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Da: Prefettura di Ferrara

Il Prefetto di Ferrara Michele Campanaro e il Presidente dell’AVIS provinciale Davide Brugnati hanno siglato questa mattina in Prefettura il Protocollo d’intesa tra le Forze dell’Ordine e l’AVIS, per la promozione della donazione del sangue. L’accordo si propone di sviluppare iniziative di incentivazione alla donazione tra il personale della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri, del Corpo della Guardia di Finanza, del Corpo della Polizia Penitenziaria, del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e dell’Ufficio Circondariale Marittimo, anche al fine di veicolare messaggi positivi rivolti ai cittadini.
L’accordo, che ha durata triennale rinnovabile per ulteriori due trienni, impegna le Forze dell’Ordine a donare in prima persona, ma anche a svolgere insieme all’Avis attività di promozione sul territorio al fine di far crescere il numero dei donatori. “Il progetto – ha sottolineato il Prefetto -coerentemente con le finalità istituzionali di AVIS, promuove la donazione del sangue come gesto di responsabilità finalizzato al raggiungimento dell’autosufficienza di sangue e di plasma. Questo patto – ha proseguito il rappresentante del Governo – vuole favorire la partecipazione attiva alla vita sociale attraverso la donazione del sangue, quale espressione di cittadinanza attiva e partecipata, e a diffondere corretti stili di vita tra i giovani, promuovendo la cultura della solidarietà e del rispetto di sé e degli altri, collegandola al concetto di benessere”.
Tra le iniziative qualificanti del Protocollo, della cui esecuzione è stato incaricato un tavolo di coordinamento in Prefettura, si evidenziano: la sensibilizzazione alla promozione del dono del sangue; la ricerca e lo studio di iniziative che favoriscano la pratica del volontariato; l’organizzazione di convegni tematici attinenti ad aspetti sanitari e sociali della donazione del sangue; la costituzione di gruppi organizzati Avis e donazione sangue da parte degli appartenenti alle Forze dell’Ordine; la realizzazione di iniziative congiunte per la prevenzione delle dipendenze, in particolare dell’uso di sostanze stupefacenti e dell’abuso di alcol nelle fasce giovanili.
La sottoscrizione in Prefettura è avvenuta alla presenza dei vertici di Questura, Comando Provinciale dei Carabinieri, Comando provinciale della Guardia di Finanza, Comando provinciale dei Vigili del Fuoco, Casa Circondariale di Ferrara ed Ufficio Circondariale Marittimo di Portogaribaldi (FE). Era presente anche il Comandante del Comando Operazioni Aeree di Poggio Renatico (FE), Generale di divisione Antonio Conserva, che ha annunciato la prossima adesione al Protocollo.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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