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da: Ufficio Stampa SBArcheo

Comune di Castel d’Aiano, Pro Loco Labante, Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese e CAI sezione di Porretta Terme Alto Appennino Bolognese.
Mercoledì 21 ottobre 2015 dalle ore 15 alle 18.30, nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Labante, Castel d’Aiano (Bologna), si terrà un seminario sulle grotte di Labante. L’iscrizione al seminario è gratuita ma obbligatoria compilando il modulo alla pagina http://ambiente.regione.emilia-romagna.it/geologia/eventi/eventi-2015/Labante

Rupe, grotta, sorgente. Questi i luoghi che a Labante si associano ad habitat naturali, seminaturali e a una fauna specializzata che ci permettono di osservare e conoscere quel che accade sopra, sotto e dentro la Terra. Luoghi frequentati da tempo immemorabile: da qui gli Etruschi di Marzabotto traevano il travertino con cui realizzavano i monumenti sacri e funerari, in questa grotta, forgiata dall’acqua, celebravano l’unione fra il mondo umano e quello divino.
Presente nell’elenco dei geositi di rilevanza regionale e Sito di Importanza Comunitaria (SIC IT4050028), le Grotte e Sorgenti di Labante rappresentano un luogo elettivo per raccontare la Terra.
La giornata promossa a Labante il 21 ottobre 2015 nell’ambito della 3° edizione della Settimana del Pianeta Terra (18-25 ottobre 2015) prevede due momenti: al mattino un’escursione dal titolo “Le grotte e la sorgente pietrificante di Labante” rivolta alle scuole di Castel d’Aiano condotta da Stefano Segadelli del Servizio Geologico Sismico e dei Suoli e Guida Ambientale Escursionistica e al pomeriggio il seminario dal titolo “Le grotte di Labante: tutela, valorizzazione e fruizione di un bene della comunità” teso a condividere le conoscenze e gli approcci di studio, tutela, gestione e fruizione di questo luogo del patrimonio geologico regionale e, più in generale, delle sorgenti pietrificanti, unica tipologia di sorgente indicata come habitat prioritario dalla Direttiva Europea 92/43/CEE (cosiddetta ‘Direttiva Habitat’).
Il panorama conoscitivo sulle sorgenti di cui dispone oggi la Regione Emilia-Romagna è stato creato per rispondere adeguatamente alle scadenze che hanno caratterizzato la pianificazione nel settore delle acque negli ultimi anni, in attuazione della normativa europea e del recepimento di questa a livello nazionale e regionale. Accanto al grande lavoro di sintesi a scala regionale sono stati realizzati studi in ambito locale per risolvere problemi applicativi e approfondimenti su temi innovativi per il contesto appenninico, come la caratterizzazione ecologica delle sorgenti. Su questo tema specifico il Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli (SGSS) della Regione Emilia Romagna ha affidato al Museo delle Scienze – MUSE di Trento un incarico per un approfondito studio esplorativo della biodiversità delle sorgenti dell’Emilia Romagna (Progetto EBERs – Exploring the Biodiversity of Emilia Romagna springs) i cui risultati saranno presentati nel corso del seminario.
Agli interventi sullo stato delle conoscenze a cura del MUSE, del SGSS e dell’Università degli Studi di Bologna, si affianca l’excursus sull’antichissima storia del sito curato dall’archeologa Paola Desantis della Soprintendenza Archeologia dell’Emilia-Romagna, seguito dagli interventi sulla tutela e gestione del sito a cura del Servizio Parchi e Risorse Forestali della Regione Emilia-Romagna e dell’Ente per i Parchi e la Biodiversità Emilia Orientale e da quello del CAI gruppo Porretta Terme sul tema importante e complesso della fruizione di un sito dall’equilibrio fragile.
Le grotte e le sorgenti di Labante: tutela, valorizzazione e fruizione di un bene della comunità, seminario a cura del Servizio Geologico Sismico e dei Suoli della Regione Emilia-Romagna.
Programma del seminario:
Saluti di Salvatore Argentieri Sindaco di Castel d’Aiano. Introduce Giovanni Tamburini, Presidente Consorzio della Bonifica Renana. Presiede Alessandro Gargini, Direttore Dipartimento Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali dell’Università di Bologna.
Ore 15:30, interventi:
Stefano Segadelli, Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli della Regione Emilia-Romagna:
l’attività del Servizio Geologico Sismico e dei Suoli regionale per la conoscenza e valorizzazione delle sorgenti pietrificanti.
Marco Cantonati Museo Scienze Naturali di Trento (Muse):
ecologia delle sorgenti pietrificanti, lo studio di Labante e confronto con altre situazioni analoghe in Europa.
Maria Filippini, Università degli studi di Bologna:
idrogeologia delle sorgenti di Labante.
Monica Palazzini, Servizio Parchi e Risorse Forestali della Regione Emilia-Romagna:
tutela e conservazione della biodiversità in Emilia-Romagna.
Massimo Rossi, Ente per i Parchi e la Biodiversità Emilia Orientale:
dalla nuova governance delle aree protette dell’Emilia-Romagna al bilancio Sociale dell’Ente per i Parchi e la Biodiversità – Emilia Orientale.
Paola Desantis, Soprintendenza Archeologia dell’Emilia-Romagna. Direttore del Museo Nazionale Etrusco di Marzabotto:
l’importanza archeologica delle Grotte di Labante.
Fabrizio Finotelli, geo-archeologo:
La riscoperta dei livelli archeologici a Labante, primi interventi.
Danilo Demaria, Gruppo speleologico bolognese:
le esplorazioni speleologiche a Labante.
Renzo Torri, Sezione CAI Alto Appennino Bolognese di Porretta Terme:
Il ruolo del CAI nel preservare i valori ambientali.
Ore 18:00, conclusioni.
Marco Tamarri, Responsabile Turismo e Cultura dell’Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese.
A fine lavori, la Proloco Labante offrirà ai partecipanti un piccolo rinfresco.

Evento organizzato nell’ambito di “Sopra, sotto, dentro la Terra”, 3° edizione della “Settimana del Pianeta Terra”, 18-25 ottobre 2015, promossa dalla Regione Emilia-Romagna.
Le grotte e le sorgenti di Labante alla Settimana del Pianeta Terra.
Il 21 ottobre un’escursione e un seminario accenderanno i riflettori su Labante: un luogo elettivo per raccontare la Terra.
Le grotte e le sorgenti di Labante sono le protagoniste di due dei quattro geo-eventi che compongono la proposta, dal titolo “Sopra sotto dentro la Terra”, del Servizio Geologico Sismico e dei Suoli per la Settimana del Pianeta Terra.
Il 21 ottobre a Labante si parlerà di geologia, di risorse naturali e di patrimonio culturale a partire da uno dei luoghi del patrimonio geologico dell’Emilia-Romagna: le grotte e la sorgente di Labante (Castel d’Aiano, Bologna). Presente nell’elenco dei geositi di rilevanza regionale (link a http://geo.regione.emilia-romagna.it/schede/geositi/scheda.jsp?id=106 ) e Sito di Importanza Comunitaria (SIC IT4050028 – link a http://ambiente.regione.emilia-romagna.it/parchi-natura2000/rete-natura-2000/siti/it4050028 ), le Grotte e Sorgenti di Labante rappresentano un luogo elettivo per raccontare la Terra.
La giornata a Labante prevede due incontri: un’escursione al mattino e un seminario di pomeriggio rivolto ai tecnici della pubblica amministrazione, ai professionisti e agli studiosi e appassionati.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

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Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

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