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da: Ufficio Stampa Confagricoltura Ferrara

Mentre prosegue la verifica dei danni arrecati all’agricoltura dalle grandinate del 5 settembre, Confagricoltura Ferrara ritiene opportuno ricordare quali iniziative amministrative e burocratiche, aggiuntive a quelle legate all’eventuale copertura assicurativa aziendale, possono essere messe in campo da parte delle aziende, senza dimenticare che le produzioni 2015 erano state già messe a dura prova dall’andamento siccitoso e dalle temperature estremamente elevate dei mesi di luglio e agosto. Fin da subito ed indipendentemente da ulteriori azioni di sostegno, è possibile presentare la richiesta di “sgravio fiscale” (con concomitante segnalazione al Servizio Provinciale Agricoltura), qualora il danno lamentato sia quantificato in misura superiore al 30% della produzione ordinaria del fondo. Si consiglia però di effettuare una precisa valutazione delle cause dei danni: siccità o grandine o entrambe. Circa i tempi, la norma e la prassi consolidata prevedono che la richiesta venga presentata al più tardi entro 90 giorni dalla data dell’avversità o dalla data di conclusione del periodo avverso.
Ogni altra provvidenza, sia essa di natura creditizia, finanziaria o previdenziale, che faccia riferimento al Fondo di Solidarietà Nazionale, potrà essere attivata a fronte del riconoscimento dell’eccezionalità dell’accaduto (sia esso siccità o grandine). In tale contesto indispensabile è la delimitazione delle aree colpite, tenendo però conto dell’esclusione dalle agevolazioni per i danni subiti per effetto di avversità assicurabili (quali sono sia la siccità, che la grandine). Per tali motivi vanno certamente apprezzate le parole e gli impegni degli Amministratori Pubblici e delle forze politiche affinché siano individuate le soluzioni che consentano, in considerazione della gravità e dell’estensione di quanto accaduto, che travalica i confini provinciali, le più adeguate modalità di sostegno per le aziende agricole e ciò sia in termini di tempestività, che di dotazione finanziaria.
A questo proposito il Presidente di Confagricoltura Ferrara Scaramagli ha dichiarato:
“La grandinata dello scorso 5 settembre ha pesantemente danneggiato la frutta, in piena campagna di raccolta, la soia, le orticole ed il mais ancora in campo. Complessivamente i danni sono enormi ed hanno messo in ginocchio molte aziende che venendo da anni molto difficili, non sono riuscite ad assicurare i propri prodotti o l’hanno fatto solo parzialmente. I danni subiti dai frutteti sono talmente gravi che potrebbero, in diversi casi, determinare ripercussioni anche per la prossima annata. Per fronteggiare questa situazione è ora necessario che Regione e Governo adottino misure straordinarie, come tra l’altro invocato anche da diversi politici locali”.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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