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da: Ufficio stampa Fondazione Acaref

Mercoledì 1 Giugno alla Sala Estense di Ferrara va in scena “…in bianco e nero…”, spettacolo di beneficienza organizzato da Danzamando, ASD SPace con la collaborazione di Acaref Onlus

FERRARA – Il movimento, l’espressività del corpo e la musica per sostenere la lotta contro la
sindrome atassica, una malattia genetica che priva proprio della graduale capacità di muoversi
liberamente. Presentato oggi, alla presenza di Chiara Sapigni – Assessore alla Sanità, Servizi
alla Persona, Politiche Familiari del Comune di Ferrara; Stefania Plenario – Presidente SPace
ASD e Giampietro Domenicali – Presidente Fondazione Acaref lo spettacolo “…in bianco e
nero…”, che si terrà mercoledì 1 Giugno presso la Sala Estense di Ferrara, alle 20.30.
L’evento è organizzato dal gruppo di ballerini e cantanti di Danzamando, in collaborazione con
l’Associazione Sportiva Dilettantistica SPace e sarà messo in scena dagli allievi principianti del
progetto formativo danzamando.form. L’intero ricavato della serata sarà devoluto alla
Fondazione Acaref Onlus che si occupa da diversi anni di sostegno ai malati di sindromi
atassiche – ma anche alle persone affette da qualsiasi disabilità e agli anziani – e raccoglie fondi
per la ricerca su questa malattia rara e incurabile, che toglie progressivamente equilibrio,
coordinazione, capacità di parlare, di sentire, di respirare e provoca gravi deficit cognitivi.
«L’atassia – spiega Giampietro Domenicali – Presidente Fondazione Acaref – è una malattia
che imprigiona le persone nel proprio corpo ed ha sempre un decorso negativo. Ecco allora uno
spettacolo di danza e canto per raccogliere fondi, con l’obiettivo di liberare i corpi dei malati. Il
ricavato dello spettacolo servirà per finanziare l’attività di ricerca continuativa di un ricercatore
presso l’Università di Ferrara e per sostenere e supportare la vita quotidiana dei malati, attraverso
fisioterapia, musicoterapia e politiche di inclusione nella società.»
Questo spettacolo – racconta Stefania Plenario – è un omaggio alle persone che hanno perso il
privilegio di muoversi. L’idea nasce dalla dicotomia cromatica tra il bianco e il nero e mette in
scena un percorso coreografico e canoro che gioca fra contrasti di luce e buio. Una metafora della
condizione umana che è sempre in bilico tra il chiaro e lo scuro, ma anche tra condizione di
benessere e quella di malattia. Sul palco ballerini e ballerine dai 4 ai 25 anni che sapranno
certamente emozionare il pubblico e Silvia Andreolini, cantante e medico che è venuta a contatto
con i malati di atassia e, insieme a me e Federica Massa, ha voluto fare qualcosa di concreto per
contribuire ad alleviare la loro condizione. »
Soddisfazione per l’iniziativa è stata espressa da Chiara Sapigni, assessore del Comune di
Ferrara che ha concesso il patrocinio all’ìniziativa.
«E’ Importante – ha detto la Sapigni – organizzare e promuovere questi eventi per far conoscere
una malattia come l’atassia che può somigliare ad altre patologie neurodegenerative e spesso
non viene riconosciuta. Questo spettacolo lo fa attraverso la musica come mezzo di espressione
che unisce e contribuisce a togliere dall’isolamento le persone malate. A.c.a.re.f é una fondazione
di partecipazione che integra le risorse del pubblico ed ha, come altre fondazioni, un ruolo
fondamentale per raccogliere donazioni e riutilizzarle immediatamente. Inutile dire che ci
aspettiamo una grande partecipazione allo spettacolo.
Lo spettacolo …in bianco e nero… è a offerta libera e il dresscode è ovviamente: Bianco e Nero.
Organizzazione
L’ASD SPace di Ferrara affiliata all’Ente di Promozione Sportiva AICS e riconosciuta dal CONI –
nasce nel 2014 dalla fusione della passione per la danza di Federica Massa con l’esperienza
nell’educazione motoria di Stefania Plenario e il sostegno artistico di Stefania Tani: tre donne –
tre amiche – che danno vita insieme ad un proprio spazio, in cui condividere ciò in cui si dilettano:
danza, Pilates e creatività. (www.spaceferrara.it)
Federica Massa, ideatrice del progetto danzamando.form e membro del Consiglio Direttivo di
SPace ASD – oltre che medico di professione, ha fortemente voluto tracciare una linea di nelle
corsie dei reparti ospedalieri.
Fondazione A.c.a.re.f è una Onlus che si occupa di raccogliere fondi per sostenere i malati di
atassia, i disabili e gli anziani in difficoltà, per favore l’inclusione sociale e una vita piena e
dignitosa. Tra le sue attività: il progetto di Sostegno alla persona con i percorsi di musicoterapia
e fisioterapia e il Progetto di sostegno alla Ricerca per l’atassia che finanzierà le attività di un
ricercatore nel 2016-2017, in collaborazione con Aisa e l’Università di Ferrara. Per sostenere
Acaref si può anche donare il 5×1000 (C.F 93083690383) – www.acaref.org
E per una serata all’insegna della solidarietà per un’ottima causa il dress code sarà ovviamente:
Black and White!

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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