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Da Ufficio stampa Festival Ricrea

Dal 18 settembre a Ferrara il laboratorio di innovazione digitale, duecento gli studenti coinvolti

Un esperimento formativo senza precedenti, che coinvolgerà duecento studenti ferraresi in un laboratorio intensivo finalizzato a rovesciare il loro approccio agli strumenti digitali: cominceranno lunedì 18 settembre, con la presentazione alla Sala Estense, le palestre creative di RiCrea.

L’iniziativa è organizzata dall’Università di Ferrara nell’ambito del Festival RiCrea: manifestazione che per prima in Italia approfondirà il tema della rigenerazione urbana attuata attraverso modalità creative e partecipative, in calendario da venerdì 20 a domenica 22 ottobre negli spazi di Factory Grisù, la vecchia caserma dei vigili del fuoco al centro dal 2013 di un importante operazione di riconversione.

Il festival porterà nel capoluogo estense le più interessanti esperienze sviluppate a livello nazionale e internazionale, offrendo un’eccezionale occasione di confronto per gli addetti ai lavori e di crescita per la comunità. «L’obiettivo non è solo convogliare l’interesse dei professionisti – spiega Gianfranco Franz, docente Unife, ideatore e promotore dell’evento – ma stimolare gli abitanti a guardare la propria città con uno sguardo più aperto e propositivo, cercare assieme soluzioni innovative per risolvere problematiche o soddisfare esigenze comuni. Coinvolgere le nuove generazioni in questo processo di cambiamento è imprescindibile, per questo abbiamo fortemente voluto accompagnare alla manifestazione un percorso didattico specifico e sperimentale».

Le palestre di RiCrea si svolgeranno dal 18 al 29 settembre.Insieme agli imprenditori impegnati a Factory Grisù e ai numerosi esperti invitati ad hoc, i ragazzi avranno l’occasione di partecipare a una serie di incontri interattivi riguardanti l’uso creativo di strumenti, software e social network: da Arduino alla stampa 3D fino alla Virtual Reality, da YouTube a Instagram, da esperienze open source come Mappi-na all’innovazione tecnologica che coinvolge la produzione audiovisiva e musicale. Obiettivo delle palestre è stimolare le nuove generazioni – attraverso l’esperienza diretta – a riconoscere e sfruttare le potenzialità espressive dei dispositivi e dei software di uso quotidiano, renderli più consapevoli dei nuovi strumenti a disposizione, favorire un approccio alla tecnologia attivo e propositivo, che al consumo di contenuti digitali possa abbinare critica costruttiva e creatività.

Dieci le scuole coinvolte: gli istituti Aleotti, Bachelet, Copernico – Carpeggiani, Dosso Dossi, Vergani; liceo Ariosto, Carducci, Dosso Dossi, Roiti.

I ragazzi saranno organizzati in dieci gruppi provenienti da scuole diverse, così da moltiplicare le competenze e le conoscenze. Ciascun gruppo parteciperà a un laboratorio caratterizzato da uno specifico focus, condotto da docenti che avranno il compito di introdurre i giovani alle potenzialità delle diverse tecnologie, fino ad arrivare agli approfondimenti pratici successivi. Gli studenti avranno anche l’occasione di conoscere i progetti avviati recentemente da alcuni loro coetanei, la web radio Giardino e il sito di informazione musicale Wah Wah Magazine, che seguiranno lo sviluppo delle palestre raccogliendo interviste e opinioni.

Al termine della formazione i gruppi riceveranno materiali e indicazioni per approfondire i temi trattati, quindi lavoreranno autonomamente fino all’appuntamento clou del festival: la maratona che li impegnerà 24 ore no-stop per concretizzare l’idea, digitale o materiale, sviluppata nelle settimane precedenti. La maratona comincerà venerdì 20 ottobre alle 17 e si concluderà il sabato successivo alla stessa ora. A supportare i gruppi ci saranno i tutor conosciuti a settembre, assieme ai promotori di Impactscool, società di Verona impegnata in campo educativo per far conoscere le potenzialità di tecnologia e innovazione.

Tra le dieci proposte che verranno formulate una giuria di esperti valuterà quale premiare, per originalità e qualità, nella serata di sabato 21, che comincerà con la gustose ricette a base di cous cous e verdure inventate dai ragazzi dell’istituto alberghiero Orio Vergani, ai quali Bia Spa e Coferasta forniranno la materia prima, e si concluderà alle 21 con un concerto da non perdere: per la prima volta suonerà a Ferrara la Toa Mata Band, originale gruppo musicale composto da piccoli robot della Lego, inventato e realizzato dall’ingegnere del suono Giuseppe Acito.

RiCrea è un progetto ideato e coordinato dell’Università di Ferrara, Dipartimento Economia e Management e Dipartimento di Architettura, sviluppato assieme alla Camera di Commercio, Cna Ferrara e Factory Grisù.

Patrocinato dal Comune di Ferrara, verrà realizzato nell’ambito dal progetto “Fare Giardino”, vincitore del bando Anci 2016 per la rigenerazione urbana, grazie al contributo di Ferrara Fiera e a partner tecnici come Bia Spa e Coferasta, al supporto di Ancescao, Web Radio Giardino, Ferrara Off, Impactscool, RemTech, AFM – Scuola di Musica Moderna, Visit Ferrara.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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