti, per la 2° Fascia il rione giallo viola presenta la Piccola Squadra, nella 3° Fascia il Singolo Tradizionale e la Piccola Squadra.
Il Rione Santo Spirito vedrà impegnati i singolisti e la coppia tradizionale della 2° Fascia, la Coppia Tradizionale e la Piccola Squadra nella 3° Fascia.
A tutti i ragazzi impegnati nella competizione, e ovviamente ai loro preparatori e alle loro famiglie, l’Ente Palio augura un grande “in bocca al lupo”!

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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